Eredivisie, 33/a giornata: Ajax, è finalmente festa

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Cala il sipario sulla regular-season dell’edizione 2018/19 di Eredivisie; come già sancito dal 34/o turno che aveva visto il PSV Eindhoven cadere ad Alkmaar, è l’Ajax di ten Hag a conquistare il titolo di Kampionen van Nederland. I Lancieri tornano sullo scranno più alto dei Paesi Bassi a distanza di cinque anni, un eternità per un club così blasonato costretto nell’ultimo lustro a vedere trionfare PSV Eindhoven (quattro volte) e Feyenoord (un titolo); il trionfo degli ajacidi è reso poi ulteriormente suggestivo sia perché permette all’Ajax di festeggiare il titolo numero 34, sia perchè giunto in quel di Doetinchem che per il club di Amsterdam fino allo scorso mercoledì coincideva ancora con una delle beffe più atroci della propria storia recente.

Il titolo numero 34 dicevamo; 34 come il numero di maglia che era di Abdelhak “Appie” Nouri, il talento per molti più fulgido della “Golden generation” che ten Hag si è trovato tra le mani, a cui un destino ingiusto ha spezzato il sogno di fare il calciatore. Un talento che i ragazzi di Amsterdam, specialmente provenienti dalle giovanili, hanno spesso ricordato a più riprese e che piace pensare che talvolta ci abbia messo lo zampino, come nella carambola valsa il fondamentale gol dell’1-1 di Torino di Donny van de Beek, giunto proprio al minuto 34. Doetinchem, poi, dove nel maggio del 2016 l’Ajax di Frank De Boer gettò letteralmente alle ortiche un titolo virtualmente già vinto; proprio per questo motivo è lecito supporre che un brivido freddo lungo la schiena il posticipo della trasferta contro il De Graafschap ai tifosi ajacidi l’abbia procurato. Anche per questo motivo la sconfitta del PSV Eindhoven ad Alkmaar ha disteso i nervi di una squadra uscita psicologicamente a pezzi dalla sfida contro il Tottenham in semifinale di Champions League, ma capace di rimettere assieme i pezzi e di completare un’opera iniziata poco meno di 33 domeniche fa. Parlando della partita, contro il De Graafschap ha vita relativamente breve: quattro minuti, quelli che intercorrono tra la replica dei locali con El Jebli alla punizione vincente di Schöne e l’1-2 di Tagliafico al 44′ che di fatto pone fine a un testa a testa oramai solo virtuale. Nella ripresa arrivano anche due reti di Tadić, che sigilla il poker ajacide e si regala una splendida ciliegina sulla torta agganciando Luuk de Jong a 28 marcature in testa alla classifica dei goleador di Eredivisie.

Come già commentato, il trionfo dell’Ajax è a conti fatti meritato per la qualità del gioco espresso dai Lancieri, un diesel che con il passare dei mesi ha trovato il proprio assetto definitivo riuscendo al contempo a rimanere in lizza per la vittoria della KNVB Beker (poi messa in bacheca) e per uno storico cammino in Champions League interrotto crudelmente dal Tottenham di Pochettino. Sul versante opposto, invece, lacrime amare per il PSV Eindhoven di Marc van Bommel, che all’esordio in panchina da “primo allenatore” culla per lunghi tratti il sogno di centrare il titolo al primo tentativo; fatale ai Boerens la partita della Johan Cruiff Arena, culmine di un rallentamento nel passo palesatosi già alla ripresa dopo la sosta, e al quale l’ex-bandiera del club di Eindhoven non è più riuscito a porre rimedio. Contro l’Heracles Almelo, in quella che poteva essere la gara che valeva il titolo, i biancorossi vanno subito sotto per l’affondo vincente di Konings ma vanno al riposo sull’1-1 per l’autorete di Droste su rasoiata di Angeliño; nella ripresa Viergever ribalta subito la contesa, prima del 3-1 di Malen che cala il sipario su una stagione che i supporter del PSV speravano di ricordare con un più lieto retrogusto finale.

Feyenoord e AZ Alkmaar, già certe della qualificazione ai preliminari della prossima Europa League, chiudono con due poker simili ma contrapposti: i Rotterdammers si congedano definitivamente da van Bronckhorst rifilando quattro reti al Fortuna Sittard (sbagliando anche un rigore con Berghuis) che si consola con il meraviglioso sinistro volante di Smeets a fronte delle marcature di Kökçü, Jørgensen e Berghuis allo scadere. I Cheesefarmers invece cedono 4-2 all’Excelsior a Rotterdam, con i rossoneri che arrivano in grande spolvero all’appuntamento con la Nacompetitie.

