Rugby League – Ecco cosa è successo all’Europeo under 19

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Si è svolto nel mese di agosto il Campionato Europeo Under 19 di rugby league (rugby a 13), ospitato dalla Serbia a Belgrado. 8 le squadre al via, in un torneo che s’è dimostrato di buon livello per la qualità del gioco visto e dei rugbisti scesi in campo. Ha portato a casa l’ambito titolo di campione del continente la Francia, dopo una tiratissima finale con l’Inghilterra (26-24). Chiude al settimo posto l’Italia, ko contro Les Chanticleers prima e l’Irlanda poi, ma capace di piegare l’Ucraina nella gara valida per evitare l’ultima piazza. 

Difficilmente dalle parti di Belgrado si dimenticherà questo U19 European Championship. Il pubblico del Makiš Stadium (Stadion Makiš), ex casa del Fudbalski klub Milicionar nel calcio, si è goduto partite di alta intensità, alcune delle quali equilibrate e incerte sino all’ultimo.
L’impianto è dal 2011 sede dei Test Match della nazionale serba di rugby a XIII ed lo stesso nel quale è scesa in campo, nell’autunno 2016, l’Italia di Mirco Bergamasco, Terry Campese e Gioele Celerino nelle qualificazioni alla Rugby League World Cup 2017 (14-62, 4 mete ciascuno per Richard Lepori e Mason Cerruto). Tutte le gare si sono svolte nella stessa location, tra campo principale e secondario.

In sede di presentazione avevamo dato inglesi e francesi come favoriti assoluti. C’era poco da sbagliare e, in effetti, ci avevamo visto giusto: altissimo il valore dei ragazzi a disposizione dei due coach, nonostante la scelta della federazione inglese di riservare ai soli elementi delle serie minori la partecipazione alla manifestazione, dalla quale sono stati esclusi – per non creare un dislivello troppo grande con le altre nazionali – gli elementi delle Academy della Super League. Meno timidezza invece da parte della Fédération Française de Rugby à XIII che, in un progetto e processo che guarda all’oggi ma anche al domani, ha mandato in Serbia molti dei migliori elementi del massimo campionato, alcuni dei quali già nel giro dei Catalan Dragons, squadra francese che partecipa al campionato inglese.
Poco equilibrate allora, come da pronostico, le gare di Inghilterra e Francia sino all’atto finale. Messi ko un avversario dopo l’altro, giù come birilli: troppo grande il gap in termini tecnici, fisici e d’intensità offensiva e difensiva. Alta la qualità delle scelte e delle giocate dei playmaker dell’una come dell’altra squadra, tanta l’abitudine al codice del rugby league e alle sue regole: nulla hanno potuto Serbia e Italia nel primo turno, poco hanno resistito Galles e Scozia nelle semifinali.

Nella sfida decisiva valida per l’oro i Tricolores, nonostante l’assenza di tre dei loro migliori elementi volati in patria per scendere in campo coi Dragons a livello di club, si sono imposti sui pari età inglesi con punteggio di 26-24, al termine di due tempi incerti e combattuti sino all’ultimo.
Di Matthieu Leguerre (St Esteve XIII Catalan) la meta d’apertura, seguita dal calcio di Thimothe Bertrand (SO Avignon); del capitano inglese Chris Teare (Wath Brow), a segno in tutte e tre le gare degli Europei, la pronta risposta, aiutata dalla meta del connazionale Gary McMahon (Wigan St Judes), per il 10-10 all’intervallo.
Nella ripresa i punti arrivano da Pierre Jean Lima (Toulouse Olympique) su azione personale dell’ala Guillaume Gorka (St Esteve XIII Catalan), sino alla doppietta di Leguerre (24-10).

Da situazione di 26-16 l’Inghilterra, mai doma, ha dato vita a una rimonta memorabile, mettendo a segno due mete consecutive ma mancando in quelle trasformazioni che probabilmente avrebbero cambiato definitivamente l’inerzia dell’incontro.

Si tratta di un risultato magnifico per la nostra squadra – ha commentato il Team Manager dei francesi Florian Chautardnonostante la fatica e l’incertezza dovute alla rimonta dell’Inghilterra. La vittoria è meritata e ripaga di tutto il lavoro fatto dalla squadra e profuso dai ragazzi“.

Ma è soddisfatto, nonostante la delusione, anche coach Allan Coleman, tecnico dell’Inghilterra Under 19: “Non ci siamo risparmiati, abbiamo dato tutto nell’arco dell’intera partita. Siamo arrivati a capire il loro sistema di gioco ed essere finalmente in grado di attaccarlo ma era troppo tardi, evidentemente. I ragazzi sono delusi ma resta comunque un ottimo piazzamento e non potrei essere più orgoglioso di loro di così“.

