Ciclismo, le grandi squadre italiane – Ariostea

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L’emergenza coronavirus ha interrotto, come è giusto che sia, qualunque tipo di attività sportiva. Ciclismo compreso. In questo periodo di forzato stop, è bello aprire il libro della storia di questo meraviglioso sport e ripercorrere le vicissitudini delle più importanti squadre italiane. Quest’oggi è il turno dell’Ariostea.

Partiamo dalla base. Dalla maglia. Una delle più belle mai apparse in gruppo. Giallo-rossa a disegni a mo’ di rombo, quasi a far immaginare delle onde in movimento. E pulita, quasi del tutto priva di sponsor tranne ovviamente quelli tecnici e il principale, Ceramiche Ariostea. Azienda di Castellarano (Reggio Emilia), aveva fatto il suo esordio nello sport con il calcio, sponsorizzando prima il Cagliari dal 1981 al 1983 e poi il Torino nel 1983/84. Poi, 1984, il passaggio al ciclismo.

I primi due anni sono di “ambientamento”. Poi, nel 1986 l’ingaggio del “guru” dei direttori sportivi, Giancarlo Ferretti. E con “Ferron” c’è il cambiamento di rotta. Arrivano le prime vittorie di rilievo come le 4 tappe vinte tra il 1986 e il 1988 al Giro d’Italia. Nel 1988, l’ingaggio di un giovane danese trasferitosi in Italia all’età di 17 anni, Rolf Sorensen. Nel 1990, l’acquisto del “Duca di Liegi” Moreno Argentin e di Davide Cassani. Nel 1991, l’approdo di Giorgio Furlan. I quattro nomi che rendono ricca di successi la bacheca dell’Ariostea.

Argentin in giallorosso vinse – tra le tante gare – la quarta (e ultima) sua Doyenne nel 1991, il Giro delle Fiandre nel 1991, la Freccia Vallone nel 1990 e 1991 e due tappe al Tour de France (perdendo poi anche clamorosamente una Milano-Sanremo nel 1992). Furlan mise il suo sigillo su una Freccia Vallone e sul Giro di Svizzera nel 1992. Cassani fece man bassa nelle classiche italiane tra Coppa Agostoni, Coppa Bernocchi, Giro dell’Emilia e Milano-Torino. Sorensen “copiò” il suo collega precedente, aggiungendo nel suo palmarès anche la Tirreno-Adriatico del 1990.

Ma non solo questo magnifico poker. In Ariostea hanno lasciato il segno anche Marco Saligari, vincitore di due tappe al Giro e del Giro di Svizzera 1993; Pascal Richard, trionfatore al Giro di Romandia e, soprattutto, al Giro di Lombardia nel 1993; Rolf Jaermann, che sempre nel 1993 si impose all’Amstel Gold Race; Massimiliano Lelli, l’unico in maglia Ariostea a salire su un podio di un Grande Giro, nel 1991 al Giro d’Italia. Nel 1993, la decisione di abbandonare il mondo del ciclismo. Il gruppo sportivo si trasferì alla MG…ma questa è un’altra storia.

Carta d’identita e palmarès

Nome: Ceramiche Ariostea
Periodo di attività: 1984-1993
Colori sociali: giallo-rosso
Grandi Giri: 0
Podi nei Grandi Giri: 1 (Lelli, 3° al Giro d’Italia 1991)
Tappe nei Grandi Giri: 22; 15 al Giro d’Italia, 7 al Tour de France
Classiche Monumento: 3 (Giro delle Fiandre 1991 con Argentin, Liegi-Bastogne-Liegi 1991 con Argentin, Giro di Lombardia 1993 con Richard)
Altre grandi classiche internazionali: 4 (Freccia Vallone 1990 e 1991 con Argentin, 1992 con Furlan; Amstel Gold Race 1993 con Jaermann)
Grandi classiche italiane: 11 (Coppa Agostoni 1991 e 1993 con Cassani; Coppa Bernocchi 1988 e 1992 con Sorensen, 1990 con Cassani, 1991 con Furlan; Giro dell’Emilia 1990 e 1991 con Cassani; Milano-Torino 1991 con Cassani, 1993 con Sorensen; Trofeo Laigueglia 1990 con Sorensen)
Grandi corse a tappe di una settimana: 4 (Giro di Svizzera, 1992 con Furlan, 1993 con Saligari; Giro di Romandia 1993 con Richard; Tirreno-Adriatico 1990 con Sorensen)

Giuseppe Pucciarelli
Giuseppe Pucciarelli
Nato a Salerno il 3 maggio 1986, laureato in Fisica, ex arbitro di calcio FIGC. “Sportofilo” a 360° con predilezione per calcio e ciclismo, è un acceso e convinto fantacalcista.

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