La conclusione del capo redattore del Blick è sconsolante: il club non ha una strategia identificabile. Ovvio, in questo caso, che la separazione con il direttore sportivo e l’allenatore sia inevitabile. Tuttavia, va trovata al più presto una rotta sicura di navigazione, fermo restando che, secondo il giornalista elvetico, non è dato sapere se Anliker e Huber siano i leader giusti per creare questo circolo virtuoso. Per ora, di oggettivo, secondo lui, c’è solo un club in rovina.

Avevamo scritto, nel nostro precedente intervento, che diversi tifosi e grandi ex degli Hoppers credono in una rifondazione, in caso di discesa in Challenge League. Altri, invece, come Roger Berbig, ex portiere e già, in passato, presidente del club, non la pensano così (Blick): “Fa male vedere questa squadra ridotta in questo modo. Sono stato a vedere qualche partita, e sono uscito insoddisfatto da ciò che avevo visto. Mandare via l’allenatore è stata una scelta logica: mica puoi cacciare via tutti i giocatori! Per il futuro, vedo nero. Una rinascita immediata è difficile. Il GCZ non ha proprietari come Heliane e Ancillo Canepa, che avevano un progetto concreto per il FC Zurigo, nonostante la retrocessione. Non ho fiducia nell’attuale dirigenza del club.”

Cosa accadrà ora? Il club tace, per ora, sul nominativo del nuovo tecnico: intanto sabato, al Letzigrund, è atteso nientemeno che lo Young Boys. Tra alcuni tifosi, intanto, torna a fare capolino una vecchia idea di fusione tra i due club cittadini, anche in vista del nuovo stadio, che sarà pronto nel 2023. La maggioranza, però, si oppone (giustamente, a nostro parere). Per ora, il futuro immediato appare nerissimo: ci vorrebbe davvero un cambiamento di rotta deciso. Ma come e chi dovrebbe darlo, è ancora un mistero: forse, perché i primi a non saperlo sono proprio i vertici societari.