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San Gallo, la nuova capolista della Super League svizzera

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Da domenica, con la vittoria a Basilea, seppure a pari punti con lo Young Boys, il San Gallo è la nuova capolista della Raiffeisen Super League svizzera. Una sorpresa, ma non del tutto, visto che, ai nastri di partenza, li avevamo accreditati per una buona stagione. Certo, l’onestà intellettuale ci impedisce, ovviamente, di scrivere che avevamo pronosticato che sarebbero stati in lotta per il titolo: la Rete non dimentica, e i pezzi sono in archivio, consultabili in qualunque momento. Ma a noi, in ogni caso, non interessa passare per indovini: semplicemente, analizzeremo il buon momento dei ragazzi di Zeidler.

Prima di tutto, qualche statistica: i Brodisti (conti fatti dal Blick) non erano in testa alla classifica da 2688 giorni, vale a dire dal settembre 2012. La cosa non ha smosso più di tanto l’allenatore tedesco che, agli inviati della stampa a Basilea, domenica pomeriggio, dopo la vittoria ottenuta all’ultimo respiro (ma, va detto, con pieno merito) ha risposto la stessa cosa che aveva detto a noi a Lugano un po’ di tempo fa: “Abbiamo fatto un buon passo avanti per la salvezza: 41 punti vuol dire praticamente la salvezza matematica.”

Ha poi aggiunto (RSI): “Sono molto contento della squadra e felice dell’apporto dato dai nostri tifosi, che ci hanno sostenuto tutto l’incontro. Segnare il gol decisivo allo scadere dà una grande gioia; nonostante lo svantaggio e l’apparente inesperienza abbiamo fatto una partita di spessore dal punto di vista della maturità. Continueremo a giocare così anche in futuro, ma non posso nascondere la soddisfazione per quanto visto e fatto finora dai ragazzi.”

Zeidler è un allenatore piuttosto pragmatico e, tutto sommato, prevedibile. A parole, è facile giocare contro il San Gallo: attaccano spostandosi in massa nella metà campo avversaria, prendono l’avversario per il collo e iniziano a scuoterlo come si fa con le piante di ulivo per raccogliere i frutti. In teoria, con un paio di contropiedisti veloci, scavalchi il centrocampo coi lanci lunghi, vai in porta, e tanti saluti.

In pratica, non succede così spesso: primo, perché il pressing sui portatori di palla è soffocante: la squadra (la più giovane della Super League) è forte atleticamente e fisicamente. Secondo, perché dietro ci sono almeno un paio di terzini decisamente di buon livello: Hefti (22) e Muheim (21), giovani ma che stanno facendo bene. Stergiou e Letard sono gli altri due titolari, e anche loro contribuiscono al buon livello della difesa sangallese. Che, è vero, prende qualche gol in più di altre, visto il gioco spregiudicato: ma che, tuttavia, vanta una differenza reti di +20, in virtù dell’attacco più forte del torneo. Evidentemente, un rischio calcolato.

Davanti, i sangallesi possono contare sul talento di Cedric Itten (8 gol e 4 assist sinora) il quale, di recente, si è guadagnato la maglia della Nazionale. A fargli compagnia lo spagnolo Jordi Quintillà (centrocampista col vizio del gol, coi suoi 9 centri, come l’attaccante Demirović) e Babic, altro uomo gol (7 centri).

Il resto, lo fa un ambiente piuttosto caldo. A San Gallo il calcio non ha la concorrenza dell’hockey: lo stadio è bellissimo (lo ha utilizzato anche il Lugano, quest’anno, per la fase a gironi dell’Europa League), tanto da essere usato sovente anche dalla Nazionale, che preferisce, in alternativa alle tradizionali Berna e Basilea, il kybunpark (tutto minuscolo per esigenze di sponsor) al freddo (in tutti i sensi: d’inverno, gli spifferi sugli spalti sono micidiali) Letzigrund di Zurigo.

Non ci sono solo il tifo e uno stadio bello e moderno: la società è gestita in modo oculato, ma il budget è comunque discreto. Aggiungiamoci una dirigenza capace e appassionata, che asseconda la fame di un ambiente che ritiene di aver vinto troppo poco (2 campionati e una Coppa svizzera) rispetto a quanto dato al calcio nazionale (il club è nato il 19 aprile 1879, molto prima di analoghe associazioni nella Penisola, per dire) e il gioco è fatto.

Certo, adesso la sfida è mantenersi. Se è vero che le due corazzate sono apparse in flessione (anche lo Young Boys è uscito sconfitto dalla swissporarena di Lucerna, sabato sera), è altrettanto oggettivo che, sulla carta, il collettivo giallonero appare superiore. Tuttavia, è un dato di fatto che l’undici di Seoane, quest’anno, non sia lo schiacciasassi della scorsa stagione. In quanto al Basilea, la sconfitta di domenica ha lasciato il segno in un ambiente ancora terremotato dal brusco addio di Streller. Sui renani incombono anche i sedicesimi di Europa League contro l’APOEL.

In definitiva, le premesse per un duello a tre lungo da qua sino a fine maggio ci sono tutte. Per ora, non ci resta che attendere la sfida di domenica al kybunpark tra la neocapolista e il Servette, quarta forza del campionato ma con l’ambizione di crescere ancora. Di fatto, sarà la partita tra le due squadre rivelazione di questo torneo: la prova ideale per misurare la temperatura a entrambe le compagini. E, ve lo possiamo assicurare, farà caldo domenica a San Gallo. Anche se siamo a febbraio.