Champions League 2019/2020 – Il ritorno del Terzo turno preliminare

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Il ritorno del Terzo turno preliminare di Champions League, disputatosi per intero di martedì a causa della Supercoppa europea della vigilia di Ferragosto tra Chelsea e Liverpool, è da etichettarsi come “vietato ai deboli di cuore“. Giant-killing, clamorose rimonte, qualificazioni giunte all’undicesimo calcio di rigore; definirlo un “turbinio di emozioni” rischia di rivelarsi un eufemismo.

Le emozioni, come da tradizione, non mancano alla Johan Crujff Arena di Amsterdam. L’Ajax di ten Hag conduce da subito le danze contro il PAOK Salonicco, ma è Biseswaar a sbloccare la contesa gelando il pubblico di casa e illudendo il PAOK di poter centrare il colpaccio, anche perchè Tadić sciupa il rigore del possibile pareggio regalato da El Kaddouri che prima perde il pallone nella propria area di rigore e poi stende Neres sugli sviluppi dell’azione; quasi un inedito assoluto l’errore dal dischetto del serbo, che si rifà però già nel primo tempo perché un tocco di mano di Biseswar da una chance di rivincita al numero 10 ajacide, che questa volta non sbaglia. Nella ripresa la contesa viaggia sul pari a lungo, con l’Ajax che sarebbe qualificato in virtù delle reti fuori casa ma blinda il passaggio del turno con la zuccata di Tagliafico che si infila all’angolino; c’è tempo per il terzo calcio di rigore della serata per l’Ajax, con Tadić che insacca di nuovo, mentre il bel destro a giro di Biseswar sul gong è fa calare il sipario sull’intensa doppia sfida tra ellenici e Lancieri. L’APOEL Nicosia è ora l’ultimo ostacolo tra i ragazzi di ten Hag e la fase a Gironi di Champions League, mentre per il bel PAOK di questa doppia sfida rimane come premio di consolazione il playoff di Europa League.

Il giant-killing più roboante è quello che si concretizza a Oporto, dove il Krasnodar sovverte pronostico e 0-1 interno dell’andata collezionando a sorpresa lo scalpo del Porto, ai Quarti di Finale della scorsa Champions League. Tre minuti, e sugli sviluppi di corner Vilhena trova il destro che rimette subito in parità la doppia sfida; la rete a freddo manda in tilt i ragazzi di Conceicao, che presi dall’ansia di dover replicare al timbro ospite attaccano senza mai graffiare, e anzi concedono inammissibili praterie alle ripartenze russe, con gli ospiti che infatti si trovano clamorosamente a condurre per 3-0 alla mezz’ora grazie alla doppietta di Suleymanov. Nella ripresa i Dragões caricano a testa bassa e si illudono di poter scrivere un’epica pagina di storia grazie alle reti di Zé Luís di testa e Luis Díaz con una fiondata imprendibile, ma nell’ultimo quarto d’ora non accade nessun altro miracolo sportivo al di fuori di quello del Krasnodar, che espugna il do Dragão e si regala la probante sfida con l’Olympiacos per un posto ai Gironi di Champions.

Senza logica la sfida di Celtic Park, al termine del quale i Bhoys si fanno beffare dai Campioni di Romania del Cluj, con la partita che impazzisce nel quarto d’ora finale dopo che gli scozzesi avevano ribaltato con Forrest ed Édouard l’iniziale vantaggio romeno di Deac. Alla luce dell’1-1 dell’andata servirebbe un gol al Cluj, che la rete la trova con Omrani su rigore al 74’; due minuti e Christie servito da Édouard riporta avanti i biancorossi, ma al minuto 80 Omrani è lesto a raccogliere la respinta di Bain su bordata di Păun mettendo in porta il pallone del 3-3 che la qualificazione la rende al Cluj. I padroni di casa si riversano disperatamente in attacco, ma la rete la trovano nuovamente gli ospiti, che al 97’ approfittano del fisiologico squilibrio del Celtic per mettere a segno il gol del definitivo 3-4 di Tucudean. Nel gelo di Celtic Park scivola in Europa League il club biancoverde, mentre per il Cluj sarà lo Sparta Praga l’ultimo avversario prima dei Gironi di Champions League.

