Maggiori tutele per le calciatrici

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In occasione del dibattito organizzato nella sede delle Acli nazionali a Roma dall’Unione Sportiva Acli, nell’ambito dell’Assemblea di inizio stagione dell’associazione, è intervenuta anche la CT della Nazionale Femminile Milena Bertolini spiegando come, secondo lei, tutte le ragazze avranno un futuro migliore, a livello di tutele previdenziali e di diritti a fine carriera.

È stata l’occasione per ribadire il punto delle calciatrici sul professionismo dello sport femminile in Italia, argomento su cui ci siamo anche noi dilungati a suo tempo: tra gli interventi quello del presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Damiano Tommasi, che ha sottolineato come la legge sul professionismo del calcio femminile non deve essere vista come un mezzo per togliere tutele ai Cristiano Ronaldo, ma per darne ai nostri atleti olimpici, gran parte dei quali sono dilettanti.

Il tema è stato anche affrontato dal presidente della FIGC Gabriele Gravina ai microfoni di Sky: “Il professionismo per il calcio femminile è una questione che merita una riflessione approfondita. Un professionismo non calato correttamente può essere una sorta di freno per la crescita del movimento. Altro discorso riguarda invece la pari dignità e la tutela dei diritti delle ragazze: questo è un nostro compito, una delle prime prerogative che porteremo all’attenzione del Consiglio federale. Il Campionato del Mondo ha lasciato la consapevolezza di una crescita costante e di un movimento che ha avuto una grande spinta propulsiva generando entusiasmo. Noi abbiamo il dovere di custodire tale entusiasmo e l’obbligo di incentivarlo ancora. Ci aspettiamo un campionato di grande valore competitivo e grande crescita, ma abbiamo anche progetti importanti, come la gratuità dell’assicurazione per tutte le under 17 tesserate a livello dilettantistico”.

Il nuovo presidente della Divisione Calcio Femminile Ludovica Mantovani, intervenendo alla presentazione del Progetto di formazione post carriera ideato dalla Lazio e riservato ai calciatori del settore giovanile e alle calciatrici della prima squadra e della Primavera, ha sottolineato come l’iniziativa della società del Presidente Claudio Lotito meriti il plauso di tutti: “Sono convinta che formazione e sport debbano andare di pari passo. Il confronto diretto con dei professionisti del settore farà crescere sin da subito questi giovani atleti. Lo studio li renderà più forti e consapevoli, preparandoli così a gestire al meglio anche sfide che affronteranno nel futuro. L’augurio è che sempre più società possano seguire questo splendido esempio di integrazione tra calcio e studio”. L’iniziativa ha l’obiettivo di introdurre un percorso formativo, parallelo all’attività agonistica, per gli atleti delle squadre nazionali del club, e nasce dalla consapevolezza che dopo i campionati Primavera meno del 45% dei ragazzi riesce a diventare un calciatore professionista della massima serie: per questo che la Lazio ha voluto investire su quello che sarà il futuro dei giovani anche fuori dal campo per attuare una sorta di prevenzione delle possibili problematiche post carriera.

Finalmente, verrebbe da dire, qualche piccolo segnale di cambiamento si sta palesando ai nostri occhi: certamente è ancora troppo poco per parlare di svolta, ma sicuramente non possiamo che accogliere positivamente questi segnali di risveglio. D’altronde, come diceva George Bernanos, la speranza è un rischio da correre, no?

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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