Prima della finalissima, si sono giocate le finali 3/o, 5/o e 7/o posto.
Nel match che valeva il bronzo, meritato exploit del Galles, reduce da un ottima prova contro gli inglesi e capace di regolare la Scozia 42-18.
Inizialmente in svantaggio 6-18, i giovani dragoni sono usciti alla distanza, facendosi forti dell’esperienza ad alti livello di molti degli under scesi in campo, e dell’ottimo lavoro svolto dal coaching staff. Addirittura 6 le mete messe a segno nella ripresa, tutte con firme differenti; autentico mattatore con 18 punti Lewis Hall, giovane prospetto dei Warrington Wolves.

Grande l’entusiasmo da parte del ct gallese Anthony Walker: “Sono molto fiero dei ragazzi e della loro reazione dopo la sconfitta con l’Inghilterra. Ci siamo fatti forza e non abbiamo ceduto al panico, nemmeno quando ci siamo trovato sotto nella finale terzo posto: con grande carattere e forza siamo tornati in partita e vincere il bronzo è un grande risultato“.

L’errore è aver concesso loro di rientrare in partite – argomenta Alex Chandler, general manager della Scoziae a quel punto non ci siamo stati più con la testa, fino a esporci completamente al loro attacco. Resta in ogni caso un ottimo torneo da parte nostra, sotto molti punti vista: è il miglior risultato di sempre per la nostra nazionale in questa competizione e ognuno dei ragazzi scesi in campo ha dato quel che aveva da dare“.

Decisamente ballerino l’andamento della gara per il 5/o posto, conquistato dalla Serbia padrona di casa (36-24 sull’Irlanda).
Sugli scudi il centro Zane Bijorac, che gioca il suo league di club in Australia con i Queanbeyan Blues, così come Jai Smith (Brothers, Queensland) e Matija Mihajlovic (Dorcol Belgrado); dall’altra parte non son bastati gli exploit dell’estremo Ryan Curran (Athy Sharks) e di Andrew Smyth, ala dei Belfast Met Scholars.
Questa le parole di Neil Bijorac, ct delle aquile bianche (Beli orlovi): “Ci eravamo preparati tanto per questa manifestazione e la squadra aveva bisogno di questa vittoria per ritrovare la fiducia in sé stessa e nei propri mezzi. Ottimo l’avvio, poi però sono arrivati diversi errori ma c’è da dire che ne siamo usciti bene, correggendo le cose che non andavano“.

Meno raggiante Conor Kelly, capo delegazione irlandese: “La delusione è tanta nel gruppo. Nonostante i ragazzi abbiano dato tutto e nonostante il punteggio finale, siamo stati per lunghi tratti la squadra migliore in campo. Cerchiamo però di prendere anche le cose positive: era la prima volta, questo torneo, per questo gruppo di rugbisti ed è incoraggiante vedere quanti progressi hanno fatto gara dopo gara“.

E l’Italia? L’abbiamo lasciata tramortita sotto i colpi della formidabile Francia e piena di rammarico dopo un ko con l’Irlanda, che in altre condizioni si sarebbe potuto evitare. È andata in crescendo e ha confermato il trend nella finale 7/o posto con l’Ucraina. Gara che valeva tanto e che andava ben oltre il dovere di evitare l’ultimo posto, il cucchiaio di legno: c’era da dare un senso e un premio allo sforzo degli azzurrini scesi in campo e arrivati a Belgrado grazie alle energie spese durante l’anno, alla costanza nella partecipazione agli stage di allenamento e di selezione nazionale juniores, alla partite del campionato italiano e i vari raduni zonali. E nell’ultima partita la squadra non ha tradito, arrivando a sommergere di mete un avversario già battuto in sede di qualificazione in primavera.

Grafica RLEF

Il 62-6 del tabellone del Makiš Stadium ben testimonia la superiorità dell’Italia; da segnalare la tripletta del mediano Nico Rizzelli (Halifax) e la grande prestazione del compagno di reparto Davide Arena (2 mete e 6 trasformazioni dalla piazzola). Un successo arrivato, spiega l’assistente allenatore Riccardo Dodi, già nazionale azzurro e giocatore-allenatore dei Milano Buffaloes, “grazie a un piano partita ben studiato. Siamo riusciti ad avere ampia libertà di muovere il pallone e a compiere meno errori in attacco“.

Campionato Europeo Under 19 (Rugby League)
Classifica Finale

  1. Francia
  2. Inghilterra
  3. Galles
  4. Scozia
  5. Serbia
  6. Irlanda
  7. ITALIA
  8. Ucraina

 

 

 

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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