Tennisti agli albori #16 – Novak Djokovic

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Venti grandi campioni del tennis, di oggi e del passato: tutti sappiamo chi sono e cosa hanno vinto, ma agli albori delle loro carriere per cosa si contraddistinguevano e quali erano i loro aneddoti più particolari? Oggi il protagonista di questa nostra rubrica che ripercorre la giovane età di questi predestinati è Novak Djokovic.

Novak nasce in Serbia, all’ora ancora Jugoslavia, nel 1987 e inizia ad appassionarsi al tennis all’età di sei anni quando accanto alla pizzeria di famiglia iniziano a costruire dei campi da tennis, dove poi arrivò ad insegnare Jelena Genčić, ex tennista professionista e scopritrice del talento di Monica Seles. Nole spesso si ferma davanti alla recinzione per guardare gli allenamenti e così dopo alcune settimane Jelena gli propone di entrare in campo per fare qualche palleggio. Djokovic iniziò così a giocare a tennis e non si fermò più: ogni giorno arrivava nel circolo col borsone pieno di tutto il materiale degno di un professionista e Genčić si rese subito conto di quanto quel bambino sia un prodigio.

Jelena Genčić non lo allena solo nel tennis, ma gli fornisce una vera e propria educazione intellettuale. Nonostante Belgrado sia continuamente bombardata dalla NATO per la guerra civile in Jugoslavia, Novak non si rassegna e continua gli allenamenti nelle zone che sono bombardate anche due volte nell’arco della stessa giornata. È proprio questo difficile periodo della sua giovinezza che gli tempra il carattere insegnandogli a non mollare mai e a guardare il mondo con speranza anche nei momenti più brutti.

Da sempre il serbo si è contraddistinto per la sua fame di vittoria e per una gestione incredibile della pressione: da piccolo doveva mettersi in fila per aspettare beni di prima necessità come pane, acqua e latte e questo l’ha reso uomo fin da bambino, reso più forte e più assetato di successo. L’essere venuto praticamente dal nulla lo stimola ad allenarsi sempre di più trovando quella marcia in grado di superare ogni difficoltà, in campo e fuori.

A sette anni fu intervistato da un’emittente locale e dichiarò, a cospetto del padre che si augurava per lui una carriera da calciatore, di voler diventare il numero uno del mondo per dimostrare che esistono anche serbi buoni: promessa ampiamente mantenuta. Il suo colpo più forte è la risposta: è incredibile come Djokovic riesca a ribattere ogni servizio con una naturalezza e un dei riflessi disumani.

Dalle bombe di Belgrado al Career Grand Slam il passo non è stato breve, ma molto facilmente pronosticabile fin dalle prime partite: un talento come Djokovic, costruitosi con la tempra del lottatore, non nasce tutti i giorni. Ha vinto tanto, praticamente tutto, nella stessa epoca di Federer e Nadal riuscendo a scalfire il loro regno insidiandosi in cima al mondo.

 

Le altre puntate:

  1. Martina Navratilova
  2. Ivan Lendl
  3. Justine Henin
  4. Andy Murray
  5. Simona Halep
  6. Adriano Panatta
  7. Chris Evert
  8. John McEnroe
  9. Naomi Osaka
  10. Andre Agassi
  11. Victoria Azarenka
  12. Björn Borg
  13. Francesca Schiavone
  14. Rafael Nadal
  15. Maria Sharapova
Rodella Alessandro
Rodella Alessandro
Nato a Brescia nel marzo del 1992, ama lo sport in generale, soprattutto calcio, tennis e motori. Pratica i primi due a livello amatoriale senza grandi risultati. Appena può, ama seguire gli sport "dal vivo".

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