Rugby League World Cup – Le avversarie dell’Italia – Gli USA

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Seconda partecipazione iridata per gli USA, che si presentano ai nastri di partenza della Rugby League World Cup 2017 forti del quarto di finale conquistato 4 anni fa in Gran Bretagna, Irlanda e Francia.
Gli Hawks, vessati in passato da vicissitudini e divisioni interne, hanno lavorato tantissimo a livello locale in questa finestra mondiale: sollevatosi lo standard del campionato, sono proseguiti i Test Match di livello contro le vicine Canada e Giamaica e il continente centro-nord americano sarà – secondo molti addetti ai lavori – il centro dei futuri sviluppi del rugby league.

L’ovale tipica statunitense, si sa, è un po’ diversa da quella di questo codice.
E non è neanche – nonostante i progressi della nazionale e i tentativi della Pro Rugby – quella del rugby a XV ma del football. In America semplicemente football, da noi football americano proprio per distinguerlo dal calcio e da altri codici dei grandi sport all’aperto.
Ecco: squadre scolastiche, campionati delle High School, NCAA ed NFL costituiscono il cursus honorum di ogni sportivo americano si cimenti in questa disciplina, o almeno ne rappresentano il sogno.
Ma altri sport possono e potranno farsi spazio, col pazzesco numero di atleti di livello scartati dal football professionistico eppure disposti a mettersi in gioco, cambiare le proprie skills, ‘educarsi’ a un nuovo sport.

Fra questi i due codici del rugby, sia maschile che femminile: nel 1991 gli States vincevano addirittura l’edizione inaugurale della Rugby World Cup femminile (6-19 alle inglesi a Cardiff), per poi restare tra le top mondiali nel 1994 e 1998 (argento iridato in Scozia e Olanda).
Storia discontinua ma affascinante nel rugby a 13; peculiare nelle sue tappe e spettacolare anche nei fallimenti. Il più stravagante – ma proprio per questo autenticamente a stelle e strisce – quello degli anni ’50, quando l’imprenditore Mike Dimitro convince 20 giovani giocatori di football americano ad avventurarsi in un viaggio intorno al mondo.
Non un viaggio qualsiasi ma un tour per giocare a rugby league, con risultati (anche) dignitosi contro avversari australiani, neozelandesi e francesi. La storia è degna di essere letta, sentita e raccontata e lo fa benissimo Gavin Willacy nel suo libro No Helmets Required: The Remarkable Story of the American All Stars. 

Risale all’ottobre 1954 il primo vero test giocato dagli USA nel rugby league (31-0 dalla Francia, a Tolosa); contro il Giappone a Jacksonville (Florida) la vittoria più larga (6-78) nel 2003. Dall’Inghilterra, n. 3 del ranking mondiale, lo schiaffo più pesante: 110-0 a Orlando nel 2000.
Poco prima, dopo i successi su Giappone e Canada, era svanito il sogno Rugby League World Cup (8-62 col Libano nello spareggio decisivo) e lo stesso sarebbe accaduto nelle qualificazioni all’edizione 2008.

In mezzo, però, tanto rugby league, anche di qualità: è il 1 dicembre 2004 quando gli USA ospitano l’Australia – sulla via del ritorno dal vittorioso Rugby League Tri-Nations in Europa – al Franklin Field della University of Pennsylvania, cedendo solo 36-24. Una ‘sconfitta onorevole’ straordinaria, visto che i Kanagaroos schieravano giocatori di altissimo profilo, su tutti Darren Lockyer, semplicemente uno dei più grandi di sempre.

Nel 2013 il salto di qualità, con la qualificazione al Mondiale e un ruolino di marcia perfetto tra Bristol (32–20 alle Isole Cook), Wrexham (16-24 al Galles), prima dell’ininfluente ko contro la Scozia a Salford (22-8).
Poi, ai quarti di finale, lo storico incontro con l’Australia, stavolta in un test parte di una Coppa del Mondo.

