Pallone in Soffitta – Le parabole spezzate di Guerini e Roggi

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Quando il calcio italiano reduce dal deludente Mondiale ’74 giubilò gli “eroi messicani”, affrontò una fase di fisiologico ricambio generazionale. Tra i ragazzi talentuosi portati in azzurro da Fulvio Bernardini, due talenti della Fiorentina a cui il destino avrebbe tirato un pessimo scherzo: storia di Vincenzo Guerini e Moreno Roggi, le cui parabole furono spezzate dalla malasorte.

VIOLA AZZURRO. Il pallone nostrano, dopo la parentesi iridata del campionato mondiale 1974, si appresta a ringiovanire i propri ranghi azzurri. Il selezionatore Valcareggi viene pesantemente criticato, accusato per non essere riuscito a distaccarsi da quel gruppo che andava avanti dal titolo europeo ’68 senza operare un graduale rinnovamento. A doverci mettere mano è allora Fulvio Bernardini, giocatore talentuoso in gioventù e due volte scudettato come allenatore (Fiorentina 1956 e Bologna 1964). “Fuffo” salva alcuni giocatori della spedizione tedesca e pian pianino inserisce tanti giovani di belle speranze. Tra questi, il centrocampista Vincenzo Guerini e il terzino Moreno Roggi: entrambi militano nella Fiorentina.

TALENTI. Guerini, bresciano di Sarezzo (precisamente della frazione di Ponte Zanano), è un classe 1953 cresciuto e messosi in luce proprio nel Brescia. Le sue qualità non lasciano indifferenti i viola, che lo ingaggiano nel 1973. Mediano rapido e di buon fisico, si disimpegna talmente bene con Radice prima e Mazzone poi, da suscitare l’attenzione di Bernardini. Il 29 dicembre 1974 debutta in Nazionale contro la Bulgaria, subentrando a Furino all’inizio della ripresa. Nel frattempo continua a giocare bene nella Fiorentina, vincendo la Coppa Italia nel 1975, vestendo l’azzurro dell’ Under 23. Fermiamoci con Guerini a questo preciso punto. Roggi è pisano di San Miniato, classe 1954, difensore affacciatosi al calcio con la maglia dell’Empoli. La Fiorentina lo ingaggia nel 1972 e il giovane dai sottili baffi neri non impiega molto tempo per emergere. Bernardini lo utilizza da titolare nella prima partita della sua gestione, contro la Jugoslavia nel settembre 1974. Roggi è parte integrante del rinnovamento azzurro che comprende anche il citato Guerini, Antognoni, Rocca, Bettega, Tardelli e altri.

DOPPIO DRAMMA. Questi due talentuosi ragazzi trovano il destino pronto ad aspettarli, in maniera crudele e beffarda. Guerini viene convocato dall’Under 23, per un match in programma ad Ascoli Piceno il 24 novembre 1975. Partita rinviata per neve: il giocatore, a bordo della sua Porsche con il compagno Domenico Caso, rimane vittima di un grave incidente. Guerini viene sbalzato fuori dall’abitacolo sbattendo violentemente la gamba destra sul guardrail. Riporta fratture multiple al perone, lesioni muscolari e nervose, finisce sotto i ferri in Austria per alcuni delicati interventi – tra cui un trapianto del nervo sciatico popliteo esterno per le profonde lacerazioni riportate – rischiando addirittura l’amputazione. Il calcio giocato si chiude per lui a 22 anni. L’appuntamento con il destino per Moreno Roggi è invece il 21 agosto 1976: il suo ginocchio destro va in frantumi durante un Viareggio-Fiorentina di precampionato. Due interventi chirurgici non riescono a restituirlo al calcio di alto livello. Dopo oltre due anni di stop e un ultimo tentativo ad Avellino, il difensore pisano deve alzare definitivamente bandiera bianca dopo appena 9 partite del campionato 1978-79, quando un nuovo infortunio lo costringe al ritiro ad appena 24 anni.

SECONDA CHANCE. Guerini e Roggi trovano riscatto nel calcio ma in un altro ruolo, ancora giovanissimi. Il primo diventa allenatore partendo con successo proprio dalle giovanili viola, legando poi il suo nome alla storica promozione in A dell’Ancona (1992). Esperienze agrodolci in panchina, sempre avanti fino alla chiusura della carriera come team manager della Fiorentina nel 2016. Roggi invece, dopo gli inizi come direttore sportivo, diventa un noto procuratore di calciatori grazie alla sua società Playground.

 

Fabio Ornano
Fabio Ornano
Cagliaritano, classe '81. Pazzo per Brera, Guerin Sportivo e Panini. Da anni membro di MP: principalmente ed inevitabilmente, per scrivere sulla storia del calcio. Italiano ed internazionale.

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