4 squadre in lotta per vincere l’Allsvenskan: finale emozionante!

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Tre le giornate al termine dell’Allsvenskan. 9 i punti in palio, 4 le squadre in corsa. Questi, in estrema sintesi, sono i numeri del campionato svedese, che si chiuderà sabato 2 novembre. Poi sarà tempo di spareggi e, da metà novembre sino alla primavera prossima, il calcio in Svezia inizierà il proprio letargo invernale. La domanda, naturalmente, è la solita, vale a dire chi riuscirà a prevalere.

Iniziamo dalla capolista. Il Malmö guida la graduatoria con 59 lunghezze, e sopravanza il Djurgården (che ha gli stessi punti) in virtù di una migliore differenza reti (+35 anziché +30). Il calendario vedrà gli Himmelsblått impegnati in ben 2 scontri diretti: in trasferta contro l’Hammarby domenica prossima (l’incontro sarà trasmesso su Sportitalia con il commento nostro e la cronaca del direttore di testata Alex Milone) e in casa contro l’AIK. I biancocelesti, rivali del Lugano in Europa League, chiuderanno quindi in trasferta contro l’Örebro. L’impegno europeo è un’incognita, fermo restando che la compagine svedese non dovrà recarsi all’estero, giovedì prossimo. Però, contro i ticinesi, l’undici di Rösler si giocherà molte possibilità di passare il turno. E i ragazzi di Celestini arriveranno al Nya Stadion piuttosto motivati, per le medesime ragioni.

Con tre vittorie, i biancocelesti sarebbero probabilmente campioni, a meno che il Djurgården a colmare la differenza reti: possibile, ma complicato. Domenica, però, a Stoccolma, gli Himmelsblått si giocheranno una fetta importante della stagione. I Bajen hanno una differenza reti di +31; tuttavia, trattandosi di scontro diretto, ogni gol varrà doppio. Vero che l’Hammarby scendera in campo senza Tanković e Andersen: però, se il Malmö dovesse uscire sconfitto dalla Tele2Arena, le ultime due partite della stagione saranno davvero di fuoco. Quota 63 punti, invece (questo vale per tutte), per effetto degli scontri diretti, dovrebbe garantire l’accesso all’Europa, riservato alle prime tre.

Il Djurgården vanta anch’esso 59 punti. Tuttavia, come scrivevamo sopra, è secondo in virtù del +30 in differenza reti. Da qua alla fine, se la dovrà vedere con il Göteborg in trasferta, con l’Örebro in casa e, infine, chiuderà al Nya Parken di Norrköping. Delle quattro pretendenti al titolo, gli Järnkaminerna sono gli unici a non avere degli scontri diretti. Con 3 vittorie avrebbero ottime possibilità di farcela. Tuttavia, facendo anche solo 4 punti nelle due trasferte di Göteborg e Norrköping, i Blåränderna avrebbero buone probabilità, sempre che il Malmö lasci qualche punto per strada, visto il calendario difficile e l’impegno europeo. Molto dipenderà, però, dalle energie, soprattutto mentali, che la compagine di Stoccolma sarà in grado di mettere sul piatto. Quante scorie avrà lasciato la sconfitta nel derby, prima della sosta, lo vedremo solo nel fine settimana in arrivo.

Vediamo ora la situazione degli altri inquilini della Tele2Arena. L’Hammarby vanta 56 lunghezze, una differenza reti di +31 (caratterizzata da un numero enorme di reti segnate: 67) e un calendario tutto sommato equilibrato. I Bajen si giocheranno la quasi totalità delle loro possibilità di vittoria (in passato è accaduto una sola volta, nel 2001, in 104 anni di vita) domenica in casa contro il Malmö. Poi andranno a fare visita a una pericolante (il non irresistibile, di questi tempi, Östersund) e chiuderanno in casa contro l’Häcken, che le cose migliori le ha ormai fatte vedere.

I biancoverdi hanno dimostrato di essere in grande forma, fisica e mentale. Se vincessero con almeno 2 reti di scarto, domenica, si troverebbero a superare il Malmö in classifica, per effetto della differenza reti. Con 3 vittorie, sempre grazie all’effetto combinato di differenza reti favorevole, più una migliore classifica negli scontri diretti in caso di parità, danno loro qualche chance in più rispetto all’AIK, a pari punti in classifica.

Malmö e Djurgården restano i favoriti: tuttavia i Bajen hanno dalla loro il fatto di giocare in casa 2 partite su tre, dove verranno sostenuti da un pubblico incredibile, e di avere forse il calendario migliore, a livello di difficoltà ma, soprattutto, di stimoli. L’incognita è ovviamente, sotto questo punto di vista, il Djurgården. Se gli Järnkaminerna faranno 9 punti, ogni discorso rispetto al titolo verrà, infatti, a cadere. Non solo: i Bajen, sottraendo punti al Malmö, favoriranno i rivali cittadini nella lotta per il titolo. Ma tutto questo fa parte, ovviamente, del calcio.

I campioni in carica dell’AIK vantano anch’essi 56 lunghezze in classifica, ma sono penalizzati da una differenza reti  (+20) che li vedrebbe soccombere a ogni arrivo a pari punti con le altre rivali. Quindi non solo dovranno vincere tutte le tre sfide rimanenti (Falkenbergs e Malmö in trasferta e Sundsvall in casa), ma dovranno anche sperare che le altre lascino dei punti per strada. Tra l’altro, gli Gnaget non vincono a Malmö dal 1996. Però, certe serie negative sono fatte per essere interrotte.

I campioni uscenti, quindi, per effetto del calendario, tiferanno per un pareggio nella sfida di domenica alla Tele2Arena tra Hammarby e Malmö. Tuttavia, fermo restando la necessità di fare 9 punti nelle ultime 3 partite, dovranno anche sperare che il Djurgården non ne faccia più di 5. Non è impossibile, in fondo: i Blåränderna se la dovranno vedere in trasferta contro Göteborg e Norrköping, non proprio due campi facili. Vero che si tratta di squadre che non hanno più nulla da chiedere alla stagione: tuttavia, non sarebbe la prima volta che, a queste latitudini, assistiamo a sfide giocate con grande impegno da compagini senza assilli particolari di classifica.

In conclusione, un autunno scandinavo a temperature davvero elevatissime, nonostante la stagione, e un campionato che non era così incerto perlomeno dalla stagione 2015. Ci sono quindi i prodromi per un arrivo sul filo di lana, degna conclusione di un anno vissuto sempre a ritmi incredibili. E la nostra redazione ve lo racconterà sino alla fine, qua e sugli schermi televisivi.

 

 

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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