Eredivisie, 11/a giornata – L’Ajax passeggia nel Klassieker, PSV Eindhoven nel baratro

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In una settimana scarsa, l’Eredivisie riceve uno di quegli scossoni che rischia di influenzarne in maniera decisa l’esito finale, perlomeno per quanto riguarda la lotta al vertice. All’Ajax di Erik ten Haag basta un tempo per demolire 4-0 il Feyenoord nel Klassieker; imbarazzante la dimostrazione di forza dei Lancieri, che sbriciolano un Feyenoord senza arte nè parte con Stam che all’indomani del pesante rovescio rassegna le dimissioni da allenatore dei Rotterdammers. Divorzio inevitabile quello tra l’ex-Zwolle e i biancorossi, stante la delusione per l’avvio di stagione del Feyenoord che nella giornata di oggi ha presentato Dick Advocaat; umiliante anche la sconfitta patita dal PSV Eindhoven contro l’AZ Alkmaar, in una settimana condita da ben 3 derby e dal sorprendente blitz dell’ADO Den Haag in casa del Vitesse.

L’Ajax gioca al gatto con il topo nel Klassieker, e al 7’ minuto si trova già avanti 2-0 a causa di una difesa priva di schermatura dalla mediana da parte del Feyenoord , letteralmente di burro in termini di coesione e capacità di leggere gli inserimenti degli ajacidi. Due minuti e Karsdorp si perde Promes, che dal fondo sorprende Senesi e Haps servendo Ziyech che fa 1-0. Ancora un inserimento tra le proprie maglie è fatale ai Rotterdammers, che al 7’ vengono trafitti dal mortifero scatto di Tagliafico ancora una volta non letto dal pacchetto difensivo di Stam; dopo una breve pausa, nella quale gli ospiti trovano la rete di Toornstra cassata per fuorigioco, i Lancieri tornano alla carica e mandano il Feyenoord al riposo sotto per un umiliante 4-0 in virtù dei centri di David Neres e van de Beek, bravi a destreggiarsi tra i brandelli di un Feyenoord raso al suolo in meno di 45 minuti.

Sconcertati dal primo tempo dei loro beniamini, i tifosi del Feyenoord temono di vedere replicato il 10-0 di contro il PSV Eindhoven del 2010, ma nella ripresa i ragazzi di ten Haag non mordono più l’acceleratore; nonostante ciò, l’unico abbozzo di Feyenoord si registra al 75’ con un contropiede malamente sciupato da Sinisterra. Termina con un 4-0 umiliante per il Feyenoord che, notizia di lunedì, registra un doloroso ma oramai inevitabile annuncio: quello delle dimissioni di Jaap Stam, incapace di replicare a Rotterdam l’impronta impressa sullo Zwolle nella scorsa stagione. 3 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte: poco per un allenatore sbarcato a Rotterdam per aprire un ciclo nuovo al De Kuip che, come anticipato, vedrà sedersi in panchina da domenica prossima quel vecchio bucaniere di Dick Advocaat.

La domenica da estasi sportiva dell’Ajax era già iniziata con una notizia da urlo per i Lancieri, un pò meno per la lotta al titolo in Eredivisie: il sonoro 4-0 rifilato dall’AZ Alkmaar a un PSV Eindhoven crollato negli ultimi otto giorni di Campionato. Lo  0-3 di Utrecht, con le espulsioni di Viergever ed Hendrix per gioco violento, aveva destato qualche sospetto circa la serenità di casa PSV, di certo non aiutata dal frustrante pari per 0-0 con il LASK; 16 minuti e contro l’AZ è Ryan Thomas a rendersi protagonista di un pestone duro, insensato e controproducente per la propria squadra. L’intervento dell’australiano riduce in dieci un PSV Eindhoven già falcidiato dalle assenze di Lammers, Bergwijn, Malen e, appunto, Hendrix e Viergever; ne approfitta una delle squadre più “ingiocabili” del momento in Olanda, lo scatenato AZ Alkmaar di Arno Slot. Sul finire di tempo Boadu colpisce due volte, mettendo in ginocchio un PSV Eindhoven che in campo nella ripresa torna solo formalmente per vedere Svensson scaraventare in rete la legnata del 3-0 al 70’ e De Wit il rocambolesco 4-0. In sette giorni il PSV Eindhoven perde due gare (non succedeva dalla stagione 2013/14, quella di un deludente quarto posto finale), va a secco in tre Europa compresa e vede volare a sei punti di distanza l’Ajax; a pochi giorni da Halloween, van Bommel e co. si ritrovano dentro un incubo sportivo del tutto inimmaginabile fino a due giornate fa.

Nel precedente turno di Campionato, parlando della faticosa vittoria dell’Ajax a Waalwijk, si rammentava come a volte nel calcio Davide riesca ad abbattere e/o rallentare Golia; fatto sfiorato nella gara tra RKC e Lancieri, e invece riuscito in pieno in quella del GelreDome tra Vitesse e ADO Den Haag. A un angolo del ring, infatti, presenziava il lanciatissimo Vitesse di Slutsky reduce da quattro vittorie consecutive e dall’aggancio al PSV Eindhoven, dall’altra un disastrato ADO in piena zona rossa con un bottino di sei punti in classifica e cinque k.o. di fila. Forse scosso dal caso Bazoer, improvvisamente messo fuori squadra per un forte diverbio in allenamento verificatosi nella settimana pre-match con Jay Grot; il caso, rientrato all’indomani della sconfitta con l’ADO con il centrocampista giallonero scusatosi con il proprio team, priva il Vitesse di una delle proprie colonne e (forse) turba un Vitesse scollegato nell’avvio di gara del GelreDome. Due minuti e Obispo lascia troppa libertà a Immers, che si coordina per una rovesciata murata da Pasveer sulla cui ribattuta Summerville è il più lesto a insaccare; nemmeno il tempo di digerire il colpo, che lo stesso Immers si coordina con un destro “alla Del Piero” che gela il pubblico di casa. Nulla, o quasi, la reazione dei locali: al netto di un paio di spunti di Matavž (un salvataggio sulla linea e un gol annullato) il Vitesse produce poco o nulla e incassa una clamorosa sconfitta che non gli permette di approfittare del disastroso 0-4 del PSV Eindhoven, subendo anzi l’aggancio a 23 punti proprio dall’AZ Alkmaar.

