Europei Femminili 2022, analisi del Gruppo A

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Manca poco per l’inizio degli Europei femminili 2022, che si giocheranno dal 6 al 31 luglio in Inghilterra. Alla tredicesima edizione di questo torneo continentale parteciperanno 16 nazionali, le 15 qualificate più l’Inghilterra padrona di casa, divise in quattro gironi. Il torneo si sarebbe dovuto inizialmente tenere dal 7 luglio al 1º agosto 2021, ma è stato successivamente spostato dalla UEFA per evitare sovrapposizioni con altri eventi, quali i Giochi della XXXII Olimpiade e il campionato europeo di calcio maschile, spostati dal 2020 al 2021 a causa della pandemia di COVID-19.

Cominciamo le analisi dei vari gruppi di questi Europei e partiamo dal primo, ovvero il Gruppo A, che vede al suo interno le padrone di casa dell’Inghilterra, l’Austria, la Norvegia e l’Irlanda del Nord.

Partiamo proprio dall’Inghilterra ammessa come nazione ospitante: le Three Lionesses, guidate dall’olandese Sarina Wiegman, attualmente occupano l’ottavo posto nel Ranking FIFA e nel loro palmares europeo hanno le finali perse nelle edizioni 1984 e 2009. Il loro obiettivo è arrivare almeno alla semifinale sfruttando l’affetto del pubblico di casa e per farlo possono contare su tre giocatrici come il terzino Lucy Blonde, sulla centrocampista Jill Scott e sull’attaccante del Manchester City Ellen White.
Probabile formazione (4-2-3-1): Earps; Bronze, Bright, Wubben-Moy, Stokes; Williamson, Walsh; Mead, Stanway, Hemp; White

Proseguiamo con l’Austria: la nazionale allenata da Irene Fuhrmann arriva a questo Europeo con il ventunesimo posto nel Ranking UEFA e come migliore seconda nel Gruppo G delle qualificazioni e come migliore piazzamento ha la semifinale persa ai rigori nel 2017 contro la Danimarca. Cercheranno molto probabilmente di passare la fase a gironi, soprattutto contando sulla fase difensiva e sulle ripartenze in velocità affidate a Nicole Billa, attaccante dell’Hoffrenheim.
Probabile formazione (4-5-1): Zinsberger; Schiechtl, Wenninger, Schnaderbeck, Wienroither; Plattner, Dunst, Zadrazil, Puntigam, Hickelsberger-Füller; Billa.

Continuiamo parlando della Norvegia, temibilissima formazione in campo internazionale: le Gresshoppene allenate da Martin Sjögren hanno vinto due volte il trofeo nel 1987 e nel 1993 e solo per due volte, nel 1997 (da nazione ospitante) e nel 2017, non sono arrivate almeno in semifinale. All’undicesimo posto del Ranking FIFA, possono contare su assolute fuoriclasse come Ada Hegerberg (fresca vincitrice della Champions League) e sul capitano Maren Mjelde per centrare anche questa volta almeno la semifinale.
Probabile formazione (4-4-2): Pettersen; Hansen, Mijelde, Thorisdottir, Sønstevold; Reiten, Risa, Engen, Maanum; Graham Hansen, Hegerberg.

Concludiamo con l‘Irlanda del Nord, per la prima volta nella sua storia nella fase finale degli Europei grazie alla vittoria contro l’Ucraina negli spareggi: la Green and White Army guidata da Kenny Shiels, al quarantasettesimo posto nel Ranking FIFA, sI è qualificata seconda nel Gruppo C nonostante due sconfitte per 6-0 proprio contro la Norvegia. La squadra irlandese punterà a non finire come fanalino di coda nel suo gruppo, impresa molto complessa viste le avversarie, basandosi soprattutto sui capisaldi difensivi Ashley Hutton e Julie Nelson.
Probabile formazione (4-4-2): Burns; Nelson, McFadden, Hutton, Vance; Callaghan, McCarron, Furness, Caldwell; Magill, Wade.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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