Lugano, Croci Torti: “Una vittoria che arriva da lontano, preparata per mesi”

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Dal nostro inviato a Berna (CH)

Come vi abbiamo raccontato, il Lugano ha vinto, dopo 29 anni, la Coppa svizzera. Nella conferenza stampa di fine partita, mister Croci Torti ha parlato dopo l’allenatore del San Gallo Peter Zeidler.

Al tecnico ospite abbiamo rivolto una domanda, vale a dire se si aspettava una partenza così buona da parte del Lugano, visto che, ogni volta che si è trattato d’incontrarli, Croci Torti ha sempre sostenuto che le partenze dei biancoverdi, i loro primi venti minuti, sono sempre estremamente intensi: “La sorpresa è che hanno resistito (ride – ndr)?  Certo, subire un gol dopo 4′ ci ha creato qualche problema, forse le cose sarebbero andate diversamente se avessimo segnato noi prima magari, ma questo è il calcio, e lo accettiamo. Sapevamo d’incontrare una squadra forte, e ben organizzata. Si dice spesso che il Lugano è una squadra difensiva, ma non è così: oggi hanno fatto meglio di noi, e faccio loro i complimenti. Ora è passato troppo poco tempo, devo ancora elaborare ciò che è successo. Certo, arrivare due volte qua e non riuscire a vincere in entrambe le occasioni fa male: però, per perdere, devi arrivare a giocartele. Noi ci siamo riusciti due anni di seguito in queste ultime stagioni, e non ce l’hanno fatta le due squadre di Zurigo, il Sion e tante altre squadre importanti che avrebbero voluto essere al nostro posto.” 

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Il Crus, visibilmente emozionato, ha voluto evidenziare che questa è stata la vittoria del gruppo: “Sono stato scelto anche perché ero la persona che più di tutti aveva fiducia in questo gruppo, dove tanti partiranno, e che oggi hanno giocato l’ultima partita importante insieme, scrivendo un pezzo di pagina di storia di questa società.”

Abbiamo riferito al tecnico le parole e i complimenti dell’allenatore avversario: “In realtà, ho visto degli schemi in coppa Campioni che mi sono piaciuti e, nell’azione del primo gol e in quella precedente, abbiamo provato a replicarli, facendo loro capire che non volevamo subirli, a questo giro. La squadra è stata brava, dopo aver subito il gol del pareggio: non era facile, loro erano spinti da tante persone, ma lì è venuta fuori anche la voglia dei nostri tifosi, che ci hanno trascinato. Abbiamo fatto tanto per avvicinare la gente alla squadra, e oggi il Cantone ha risposto presente: è una grande soddisfazione.”

“Questa vittoria è frutto del lavoro di tanti mesi, finalizzato ad arrivare al momento giusto con la giusta preparazione e la forma fisica adeguata. Sapevamo di non poter competere per il campionato, ma la Coppa, che è competizione di sole 7 partite, era un obiettivo possibile. Sono il primo allenatore ticinese che raggiunge un traguardo del genere alla guida di una squadra della Svizzera italiana; quando dissi, a dicembre, che mi sarebbe piaciuto portare la gente a festeggiare in piazza Riforma in molti mi scrissero per prendermi in giro. Beh, ho salvato tutti i messaggi, e risponderò loro uno per uno.”

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

L’anatema di Maurìto

Dietro questo pezzo c'è una premessa, che sa di promessa fatta ad uno dei caporedattori storici di Mondopallone. Non faccio il nome per motivi...
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