Se nel palinsensto spiccava il Klassieker tra Ajax e Feyenoord, non mancavano ulteriori  motivi di interesse per un turno di Campionato che presentava la concomitante presenza in palinsensto di ben 3 derby. Pari e patta in quello van het Noorden  tra Heerenveen e Groningen: all’Abe Lenstra Stadion una gara equilibrata per la sua intera durata è decisa da due calci di rigore, e termina con un giusto 1-1. Faik porta avanti i Frisoni sul finale di tempo per un tocco di mano di Zeefuik in area di rigore, ma per la stessa fattispecie fallosa il Groningen si guadagna il penalty che Benschop insacca. Del punto strappato dal Groningen si rallegra il Willem II, che piega 2-1 l’RKC Waalwijk in un derby del Brabante che poche volte l’ha visto con questa saldezza indossare i galloni di favorito; Heerkens apre le marcature all’11’, con Llonch che regala il doppio vantaggio ai Tricolores prima che la sassata di Elbers dimezzi subito lo svantaggio. Al 20′ si è già 2-1, ma il risultato non cambia più: demerito del Willem II, che sciupa diverse occasioni da rete, ma anche di un RKC che pur rimanendo in partita fino alla fine non riesce ad evitare la decima sconfitta in undici uscite di Campionato. Chiude il novero dei derby in palinsesto quello del Limburgo tra Fortuna Sittard e VVV Venlo: dopo il poker rifilato al Feyenoord il Fortuna rifila quattro reti anche al Venlo, che dal canto suo inanella la quinta sconfitta consecutiva e per la terza volta di seguito incassa quattro reti. Sugli scudi, per distacco, Diemers che di reti ne trova addirittura tre risultando fondamentale in un successo che permette al Fortuna Sittard di agganciare a 9 punti proprio il VVV Venlo ai margini della zona playout.

Nelle altre gare in programma l’Utrecht avvicina il terzetto alle spalle dell’Ajax portandosi a 20 lunghezze in classifica grazie al blitz di Rotterdam in casa dello Sparta, mentre procede l’impetuosa cavalcata dell’Heracles che travolge tra le mura amiche 4-0 lo Zwolle. Nella parte sinistra della classifica, detto del solito ultimo punto in classifica dell’RKC, troviamo poi a 9 punti ADO Den Haag e Fortuna Sittard che con i successi di giornata agganciano il VVV Venlo; un punticino più sopra trova posto l’Emmen, messo al tappeto nell’anticipo del venerdì per 4-1 dal Twente tornato alla vittoria dopo quattro sconfitte consecutive.

SUGLI SCUDI: Erik ten Haag
Cambiano l’ordine e la qualità degli interpreti, ma non il risultato ad Amsterdam. Privato di Matthijs de Ligt e Frankie de Jong Erik ten Haag non fa drammi, e anche con la nuova rosa dell’Ajax sembra poter ammazzare ben presto il Campionato. Meno convincente a detta di molti rispetto alla passata stagione, l’Ajax è effettivamente alla ricerca di una propria identità definitiva come dimostrano i frequenti cambi di interpreti e assetto nella stagione in corso; Martínez e Álvarez vengono schierati in mediana, Marin sembra non essersi ancora inserito in squadra, David Neres soffre la concorrenza di Quincy Promes, il compagno di Blind in difesa è ancora un rompicapo. Tutto vero, ma i Lancieri demoliscono 4-0 il Feyenoord nel Klassieker e, dopo 11 giornate, guardano alla concorrenza con una forza e un vantaggio tali da poter difficilmente essere messi in discussione. Merito della qualità della lunghissima rosa dei Lancieri ma, certamente, anche del talento dell’alchimista di Haaksbergen, Erik ten Haag.

DIETRO LA LAVAGNA – Feyenoord
Ancora una volta, dietro la lavagna ci finisce il Feyenoord. Ingiusto metterci il solo Jaap Stam, cui va tra l’altro riconosciuta la grande onestà nel rassegnare le dimissioni scavalcato il punto di non ritorno; per quanto demeriti possano attribuirsi al tecnico di Kampen, come spesso si suole dire l’esonero di un tecnico è la soluzione più pratica a un fallimento tecnico che coinvolge certamente anche squadra e calciatori. 14 punti in 11 partite di Eredivisie (meno della metà di quelli del Feyenoord), 2 sconfitte in 3 uscite di Europa League sono un bottino decisamente misero per i Rotterdammers; l’umiliante 0-4 in 45′ minuti della Johan Cruijff Arena è l’ultima goccia che i tifosi del Feyenoord hanno visto scendere nel corso della stagione attuale. L’ultima che Stam ha visto colare sulla propria panchina, e che Advocaat cercherà di asciugare via salvando la stagione dei Rotterdammers.

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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