Napoli, nodo Anguissa | Coppa d’Africa e sirene turche: caccia al rinforzo: due idee pazzesche per sostituirlo a gennaio
Frank Zambo Anguissa/ fonte LaPresse- mondosportivo.it
Conte perde un pilastro a dicembre e valuta movimenti per gennaio: due profili in cima alla lista per riequilibrare la mediana.
Il Napoli deve fare i conti con un doppio fronte che tocca il cuore del centrocampo. Da un lato a dicembre André-Frank Zambo Anguissa partirà per la Coppa d’Africa con il Camerun, con un’assenza che potrebbe allungarsi fino a metà gennaio. Dall’altro, dalla Turchia arrivano attenzioni insistenti per il numero 99 azzurro, con club di prima fascia che monitorano la sua situazione. Il quadro spinge la società a valutare rinforzi già per la finestra invernale, con due nomi che tornano d’attualità: Kobbie Mainoo del Manchester United e Lorenzo Pellegrini della Roma.
Il tema è concreto e riguarda la sostenibilità della rosa nelle settimane più dense della stagione. Oltre agli impegni di campionato, il Napoli dovrà gestire coppe e viaggi, mentre l’uscita momentanea di Anguissa toglie fisicità, corsa e copertura. Per questo negli ultimi giorni sono ripartiti i contatti esplorativi su profili già valutati in estate. Mainoo è un centrocampista moderno, tecnico e rapido nella prima giocata; Pellegrini garantisce qualità, letture tra le linee e leadership. Due profili diversi ma complementari all’idea di squadra di Antonio Conte, che chiede equilibrio e presenza nell’ultimo terzo di campo.
Perché Anguissa pesa così tanto e cosa filtra dalla Turchia
Anguissa è uno dei riferimenti tattici del Napoli. Si muove tra le linee di pressione, accorcia con tempi giusti e dà il primo strappo in transizione. Senza di lui cambia la gestione dei duelli e si abbassa la soglia di protezione davanti alla difesa. Le fonti di mercato confermano che il centrocampista camerunese è nel mirino di club di vertice in Turchia, con il Galatasaray citato come società particolarmente vigile. Il Napoli, però, non ha intenzione di indebolirsi nel pieno della stagione: la priorità è tenere il giocatore e colmare l’assenza temporanea con una soluzione mirata che non stravolga i conti. La Coppa d’Africa resta la variabile più immediata: dal ritiro con il Camerun al rientro, il periodo di stop in campionato e nelle coppe potrebbe pesare in un calendario fitto, ragione che spinge a pianificare un innesto funzionale, pronto e sostenibile.
Le riflessioni di queste ore mettono al centro una domanda chiave: cercare un profilo “ponte” o un investimento da futuro titolare? La tendenza, alla luce dell’assetto di Conte, è puntare su un giocatore capace di alzare l’asticella tecnica senza perdere gamba e intensità. Da qui l’attenzione a Mainoo, valutato per la sua capacità di uscire dal pressing con pochi tocchi e di dare ritmo alla manovra, e a Pellegrini, che conosce il campionato, legge gli spazi tra le linee e può garantire contributo immediato su calci piazzati e inserimenti. L’eventuale operazione, in ogni caso, dovrà rispettare i parametri economici del club, già impegnato a tenere competitiva la rosa su più fronti.
Assist dolcissimo di Neres Anguissa ringrazia e regala così i 3 punti al @sscnapoli! #LecceNapoli pic.twitter.com/AQDvJZOmwH
— Lega Serie A (@SerieA) October 29, 2025
Due strade diverse per lo stesso bisogno
Mainoo è un classe 2005 che il Napoli ha seguito a lungo. In estate c’era stato un sondaggio, poi arenato davanti alle richieste del Manchester United e alla volontà inglese di trattenere il talento. La situazione potrebbe riaprirsi in inverno se i Red Devils aprissero a un prestito o a formule creative. Il suo identikit piace perché aggiunge pulizia nella prima costruzione e uno step di velocità nelle uscite palla al piede, qualità utili quando la squadra deve abbassare il numero di palloni persi nella propria metà campo. In uno scacchiere che chiede due mediani capaci di accorciare e ripartire, Mainoo offrirebbe un registro più tecnico senza rinunciare al sacrificio.
Pellegrini è un profilo più maturo, con esperienza da capitano e una conoscenza profonda dei ritmi della Serie A. La sua eventuale collocazione nel 3-5-2 o nel 3-4-2-1 di Conte è intuitiva: può giocare mezzala di possesso, alzarsi sulla trequarti per dialogare con le punte, cucire gioco sulle seconde palle e portare qualche gol di inserimento. Resta da capire la disponibilità della Roma e le condizioni per un’operazione sostenibile, ma il nome resta in lista perché garantirebbe impatto immediato in un reparto che a dicembre perderà chili e centimetri con la partenza di Anguissa. Nelle prossime settimane il club misurerà spazi di manovra, percorribilità delle trattative e soprattutto tempi di recupero dei giocatori già in rosa, così da non farsi trovare corto quando il calendario chiederà rotazioni profonde. Il messaggio che filtra, intanto, è di pragmatismo: blindare Anguissa, coprire il buco della Coppa d’Africa e cogliere l’occasione giusta se il mercato offrirà l’incastro perfetto.
