Lugano, Renzetti preoccupato. Ma domani dovrebbe arrivare la punta

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Dal nostro inviato a Lugano (CH).

Renzetti, ieri sera, al termine della sfida con lo Xamax, ci è apparso un po’ preoccupato anche se, alla prima domanda sulla qualità della rosa, l’ha presa sul ridere: “Dobbiamo essere contenti che manca qualità anche allo Xamax… bene Baumann stasera, speriamo continui così. È evidente che sono deluso, però come si è messa la partita, senza Bottani, Sabbatini, con Gerndt che non sta bene ed è come non averlo, senza una prima punta di ruolo, devo essere contento del pari, anche se la situazione mi preoccupa.”

Il Pres ha poi proseguito“Probabilmente lunedì arriverà una punta, anche se non dico niente perché la situazione è in divenire. Però domenica andremo a Thun senza Sabbatini e Bottani, e per noi sono assenze importanti.”

Ed è proprio dalle parole del Presidente che si può partire per un’analisi di questa partita, che pure era nata da ottimi auspici. Le statistiche dicevano male per i bianconeri, che hanno sempre sofferto i neocastellani da quando sono tornati nella massima serie. Però, le pesanti assenze tra i rossoneri, tra i quali Nuzzolo, che ha sempre inventato delle grandi prestazioni in Ticino, facevano ben sperare.

In realtà, la squadra di Magnin è scesa in campo con una determinazione forse inaspettata alla vigilia, e c’è voluto un Baumann tornato reattivo dopo il naufragio di San Gallo della settimana scorsa per salvare il risultato su tiro dal limite di Karlen, dopo soli 2′. Poi, complice anche lo scontro di gioco, 1′ più tardi, che ha messo KO Sabbatini e Bottani, entrambi sostituiti nei minuti successivi, la sfida si è ulteriormente complicata per i luganesi, che pure hanno avuto il merito di sbloccarla al 35′ con Marić. Peccato il rigore causato da Sulmoni pochi minuti dopo, che ha consentito agli ospiti di pareggiare.

Nella ripresa i bianconeri hanno provato a costruire qualcosa, ma è sempre mancato il guizzo giusto. Gli avversari hanno infatti ben controllato i sottocenerini in tutte le zone del campo e, a onor del vero, hanno saputo creare le palle gol più insidiose. Baumann, al 78′, si è infatti superato su Seferi e Araz: tuttavia, in altre occasioni, i ticinesi sono stati graziati dalla mira imprecisa dei giocatori neocastellani, per i quali si è sentita, in questi frangenti, l’assenza di Nuzzolo.

In definitiva, quindi, un punto guadagnato. E la cosa, ovviamente, non fa piacere a tifosi (ieri solo 2.000 presenti) e presidente, come vi abbiamo scritto più sopra. Certo, perdere due cardini del gioco come Sabbatini e Bottani nei primi minuti è un problema non da poco. Però è un fatto che, in campo, si sono visti tanti errori individuali in fase di appoggio e di ripartenza.

La mancanza di una prima punta, ovviamente, non fa che accrescere questa situazione di disagio. Davanti manca un terminale offensivo, ma non solo. Non si riescono a creare spazi per gli inserimenti dei centrocampisti; si prova a giocare sulle fasce, ma poi non c’è nessuno in area che possa sfruttare i suggerimenti (quando arrivano).

Tra l’altro, la sensazione è che, almeno ieri, gli avversari corressero di più. In ogni caso, c’era apparso migliore il primo tempo di San Gallo, perlomeno a livello di prestazione collettiva. E non è un caso che, in Ost Schweiz, i bianconeri avessero chiuso in vantaggio, prima del terremoto nella ripresa. E i passi indietro fanno sempre suonare i campanelli d’allarme.

Rimedi? Si spera nell’arrivo di un centravanti, già nei primi giorni della prossima settimana. Jacobacci, seppur misurato nelle parole, ha fatto capire che, senza una punta di ruolo, è difficile far quadrare il cerchio. Alla squadra manca anche il grande lavoro di Gerndt, che sa dare profondità, quando sta bene, oltre alla sua abilità nei calci piazzati. Il fatto che Marić, un difensore, sia il capocannoniere dei sottocenerini, la dice lunga.

Il diretto interessato la vede così: “Sono contento personalmente, ovvio. Però… Sulla partita, sono rimasto perplesso sull’azione del rigore: credo andrebbe rivisto, c’è il VAR, usiamolo. Per rispetto di tutti, anche di quelli dell’altra squadra: poi decidi quello che vuoi. La nostra prestazione è stata ovviamente penalizzata pesantemente dal doppio infortunio dell’inizio. Poi ci siamo ripresi, abbiamo trovato la nuova posizione in campo e, nella ripresa, abbiamo fatto meglio. Ora, la testa è a Thun: da qua a fine stagione ogni partita sarà importante.”

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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