Indolore la sconfitta dell’AZ, che chiude saldamente davanti a Vitesse (3-1 a Venlo) e Utrecht (3-1 in rimonta all’Heerenveen); più palpitante, al contrario, il testa a testa a distanza tra Willem II e Groningen per l’ultimo posto ai playoff di fine stagione, con l’Heracles che invece non paga dazio per la sconfitta di Eindhoven. I biancoverdi partivano infatti un punto davanti ai Tricolores e occupavano l’ultimo posto buono per la post-season, ma ad Emmen vengono affondati dal terra-aria di Chacón al minuto 27 che decide la sfida dell’Oude Meerdijk; con un successo all’Aia, quindi, il Willem II sarebbe riuscito nel controsorpasso. L’impresa sembra riuscire ai ragazzi di Tilburg, che dopo un bell’avvio di gara passano in vantaggio con Dankerlui che si inserisce bene tra le maglie della difesa locale finalizzando al meglio una ripartenza condotta sull’asse Pavlidis-Isak; il vantaggio però dura poco perchè alla mezz’ora El Khayati con una rasoiata dal limite manda le squadre al riposo sull’1-1. Nel secondo tempo gli ospiti rimettono la freccia grazie alla splendida sassata di Pavlidis, ma al 64′ subiscono il 2-2 di Kanon; pochi minuti e i Tricolores la compromettono per la follia di Dankerlui, che su due calci di punizione consecutivi tocca due volte il pallone con la mano in barriera, prendendosi due cartellini gialli in un amen e concedendo un calcio di rigore all’ADO. El Khayati completa la rimonta, e lo svantaggio unito all’ingenua doppia ammonizione taglia le gambe agli ospiti: due minuti e Necid aiutato da un fortunoso rimpallo sigilla il successo dell’ADO, mentre nel finale i gialloverdi rifilano due ulteriori sberle a un Willem II in ginocchio, chiudendo con un tennistico 6-2 grazie alle reti di Immers e Necid. Ai playoff ci va il Groningen, mentre sfuma il sogno del Willem II condannato dal misero punto raccolto nelle ultime quattro uscite; a conti fatti un pizzico di rammarico rimane anche all’ADO Den Haag, condannato a parità di punti dalla peggior differenza reti nei confronti dei biancoverdi (-5 contro -2 del Groningen).

Il programma è chiuso dallo 0-0 tra il NAC Breda già retrocesso e lo Zwolle, mentre De Graafschap ed Excelsior erano già consapevoli di dover affrontare la Nacompetitie; si torna quindi in campo per la post-season, con Heracles-Utrecht e Groningen-Vitesse per i playoff che valgono l’Europa, mentre la lotta per la sopravvivenza in Eredivisie vedrà Excelsior e De Graafschap opposte rispettivamente a Waalwijk e Cambuur.

EREDIVISIE 2018/2019 – 33/a giornata

mercoledì 15/05/2019
Utrecht-Heerenveen  3-1  30′ Rienstra (H), 41′ Janssen (U), 48′ van de Streek (U), 81′ Dessers (U)
NAC Breda-Zwolle 0-0
PSV Eindhoven-Heracles Almelo  3-1  1′ Konings (H), 32′ aut. Droste (H), 48′ Viergever (P), 89′ Malen (P)
Fortuna Sittard-Feyenoord  1-4  6′ Kökçü (F), 45′ Smeets (FO), 70′ e 79′ Jørgensen (F), 90′ Berghuis (F)
Excelsior-AZ Alkmaar  4-2  22′ Fortes (E), 30′ Koopmeiners (A), 51′ aut. van Rhijn (A), 60′ rig. Bruins (E), 66′ Ómarsson (E), 70′ Johnsen (A)
De Graafschap-Ajax  1-4  37′ Schöne (A), 40′ El Jebli (E), 44′ Tagliafico (A), 67′ rig. e 87′ Tadić (A)
VVV Venlo-Vitesse  1-3  23′ Karavaev (VI), 39′ Ødegaard (VI), 68′ va Oijen (V), 83′ Bero (VI)
ADO Den Haag-Willem II  6-2  15′ Dankerlui (W), 31′ El Khayati (A), 48′ Pavlidis (W), 64′ Kanon (A), 72′ rig. El Khayati (A), 74′ Necid (A), 81′ Immers (A), 86′ Necid (A)
Emmen-Groningen  1-0  27′ Chacón

La classifica finale

Ajax86
PSV Eindhoven83
Feyenoord65
AZ Alkmaar58
Vitesse53
Utrecht53
Heracles Almelo48
Groningen45
ADO Den Haag45
Willem II 44
Heerenveen41
VVV Venlo41
Zwolle39
Emmen38
Fortuna Sittard34
Excelsior33
De Graafschap29
NAC Breda23

Legenda:

Campione – Preliminari Champions League
Preliminari Champions League
Playoff Europa League
Spareggi Europa League
Nacompetitie
Retrocessa

 

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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