Detto delle rocambolesche eliminazioni di Porto e Celtic Glasgow, tra le rimonte centrate nelle gare di ritorno spiccano quelle di APOEL Nicosia, Dinamo Zagabria e Stella Rossa. L’APOEL (con Tramezzani esonerato in favore di Doll dopo la gara di andata) compie un’impresa, e si prende la qualificazione sul campo del Qarabağ. Dopo l’iniziale sfuriata degli azeri, i ciprioti prendono il comando delle operazioni e a ridosso della mezz’ora si guadagnano un penalty per l’atterramento in area di Sadiqov su Iannou; glaciale come al solito De Vincenti insacca con freddezza e manda al riposo i suoi compagni con metà dell’opera completata, anche perché Belec è miracoloso (e fortunato) nel riuscire a respingere da zero metri un destro a botta sicura di Zoubir. I locali partono forte anche nel secondo tempo mettendo alle corde l’APOEL, ma al 68’ un pallone banalmente perso da de Oliveira si traduce nella confusa azione che porta al mancino di Matić che regala la qualificazione all’APOEL, ai danni di un Qarabağ che chiuderà in 10 per l’espulsione comminata nel finale allo stesso de Oliveira. A Copenaghen N’Doye di testa replica al bel gol in spaccata di Boakye, replicando l’1-1 di Belgrado: si va ai calci di rigore, dove è necessario arrivare all’undicesima serie per decretare il vincitore, nello specifico la Stella Rossa spedita al turno successivo dall’errore della stellina dei danesi Wind. Devastante, invece, la prova di forza della Dinamo Zagabria, che dopo lo scomodo 1-1 casalingo centrato contro il Ferencváros si impone per 4-0 in casa dei magiari, ispirata dal solito entusiasmante Dani Olmo.

Al termine di un’altra giostra di emozioni il Club Bruges spegne con la rasoiata di Vormer al minuto 88 i sogni di qualificazione della Dinamo Kiev in una gara che con due reti oltre il 90′ si conclude su di un pirotecnico 3-3, mentre solamente nel finale il LASK Linz centra la sua personale impresa eliminando con merito il Basilea con due successi tra gara 1 e gara 2. Chiudono il programma il 3-1 che il Rosenborg rifila (in rimonta) al Maribor bissando il risultato dell’andata in Slovenia, e il 2-0 dell’Olympiacos sui turchi dell’Istanbul Başakşehir; rispettivamente Dinamo Zagabria e Krasnodar gli avversari di norvegesi e greci nel prossimo turno di playoff.

UEFA CHAMPIONS LEAGUE 2019/2020 – Ritorno del Terzo Turno Preliminare

martedì 13/08
Qarabağ-APOEL Nicosia (and. 2-1)  0-2  34′ rig. de Vincenti, 68′ Matić
Rosenborg-Maribor (and. 3-1)  3-1  45’+1 Požeg (M), 53′ Søderlund (R), 61′ e 81′ Konradsen (R)
Dinamo Kiev-Club Bruges (and. 0-1)  3-3  5′ Buyalski (D), 38′ Deli (C), 50′ Shepelev (D), 88′ Vormer (C), 90’+3 aut. Mechele (C), 90’+5 Openda (C)
Ferencváros-Dinamo Zagabria (and. 1-1)  0-4  16′ Ademi, 47′ Petković, 55′ Olmo, 79′ Gojak
FC Copenaghen-Stella Rossa (and. 1-1)  1-1  7-8 d.c.r.  17′ Boakye (S), 44′ N’Doye (F)
Ajax-PAOK Salonicco (and. 2-2)  3-2  23′ Biseswar (P), 43′ rig. Tadić (A), 79′ Tagliafico (A), 85′ rig. Tadić (A), 90’+3 Biseswar (P)
Olympiacos Pireo-Istanbul Başakşehir (and. 1-0)  2-0  55′ Semedo, 78′ rig. Valbuena
LASK Linz-Basilea (and. 2-1)  3-1  59′ Ranftl (L), 80′ Ademi (B), 89′ Goiginger (L), 90’+4 Raguz (L)
Celtic Glasgow-Cluj (and. 1-1)  3-4  27′ Deac (C), 51′ Forrest (CG), 61′ Édouard (CG), 74′ Omrani (C), 76′ Christie (CG), 80′ Omrani (C), 90’+7 Tucudean (C)
Porto-Krasnodar (and. 1-0)  2-3  3′ Vilhena (K), 12′ e 34′ Suleymanov (K), 57′ Zé Luís (P), 77′ Luis Díaz (P)

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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