Tom Brady riparte da Tampa. New England, è la fine di un’era

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Da quelle parti, accade esattamente come da noi: inizia a circolare una voce, e alla fine vedi che poi è tutto vero. Erano giorni che a Boston si diceva di un Tom Brady intenzionato a cambiare aria. È successo: è successo davvero. Tom Brady lascia i New England Patriots, ed è perfino banale affermare che quel martedì 17 marzo 2020 sarà ricordato dagli amanti del Football Americano come il giorno in cui è finita un’era.

Per ripercorrere i 20 anni di Brady, servirebbe uno speciale di pagine e pagine. Per far capire anche ai profani di chi stiamo parlando, basta dire che è quello che ha contribuito a cambiare totalmente la concezione dell’American Football in Europa. I Patriots, con lui come Quarterback, e Bill Belichick head coach, son diventati un esempio, in un ventennio in cui la franchigia di Boston si è sviluppata a tal punto da diventare la squadra da battere, e attenzione: non è tra le più amate, anzi. I Patriots, hanno creato il classico doppio seguito che nello sport è etichetta dei top team: odi et amo, lodato dai tifosi, detestato da chi soffre la loro superiorità.

Vent’anni, scelta numero 199 del draft 2000. Il che vuol dire che non era considerato uno di quelli che potesse cambiare volto a questo sport. Invece, andate a vedere quanti record detiene: 6 superbowl, 4 individuali come mvp del Superbowl, 3 Mvp della NFL, quasi 86000 passing yards in carriera, 77 ricevitori diversi mandati in TouchDown. Negli anni, il dualismo con Peyton Manning, che gli strappò la finale di Conference nel 2015 vincendo l’ultimo Superbowl prima di dire addio tra le lacrime, e magari, di lacrime, ne starà versando, in gran segreto, anche Brady, perché quando un ciclo così si chiude, dispiace a tutti. A chi lo ha tifato per lunghi 20 anni, e a chi lo ha anche insultato negli anni del Deflategate, il caos dei palloni sgonfiati di qualche anno fa.

Non smette mica, lui: se ne va ai Buccaneers. Nuova avventura a Tampa Bay. Lo ha detto lui dopotutto, tra le righe del suo post, che ha bisogno di aprire una nuova fase della sua carriera, e in Florida troverà clima e ambiente perfetto per dar lustro al suo talento, nonostante le tante primavere. “Voglia di nuova avventura”: affermarlo dall’alto dei suoi 43 anni, che compirà il prossimo 3 agosto, fa capire quanto la più grande pescata di sempre in un draft abbia ancora voglia di tingersi di nero gli zigomi, e lanciare lontano quel pallone.

Redazione
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