Pallone in Soffitta – Da Victorino a Nández: il Cagliari targato Uruguay

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Il Cagliari vanta una notevole tradizione con i calciatori provenienti dall’Uruguay. Il bilancio è assolutamente positivo: tre esponenti nella rosa attuale continuano il fortunato binomio. Da Victorino a Nández, una storia iniziata quasi 40 anni fa…

EL PISCADOR. Il primo uruguaiano con la casacca del Cagliari addosso è stato Waldemar Victorino, estate 1982. Una stagione contraddittoria per uno degli attaccanti più in voga di quegli anni, tuttora ricordato da autentico bidone. Annata amara, terminata con la retrocessione. Il Cagliari ritorna in Serie A alla fine del campionato cadetto 1989-90, rinato sotto la guida di Claudio Ranieri – che proprio ieri ha sconfitto i rossoblù da allenatore della Sampdoria – dopo anni bui sotto tutti gli aspetti. Per rinforzare la rosa isolana in vista del confronto con “il campionato più bello del mondo”, il ds del Cagliari Carmine Longo decide di pescare in Sudamerica. Più precisamente in Uruguay. La selezione celeste aveva da poco disputato il Mondiale in Italia, eliminata proprio dagli azzurri negli ottavi di finale. Di quella squadra facevano parte anche i prescelti da Longo, che arrivarono quindi in Sardegna. Si trattava dell’eclettico José Herrera (1990-95), del temibile attaccante Daniel Fonseca (1990-92) e, nientemeno, del formidabile Enzo Francescoli (1990-93), uno dei numeri 10 più ammirati dell’epoca. Chi ci fu dietro a questa notevole operazione di mercato? Il celebre manager Paco Casal, curatore degli interessi dei principali calciatori uruguaiani. La collaborazione con il Cagliari avrebbe avuto un lungo seguito nel corso degli anni successivi. Nel 1992 l’approdo del biondo Marcelo Tejera, autentica meteora rossoblù. Fonseca passò al Napoli, non lasciandosi nel modo migliore con la piazza cagliaritana. Francescoli sarebbe andato invece al Torino, più avanti Herrera all’Atalanta.

IL FILONE CONTINUA. L’asse tra Cagliari e Montevideo regge pure nelle stagioni seguenti. Compiono il viaggio intercontinentale due attaccanti quotati, quantomeno nel proprio Paese: sono Luís Romero (1996-97) e Darío Silva (1995-97). L’esperienza del primo si rivela… (in)dimenticabile, il secondo si guadagna l’affetto della piazza e contribuisce a una promozione in Serie A a fine anni Novanta. Era già arrivato nell’Isola un altro fantasista tutto genio e sregolatezza: Fabian O’Neill (1996-2000), detto il Mago. Un talento smisurato, descritto addirittura da Zidane quale il miglior compagno di squadra della carriera, autodistruttosi a causa dell’alcol. Difficilmente i giocatori uruguaiani hanno deluso a Cagliari. Ne sono la riprova due giocatori ingaggiati insieme dal Racing Santander: il difensore centrale Diego López (1998-2000 e 2004-10, a lungo capitano, bandiera e poi allenatore rossoblù) e il guerriero di centrocampo Nelson Abeijón (1998-2003 e 2004-06). Meno esaltanti i passaggi di Horacio Peralta (2004-05), Joe Bizera (2005-08), Fabián Carini (2005-06), Pablo Ceppelini (2010-13), Matias Cabrera (2012-14), Matias Vecino (2014), Alejandro González (2015) e pure la meteora Sebastián Rosano che non riuscì nemmeno a mettere il piede in campo nel 2008. Senza dimenticarsi dei tecnici Gregorio Pérez e Oscar Washington Tabarez. La tradizione continua con Christian Oliva, Nahitan Nández (arrivati nel 2019) e Gastón Pereiro, ingaggiato nel gennaio scorso.

 

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Fabio Ornano
Fabio Ornano
Cagliaritano, classe '81. Pazzo per Brera, Guerin Sportivo e Panini. Da anni membro di MP: principalmente ed inevitabilmente, per scrivere sulla storia del calcio. Italiano ed internazionale.

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