Impossibile anche solo pensare di impensierire, quel 13 novembre, i Kangaroos capitanati da Cameron Smith e spinti sul campo da Jarryd Hayne, autore di un poker di mete. E lo stesso Hayne di lì a poco si sarebbe avventurato nella NFL coi San Francisco 49ers nel ruolo di running back.

Risolte le diatribe interne, USA Rugby League si presenta alla Rugby League World Cup 2017 nel segno della continuità ma anche del rinnovamento. Il commissario tecnico, l’inglese Brian McDermott, è una garanzia: ha vinto praticamente tutto a Leeds, è un fine conoscitore di ogni aspetto del gioco. Soprattutto, è concreto: ha già consegnato una lista di 23 convocati composta per metà di giocatori militanti nel campionato USA e per metà da altri che provengono da leghe estere.
Unico esordiente Tochterman-Talbott (Tweed Heads Seagulls), mentre i gradi di leader della squadra andranno con ogni probabilità a Mark Offerdahl (London Broncos) e Bureta Faraimo (NZ Warriors, NRL).
Pensa positivo Offerdahl, capitano degli Hawks durante le qualificazioni: “World Cup Qualifiers Captain Mark Offerdahl spoke about this World Cup’s Squad. “Di nuovo, la Coppa del Mondo darà al rugby league USA una vetrina globale. Avrà modo di mettersi in mostra tanto talento americano e comunque vada sono orgoglioso di indossare la maglia del mio paese e di aiutare questo sport a crescere negli Stati Uniti“.

Foto © RLIF

Ancora se è da valutare se e come l’avventura dei canadesi Toronto Wolfpack sia destinata a influenzare il rugby league statunitense, nella franchigia fondata da Perez e partecipante ai campionati inglesi militano la seconda linea Joe Eichner e l’ala Ryan Burroughs – un passato nel football americano a livello di high school, nel rugby union in Virginia e nel league australiano coi Wentworthville Magpies (Sydney Shield e Ron Massey Cup).

Di seguito, l’elenco dei convocati degli USA, così come riportato sul sito ufficiale della Rugby League International Federation.
Gli Stati Uniti affronteranno la nazionale italiana domenica 5 novembreTownsville.

USA 23-man Squad:

Jonathan Taylor Alley (Central Florida Warriors)
Ryan Burroughs (Toronto Wolfpack)
Charles ‘CJ’ Cortalano (White Plains Wombats)
Joseph Eichner (Toronto Wolfpack)
Bureta Faraimo (NZ Warriors)
Gabriel Farley (Philadelphia Fight)
Kristian Freed (White Plains Wombats)
Daniel Howard (Wentworthville Magpies)
Stephen Howard (Mounties)
Martwain Johnston (Delaware Black Foxes)
Andrew Kneisly (Philadelphia Fight)
Corey Makelim (Mounties)
Fotukava ‘Hiko’ Malu (Atlanta Rhinos)
David Marando (Belrose Eagles)
Nicholas Newlin (Atlanta Rhinos)
Mark Offerdahl (London Broncos)
Edward Pettybourne (Tweed Heads Seagulls)
Joshua Rice (New York Knights)
Matthew Shipway (South Newcastle)
Samuel Tochtermann-Talbott (Tweed Heads Seagulls)
David Ulch (Tampa Mayhem)
Taioalo Junior Vaivai (Illawarra Wests Devils)
Matthew Walsh (White Plains Wombats)

Coach: Brian McDermott

Assistant Coach: Mark Gliddon & Sean Rutgerson
Team Manager: Deanne Lees
Communications Manager: Steve Williams

USA vs Fiji Oct 28 Townsville QLD (6:30PM local time)
USA vs Italy Nov 5 Townsville QLD (6:30PM local time)
USA vs PNG Nov 12 Port Moresby PNG (3:30PM local time)

Foto © Red Elephant / Cultural Pulse
Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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