Week Leaks #29 – Il razzismo non ha percentuali di colpa. Atalanta sogna, Gattuso non merita tutto ciò

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  • La Juventus vince anche a Cagliari e comincia ufficialmente i preparativi per la festa Scudetto. Bisogna solo decidere quando, ma Allegri avrà più voglia di festeggiare a fine anno magari con la Champions in mano. Gara ben gestita dai bianconeri, lasciando ai sardi solo la possibilità di limitare i danni. Segna ancora Kean, ma ormai non sembra più nemmeno una novità perché il ragazzo sta facendo cose straordinarie in questo finale di stagione. Il contratto di Mandzukic è stato rinnovato, ma è evidente che il prossimo anno bisogna considerare il classe 2000 come qualcosa di più di un semplice rimpiazzo da lanciare a fine stagione.
  • Due parole sull’ennesimo, vergognoso caso di razzismo. Diciamolo subito: il razzismo non conosce se e ma, non conosce percentuali di colpa. Il razzismo fa schifo sempre. Alla Sardegna Arena si è consumata l’ennesima vergogna del calcio italiano ed europeo e ora la questione diventa seria, oltre a essere diventata comune in troppi paesi (in Inghilterra se ne parla quanto da noi). Bisogna lasciare il campo, sospendere le partite e punire i club con qualcosa di più di semplici multe. Il razzismo è una bestia da estirpare subito dagli stadi e i pochi che continuano con ululati razzisti devono essere isolati da società e tifoserie. Non c’è altra via, altro che giustificazioni in diretta televisiva.
  • Dalla sontuosa vittoria e prestazione di Roma a un nuovo tracollo contro l’Empoli. Il Napoli, ormai, non ha più la testa al campionato e mercoledì sera si è visto con la differenza di fame tra le due squadre. Grande prestazione dei ragazzi di Andreazzoli, intensi per 90′, precisi, equilibrati, mai davvero schiacciati nella propria area. Ma i partenopei hanno ormai abbandonato la nave e raccoglieranno giusto quello che serve per assicurarsi almeno il secondo posto. Mentalità poco vincente da cambiare subito, ma ormai la stagione è finita su questa direzione e bisogna pensare solo all’Europa League.
  • L’Inter ritrova Icardi e conquista una vittoria netta a Genova. Tra l’argentino e la tifoseria la rottura è netta e in questo momento non gli resta che provare a riconquistare la fiducia giocando e offrendo prestazioni da grande giocatore. È l’unico modo per riprendersi in mano la tifoseria (vedi Donnarumma lo scorso anno con il Milan). Contro il Genoa, la squadra di Spalletti ha dominato in lungo e in largo, riprendendo subito la marcia dopo il pesante ko contro la Lazio. Ora la testa va alla super sfida contro l’Atalanta, nuovo test di maturità per la Champions. Ma con un Icardi in più che può fare davvero la differenza.
  • Milan in crisi e il pareggio casalingo contro l’Udinese lo testimonia una volta di più. Nell’equilibrio rossonero si è rotto qualcosa e i tifosi si augurano non sia irreparabile, anche se ora sembra tutto remare contro (infortuni compresi, visti gli stop pesanti di Paquetà e Donnarumma). L’esperimento del cambio di modulo non ha funzionato e ora Gattuso è tornato sulla graticola. Sta subendo un linciaggio mediatico che non si merita, perché con la squadra che ha a disposizione sta già facendo un miracolo a essere in lotta per la Champions. Ma già tutti pensano a Conte, probabilmente anche qualcuno di troppo nella dirigenza. Necessario ritrovare la convinzione al più presto, ma la trasferta contro la Juventus rischia di non essere la gara giusta per riuscirci.
  • L’Atalanta risolve in 15′ (non accadeva dal 1932 in Italia) la gara contro il Bologna e continua a sognare in grande. Gasperini, i giocatori e la tifoseria restano scaramantici, ma il sogno Champions non può non aver sfiorato le loro menti. I nerazzurri hanno ritrovato un’ottima forma e viaggiano a ritmi ben più spediti rispetto al Milan. Ora, però, comincia una fase delicata, probabilmente quella decisiva per valutare se potranno davvero essere una squadra da Champions o meno. Contro l’Inter, Gasperini si trova senza l’uomo della stagione Zapata. Ma attenzione a cosa può fare l’entusiasmo in un ambiente simile.
  • Niente da fare, la Lazio non riesce a trovare continuità. Si passa troppo facilmente dal vincere in casa di una diretta rivale per l’Europa a perdere a Ferrara contro la SPAL. Inzaghi non riesce a trovare la mentalità e il carattere giusto per la sua squadra ed è evidente che un’eventuale qualificazione in Champions League al momento sembrerebbe possibile più per demeriti altrui. Stagione che dovrà far riflettere, perché troppe cose non sono funzionate.
  • La Roma, invece, manca il riscatto dopo il pesante ko contro il Napoli e pareggia in casa con una Fiorentina che ha ormai la testa alla prossima stagione. La squadra di Ranieri ha mostrato qualche timido segnale di riscatto psicologico, ma in difesa ci sono evidenti problemi e l’attacco solo parzialmente riesce a compensarli. Vero, gli infortuni stanno tagliando le gambe a una squadra che ha già problemi di per sé, ma se dopo il cambio di panchina ci si aspettava di vedere qualcosa in più non può che esserci grande delusione.
  • Altro successo di prestigio per il Torino, che è ormai la seconda squadra italiana per punti fatti nella seconda parte di stagione. Il 2-0 alla Sampdoria sancisce anche la rinascita di Belotti, altro gocatore che Mazzarri è riuscito a esaltare nuovamente. Il gioco dei granata funziona, ha un ottimo equilibrio tra difesa e attacco e ora comincia a ottenere risultati sul campo. Il Toro meriterebbe eccome l’Europa, ma si vedrà costretto a fare un finale di stagione quasi perfetto per riscattare i troppi punti persi nella prima parte di stagione.
  • Mentre il ChievoVerona ha fatto partire ufficialmente il countdown per la matematica retrocessione (il 4-0 subito dal Sassuolo sancisce la fine anche della voglia di combattere della squadra), i successi di Empoli e SPAL e il pareggio dell’Udinese rischiano di far rientrare nella lotta per non retrocedere squadre che sembravano ormai salve. Il Bologna torna terzultimo, ma è evidente che la squadra di Mihajlović non meriti questa posizione. Genoa, Cagliari e Parma sono avvisate: la classifica è sempre più corta.
  • Dedichiamo anche noi uno spazio a Pinamonti, ragazzo ingiustamente ignorato per tanto tempo, ma tornato sotto i riflettori dopo il gol al Parma. Resta pur sempre un ragazzo del ’99 che ha segnato 5 gol in Serie A con una squadra penultima in classifica. Il cartellino è dell’Inter, ma questo ragazzo merita di avere fiducia in un ambiente più stimolante di una squadra che lotta per la salvezza. Da tenere d’occhio, perché può essere lui una delle prossime stelle a esplodere nel nostro calcio.
Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

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