Le 7 Marce, Speciale Giochi Olimpici Tokyo 2020 – Parte 3

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La 3/a e ultima parte dello speciale delle “7 marce” dedicato ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

Viaggiano in 2/a marcia, scherma e tiro – Mosca 1980. Questa l’ultima edizione dei Giochi Olimpici nella quale la disciplina naturale foriera di trionfi a cinque cerchi per l’Italia, la scherma, non è riuscita a conquistare neanche un alloro. Per la legge dei grandi numeri, prima o poi, doveva esserci un salto a vuoto. Ma questa considerazione statistica non può certo essere consolatoria. Sono arrivate 5 medaglie, 3 d’argento e 2 di bronzo, ma di queste solo l’argento di Luigi Samele, che nella sciabola individuale si è dovuto arrendere solo all’immenso ungherese Aron Szilagyi (tre ori olimpici consecutivi), può essere accettato con il sorriso e senza rammarico. Ha ragione Daniele Garozzo, argento nel fioretto individuale che ha quindi sfiorato il bis di Rio 2016, quando afferma che le altre nazioni ci hanno ormai raggiunto. E le polemiche esterne (ossia la querelle Di Francisca – Cipressa, ct della nazionale di fioretto) certo non aiutano. A secco, dopo tre Olimpiadi trionfanti, anche tiro a volo e tiro a segno. Solo Diana Bacosi, nello skeet femminile, ha dato continuità all’oro di Rio 2016 con un bell’argento ma per il resto nulla. Jessica Rossi, la nostra seconda portabandiera, sembrerebbe purtroppo aver imboccato la parabola discendente della sua straordinaria carriera. Nel tiro a segno, l’assenza di Niccolò Campriani si è fatta sentire. Appuntamento a Parigi 2024 per il riscatto.

Viaggiano in 1/a marcia, gli sport di squadra – La vera grande delusione di questi Giochi Olimpici per l’Italia. I quarti di finale sono stati lo sbarramento per tutte le nostre compagini. Si salva nel bilancio solo la pallacanestro maschile, che ha fatto già un’impresa nel qualificarsi per i Giochi battendo a Belgrado la Serbia, è riuscita a passare il girone e si è dovuta arrendere solo alla Francia medaglia d’argento. Ma pallavolo maschile e (soprattutto) femminile e pallanuoto maschile (per tacere del Setterosa, neanche qualificatosi). Era lecito e doveroso attendersi di più da queste tre rappresentative.

Giuseppe Pucciarelli
Giuseppe Pucciarelli
Nato a Salerno il 3 maggio 1986, laureato in Fisica, ex arbitro di calcio FIGC. “Sportofilo” a 360° con predilezione per calcio e ciclismo, è un acceso e convinto fantacalcista.

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