Un campanello d’allarme

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Dopo le belle imprese delle Azzurre ai Mondiali di Calcio Femminile di Francia, dove abbiamo tenuto testa a nazionali come Cina, Brasile e Australia e siamo usciti dai giochi solo nei quarti, eliminati dall’Olanda finalista, ci si aspettava un nuovo inizio brillante e sicuro per la Nazionale Femminile di Milena Bertolini, alle prese con le qualificazioni per gli Europei Femminili 2021 che si disputeranno in Inghilterra. Ma non è stato proprio così.

Il sorteggio ci ha assegnato il Gruppo B e ci ha regalato, come compagne di viaggio, la temibile Danimarca, l’insidiosa Bosnia Erzegovina e le più abbordabili Israele, Georgia e Malta. E proprio con Georgia e Israele abbiamo giocato le due prime gare di qualificazione, che hanno sollevato più di una perplessità.

C’è da dire che da noi il campionato di calcio femminile non è ancora cominciato e che stiamo scontando, come era ipotizzabile, il fiato corto della recente fine dei Mondiali e una condizione atletica che non si può definire eccellente. Eppure le Azzurre, contro Israele, hanno giocato una gara di carattere, portando a casa un 3-2 dopo aver sofferto la maggior freschezza delle padrone di casa, andando sotto e rimontando grazie a due gol di Girelli e Bartoli e all’acuto di Giacinti. La stessa Bertolini, a fine gara, aveva detto: “Non abbiamo sfruttato tutte le occasioni che abbiamo avuto e poi, quando pensavamo che ormai la partita fosse chiusa, abbiamo rallentato troppo e sofferto. Dobbiamo crescere. Ora dobbiamo recuperare le forze, analizzare cosa non ha funzionato e trovare le soluzioni migliori per affrontare la Georgia”.

Soluzioni che ahimè non sono state trovate, visto che con la Georgia, nazionale alla 112esima posizione del Ranking FIFA, l’abbiamo spuntata con un calcio di rigore (inizialmente sbagliato) di Girelli e abbiamo sbagliato di tutto, dominando ma senza mai incidere più di tanto e senza segnare quei gol che potrebbero risultare determinanti per la qualificazione. E il campanello d’allarme è suonato bello forte, visto che il CT a fine gara è apparsa molto contrariata: “È stata una partita lenta con molti errori nella gestione della palla e poca lucidità. Loro non hanno avuto nemmeno un’occasione per fare gol, noi abbiamo tirato tante volte in porta, ma sempre con frenesia. È normale che contro una squadra come questa ci si aspetti di più, di fare più gol, ma in questo momento c’è probabilmente anche un aspetto di motivazioni che va ad incidere sulla determinazione”.

Dall’altro lato, nel Gruppo B, la Danimarca di Sanne Nielsen e Pernille Harder prima asfaltava Malta per 8-0 e poi si sbarazzava di Israele con un secco 3-0, mentre la Bosnia Erzegovina rifilava un roboante 7-1 alla Georgia e batteva di giustezza Malta 2-0 nel finale di gara grazie a una doppietta dell’attaccante del Sand Milena Nikolić. Saranno loro le squadre con cui dovremo fare la corsa per il primo posto nel girone o per puntare a essere una delle tre migliori seconde classificate nei nove gironi. Ora ci aspetta il fanalino di coda Malta il 4 ottobre al Centenary Stadium di Ta’ Qali e il primo scontro diretto contro la Bosnia l’8 ottobre a Palermo. Sperando che, per allora, la condizione fisica e mentale delle Azzurre sia migliorata.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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