Il Bordeaux a un passo dal baratro: il rischio fallimento, l’intreccio con l’Inter e una Ligue 1 che può cambiare

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Un club storico come il Bordeaux è a un passo dalla scomparsa dal calcio. In una stagione già difficile per i risultati i campo, con i Girondini che sono in piena lotta per non retrocedere in Ligue 2, in queste ore è arrivata una nuova tegola, forse stavolta definitiva per le sorti della squadra. Giovedì sera, il fondo statunitense King Street Capital Management, detentore delle quote di maggioranza della società, ha annunciato la decisione di non voler più sostenere finanziariamente il club. Una scelta non inattesa, visto che già dagli inizi di marzo si sapeva che il fondo fosse alla ricerca di nuovi acquirenti, ma che ora rischia di avere effetti devastanti sul futuro del Bordeaux, nel frattempo passato in amministrazione controllata sotto il Tribunal de Commerce de Bordeaux.

Cosa c’entra l’Inter in questa storia? Come confermato anche da France Football, l’addio di King Street sarebbe legato a un forte interessamento per partecipare a un prestito da 250 milioni ai nerazzurri assieme a Fortress e un altro fondo, così da garantire il finanziamento dell’attività fino al termine della stagione. Una trattativa che sarebbe in corso già da mesi, anche se per l’annuncio dell’accordo bisognerà probabilmente terminare la conclusione del campionato, anche per non destabilizzare l’ambiente in vista dell’imminente conquista dello Scudetto. Secondo Il Sole 24 Ore, se il credito andrà in scadenza, l’investitore potrebbe addirittura diventare direttamente il proprietario del club, prendendo il posto dell’attuale dirigenza. Ma, appunto, ogni discorso è rimandato di circa un mese.

Tornando in Francia, la situazione del Bordeaux preoccupa al momento un po’ tutti. Non soltanto i tifosi dei Girondini, ma anche gli altri ambienti guardano con attenzione quello che potrà accadere. Anche perché i problemi alla base della crisi del Bordeaux sono comuni a tanti: gli effetti devastanti sul piano economico del Covid-19, ma anche l’improvviso abbandono di Mediapro nella trasmissione delle partite, con conseguente rifiuto di versare la seconda e terza rata dell’accordo sui diritti tv, stanno portando il calcio francese verso una crisi senza precedenti. Il Bordeaux, insomma, rischia di essere soltanto il primo dei tanti club destinati a un futuro buio e di difficoltà.

King Street aveva acquistato il club nell’autunno del 2018 per 100 milioni di euro e da allora avrebbe investito anche 46 milioni di euro: cifre irrisorie nel calcio di oggi, ma sufficienti per tutelarsi dai controlli della Direction Nazionale du Contrôle de Gestion per due volte. L’obiettivo del fondo era quello di avere un ritorno quasi immediato dell’investimento grazie ai soldi dei diritti tv di Mediapro, ma il citato ritiro del broadcaster spagnolo ha spento qualsiasi illusione. Risultato: oggi il Bordeaux ha 100 milioni di euro di debiti, compreso un prestito di 40 milioni di euro presso proprio Fortress. L’intervento dell’amministrazione controllata permetterà comunque al club di sopravvivere e far pagare i salari. Una condizione che, in tempi normali, avrebbe portato all’automatica retrocessione, ma la Federcalcio francese, proprio per far fronte a prevedibili situazioni di crisi, aveva deciso lo scorso dicembre di fare un’eccezione alla regola qualora una società fosse stata oggetto di una procedura di salvaguardia giudiziaria.

Al momento, sono quattro gli scenari che potrebbero interessare il Bordeaux, tutti legati a quando sarà sancito ufficialmente il fallimento, determinato dalla possibilità di pagare i debiti. La prima, assai improbabile, è quella di un inserimento improvviso di un acquirente e il ritorno alla normalità. La seconda, pure difficile, vede l’arrivo di un nuovo acquirente che assume anche i debiti del club, che però viene dichiarato fallito entro la fine della stagione: in questo caso, il Bordeaux sarà penalizzato di 15 punti, finendo così penultimo con 21 punti e sarà di fatto destinato a retrocedere. Terza ipotesi, l’attuale procedura porta al fallimento e la società viene retrocessa amministrativamente in Ligue 2 alla fine della stagione. Infine, in caso di dichiarazione di fallimento prima della fine dell’esercizio 2020-2021, i Girondini vengono esclusi dal campionato: un’ipotesi che porterebbe a una rivoluzione della classifica, visto che verrebbero annullati tutti i punti ottenuti finora, con il PSG che passerebbe in testa ai danni del Lille.

Comunque andrà, il destino del Bordeaux sarà probabilmente molto scuro e la Francia rischia di perdere uno dei suoi principali pezzi storici. Un club fondato nel 1881 e che nella sua storia ha totalizzato sei campionati, quattro Coppe di Francia, tre Coppe di Lega, tre Supercoppe, una Coppa Intertoto e una Coppa delle Alpi. Ma anche una squadra che ha visto vestire la propria maglia leggende del calcio come Zidane, Wiltord, Lizarazu, Girard e così via. Una storia gloriosa che ora rischia di essere spazzata via da questo drammatico intreccio tra crisi economica e sciagurato disimpegno dei proprietari.

Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

L’anatema di Maurìto

Dietro questo pezzo c'è una premessa, che sa di promessa fatta ad uno dei caporedattori storici di Mondopallone. Non faccio il nome per motivi...
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