Ops, sei appena stato manipolato da van Gaal

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Se non esistesse un personaggio come Aloysius Paulus Maria van Gaal andrebbe inventato per forza.

Mourinho è un manipolatore? Un bravo manipolatore mentale? Beh, ha imparato dal migliore. Louis van Gaal, infatti, è l’imperatore delle strategie psicologiche all’interno di una partita di calcio. L’ultima, quella dell’altro ieri sera, l’ha vinta anche grazie a una mossa da mind gamer professionista, l’ormai celeberrima sostituzione tra Cillessen e Tim Krul.

L’inserimento del portiere del Newcastle per i calci di rigore non è stata una decisione dettata da un aspetto strettamente tecnico, anzi: la capacità del numero 23 olandese di bloccare i tiri dagli undici metri è decisamente nella media, se non addirittura inferiore. La principale valenza dell’ingresso di Krul in campo è stata mentale: con il cambio van Gaal ha giocato con la Costa Rica, facendo credere ai centroamericani che avesse davvero un talismano dei rigori in panchina.

È vero che oggi giorno gli allenatori non lasciano niente al caso, anzi, Pinto in particolare sembra proprio il tipo di tecnico che non trascura nulla in sede di preparazione di una gara e, senza dubbio alcuno, aveva studiato più che meticolosamente l’Olanda. Pare però improbabile che il pur bravissimo e preparatissimo coach della Costa Rica potesse immaginare l’impiego di Krul, certamente uno dei tre o quattro giocatori oranje su cui s’è soffermato di meno durante la preparazione della sfida perché uno di quelli con minor possibilità di giocare (a essere onesti, nessuno avrebbe scommesso un centesimo su un suo possibile utilizzo alla vigilia).

Ed ecco allora il genio di van Gaal. Sono quasi passati 120′, i rigori si avvicinano, il mister olandese sa che i costaricensi vengono dalla vittoria con la Grecia dopo i calci dagli undici metri e sono piuttosto bravi dal dischetto. Però, di sicuro, non hanno studiato diffusamente le abilità di secondo e terzo portiere e, per quanto ne sanno, sulla panchina oranje potrebbe sedere un autentico fenomeno nel parare i penalty. Come un giocatore di poker, Aloysius Paulus Maria cala l’asso: fuori Cillessen e dentro Krul, il grande blocca-rigori, il santone del dischetto. Con un piccolo particolare: il 26enne estremo difensore del Newcastle non è affatto un mago degli undici metri. Però, sul momento, i costaricensi ci hanno creduto e questo è bastato a van Gaal, che poi ha vinto la partita.

D’altra parte, come avrebbero fatto i centroamericani a non cascarci? Se gli avversari fanno una sostituzione tra portieri all’ultimo secondo possibile dei supplementari può solo venire in mente che il neo entrato sia uno specialista. E invece non era questo il caso: ecco svelato il grande bluff di van Gaal, il quale ha però avuto un’intuizione che ricorderemo per anni e che entra di diritto nell’aneddotica da Mondiali che viene puntualmente rispolverata ogni quattro anni.

L’aspetto più divertente della vicenda è che il tecnico olandese è andato avanti con la sua messinscena anche dopo la gara, sostenendo in conferenza stampa che: “Krul sia il migliore della rosa a parare i rigori e io, con il mio staff tecnico, ho fatto studiare a lui e non Cillessen il modo di tirare dei costaricensi. Niente di grave, ognuno ha i suoi punti forti e i suoi punti deboli: abbiamo pensato a Tim perché si distende meglio, coprendo più spazio, e intuisce bene dove tireranno i rigori. Infatti aveva capito la direzione di tutti i rigori, non solo quelli che ha parato“.

Se può anche essere vero che lo staff dell’ex mister di Barça e Bayern abbia istruito Krul sui rigoristi dei Ticos, lo è invece meno che Krul è il migliore dei tre numeri uno oranje a parare i rigori. Il buon Tim, infatti, non para un penalty in Premier dalla stagione 2011/2012 e ha neutralizzato appena due calci di rigore su 20 negli ultimi quattro anni. Certo, meglio di Cillessen che non ne ha mai parato uno in carriera (ma che ha dovuto affrontarne solo due), ma non meglio di Vorm (tre su undici parati negli ultimi tre anni), il quale gode di una discreta fama in questo senso. Di sicuro, però, nessuno dei portieri olandesi aveva bloccato anche solo un rigore negli ultimi 14 mesi.

Il motivo per cui è stato scelto Krul, in realtà, è la capacità del giocatore di rimanere molto tranquillo e quasi sprezzante anche nei momenti più delicati, oltre a essere anche un provocatore nato (come qualcuno avrà notato, il portiere olandese andava sistematicamente a dire due paroline a ogni tiratore costaricense prima della battuta).

Immaginiamo di essere un rigorista della Costa Rica mentre attende di battere il suo rigore: ha combattuto per 120′ difendendosi con unghie e denti stancandosi da morire, adesso c’è lo stress della seconda partita di fila che finisce ai tiri dagli undici metri, l’Olanda sostituisce il portiere con uno che dev’essere un fenomeno dei rigori e in più quest’ultimo lo aspetta sul dischetto per informarlo su ciò che pensa di lui in termini non proprio edificanti. Difficile resistere a una pressione.

Soprattutto con un Krul che ti sorride beffardo dalla porta, alleato sornione e perfetto “braccio” del manipolatore van Gaal, che adesso si gode la sua semifinale dopo averne combinata un’altra delle sue.

Caro Louis, se non ci fossi bisognerebbe inventarti!

Giorgio Crico
Giorgio Crico
Laureato in Lettere, classe '88. Suona il basso, ascolta rock, scrive ed è innamorato dei contropiedi fulminanti, di Johan Cruyff, della Verità e dello humour inglese. Milanese DOC, fuma tantissimo.

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