Donne Azzurre: Rosalia Mammina

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Per la quinta puntata della nostra rubrica, in cui andiamo a scavare nel nostro passato cercando di parlare di quelle calciatrici che hanno fatto la storia del calcio femminile italiano e della nostra Nazionale, questa volta abbiamo deciso di parlare di un’ala sinistra delle Azzurre, Rosalia Mammina.

Nata il 3 gennaio 1958 a Monreale e soprannominata “Liliana“, la Mammina era un’ala sinistra dalla classe sopraffina, caratterizzata da velocità e dribbling associati ad un eccellente fiuto per il gol. Comincia a giocare nella Sirenetta, prima squadra palermitana di calcio femminile, ma da subito dimostra le sue doti e si trasferisce con la famiglia a Torino, dove gioca prima nella Falchi Astro Torino e poi nella Falchi Astro Montecatini. Nel campionato 1976 debutta nella AFC Juventus che finirà terza in quel campionato, segnando 16 reti: l’anno dopo indossa la maglia della Gamma 3 Padova ma è nel 1978 che arriva il trionfo, con la vittoria dello scudetto con la neopromossa Jolly Componibili Catania, dove fa coppia d’attacco con la scozzese Rose Reilly, attaccante dal tiro potente e dal colpo di testa letale. Dopo un’altra stagione con la maglia catanese, passa al Conca d’Oro Monreale ma nel 1981 sfuma il suo passaggio alla Libertas Nesima, e per questo si accasa in Serie D ai Cantieri Navali di Palermo; dal 1985 al 1987 è in Serie C e B all’Aquile Palermo prima di terminare la sua carriera sportiva all’inizio della stagione 1993/94 con all’attivo due Scudetti e una Coppa Italia. Una volta appese le scarpette al chiodo la ritroviamo allenatrice nel 2011 proprio del Conca d’Oro Monreale.

Ha disputato 15 partite con la maglia della Nazionale italiana, debuttando il 6 giugno 1971 contro l’Austria, condite da 8 reti e con uno score di 9 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte, terminando la sua esperienza in azzurro il primo novembre 1978 contro la Jugoslavia. La Mammina fu fondamentale nel 1973 quando una sua tripletta in un “Renzo Barbera” di Palermo strapieno consegnò la Coppa Europa contro la Germania Ovest.

In una recente intervista la Mammina ha così parlato del movimento calcistico femminile attuale: “Le calciatrici che vedo in televisione sono tecnicamente brave ed atleticamente preparate. Però i mezzi che hanno a disposizione sono infinitamente superiori a quelli che avevamo noi: hanno palestre, attrezzature e vengono seguite passo passo nella loro crescita atletica e fisica. Il mio rammarico è che se fossi nata vent’anni fa sarebbero cambiate tantissime cose nella mia carriera di calciatrice”.

Ci sono in circolazione ben due libri che parlano della Mammina e di quello scudetto del Catania: il primo è “Quando le ballerine danzavano col pallone”, scritto nel 2015 da Giovanni Di Salvo ed edito dalla GEO EDIZIONI srl, mentre il secondo è “Il cielo è rosa sopra il Cibali”, scritto da Sergio Nunzio Capizzi e Roberto Quartarone per la casa editrice “Quelli del 46′”.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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