Rugby league, verso Italia-Galles – Reno Santaguida: “La mia famiglia non ha mai abbandonato la cultura italiana”

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A pochi giorni dallo spareggio che vale l’accesso alla Rugby League World Cup 2017, concludiamo il nostro ciclo di interviste ai protagonisti di Italia-Galles. Tra staff e giocatori, i pareri raccolti sono unanimi: si gioca per l’azzurro, per l’Italia, per lo sport.

Diamo oggi voce a Reno Santaguida, dirigente della Federazione Italiana Rugby League. Ci parla della sua famiglia, del sacrificio degli emigrati, di suo figlio e del rapporto col “nonno” (lo chiama così, in italiano, anche quando parla in inglese). Di ciò che l’Italia League rappresenta per lui, gli italo-australiani e le due culture.

Temi, motivi, sentimenti ed emozioni da far leggere e mostrare ai tanti che parlano – in tutti gli sport, ultimamente soprattutto nel calcio – di “oriundi” in senso discriminante e denigratorio. La realtà non è solo bianca o nera e la cultura di un paese si trasmette anche, di generazione in generazione, lontano dallo Stivale. Soprattutto nelle famiglie di chi all’Italia continua a sentirsi legato nonostante la distanza.

Ciao Reno. Da quanto tempo sei nella FIRL?

Faccio parte della federazione da ormai 8 anni. Ho avuto la fortuna di partecipare alla storica vittoria dell’Italia in Galles a Wrexham nel 2010. 

Parlami delle tue origini italiane. Ho letto su Facebook un post con scritto “Lo faccio per Nonno Dam Santaguida”. Cosa significa essere italiano per te? 

Entrambi i miei genitori sono nati in Italia ed emigrati in Australia. La tradizione italiana non si è mai interrotta nella mia famiglia e anche grazie ai miei primi viaggi in Italia per vedere e conoscere i nonni e la famiglia sono riuscito a tenermi in contatto. Mio padre ultimamente è stato poco bene e mio figlio di 16 anni, che ha giocato per la Under 16 FIRLA, gioca sempre “per suo nonno” (“For his Nonno”, dice, ndr), perché capisce che senza i sacrifici dei migranti non avrebbe avuto le sue opportunità. Per me essere italiano significa tantissimo e non perderò mai questo sentimento. 

Cosa ha fatto la FIRL per unire l’Italia e la comunità Italo-Australiana? 

Soprattutto, abbiamo messo su la FIRLA (Federazione Italiana Rugby League Australia), anche per attrarre tutti gli italiani d’Australia che sono eleggibili per l’azzurro, sotto i regolamenti internazionali. 

Cosa significherebbe una qualificazione italiana per lo sviluppo di questo sport? 

Continueremo a mostrare cosa sia il rugby league e a essere presenti nei grandi palcoscenici. La speranza è che molte più persone in Italia vengano a conoscenza del rugby league. Così potremo aumentare i numeri e i partecipanti del campionato italiano. 

N.B.: Per facilitare la diffusione internazionale dell’articolo, riportiamo il testo dell’intervista in inglese.

EN

1) Hi Reno, thank you for your time. How long have you been involved in Italian RL?

I have been involved for the past 8 years and was lucky to be involved in our victory over Wales in Wrexham in 2010

2) Tell me something about your Italian heritage. I have seen a post saying “Still doing doing it for Nonno Dom Santaguida”. What being Italian means to you?

Yeah both my parents where born in Italy they migrated to Australia. The Italian tradition never stopped in our family and my yearly trips to Italy to see grandparents and family was also a great way to stay in touch with my heritage.
My father has been ill lately and my 16 year old son who has played for firla u/16 plays always for his Nonno as he understands the opportunity would not have been with out the sacrifices of the migrants
The meaning of being Italian is great I love my heritage and I will never shy away from it.

3) How have FIRL been building bridges between Italy and Italo-Australian community?

We have set up firla to capture all Italo Australians who are eligible to play for Italy under the international laws

4) If Italy qualifies, what would it mean for RL developement?

We continue to show case rugby league on the big stage and hopefully more people in Italy will be aware of the game which can then lead into higher numbers playing in the domestic comp in Italy.

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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