Lugano, un piccolo sollievo in un inverno difficile

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Vincere a Lucerna, per il Lugano, era considerato, alla vigilia, un passaggio fondamentale per il futuro della stagione. Troppe le partite senza vittoria (8, al calcio d’inizio di ieri): le conseguenze, una classifica che iniziava a preoccupare, un ambiente elettrico, certezze che vacillavano.

Intendiamoci: il calcio. come sosteneva Celestini la scorsa settimana a Sion, dà e toglie. Domenica in Vallese aveva tolto, e questa volta ha dato: la traversa di Schürpf, dopo soli 53′ di gioco, è stata un primo sintomo che, forse, le cose sarebbero andate diversamente. Baumann ha, finalmente, fatto quella prestazione di livello che, si spera in casa bianconera, possa costituire la svolta della sua stagione. Con due interventi di livello, ha chiuso la porta ai padroni di casa, che hanno avuto un inizio di partita di grande intensità.

Il resto della squadra ci ha messo (come domenica scorsa) un grande cuore. Dopo aver retto all’urto del Lucerna, i sottocenerini hanno macinato il loro gioco. Tanti errori ancora negli appoggi, diminuiti quando la morsa degli avversari si è allentata. Soprattutto, tanta concretezza davanti: Sadiku, partito titolare (il sacrificato è stato Bottani)  ha trasformato la prima palla gol capitatagli, al 32′, bucando sul suo palo un non impeccabile Salvi, al rientro dopo una lunga assenza per infortunio.

Nella ripresa, Celestini ha dato muscoli al suo centrocampo, inserendo Čovilo al posto di Piccinocchi. Vécsei, preferito al posto di Brlek, ha dato sostanza, anche se non è apparso nella sua forma migliore. Ma, come spesso accade, la prestazione di Sabbatini ha fatto la differenza. I sottocenerini sono fortemente dipendenti dall’estro del loro capitano: quando l’uruguagio fa bene, tutta la squadra ne risente favorevolmente.

Davanti, Gerndt ha festeggiato il rinnovo con una bella rete su azione personale, al 77′; a chiudere proprio Sabbatini, all’86’, con un tiro da fuori area. Nel frattempo, il Lucerna era rimasto in 10 uomini per l’espulsione di Eleke (doppia ammonizione) al 69′: in definitiva, il calcio toglie, il calcio dà.

A fine partita, Celestini è apparso soddisfatto (FC Lugano)“Questa volta è arrivato quel pizzico di fortuna che era arrivato in altre occasioni: tuttavia, la fortuna va provocata. L’inizio è stato difficile, ma ce lo aspettavamo, vista la loro fisicità: abbiamo sofferto, ma lo spirito della squadra era quello giusto.”

“Ho visto una buona prestazione da parte di tanti: penso a Baumann, Gerndt, Sadiku, Vécsei, Sabbattini. La vittoria non è arrivata per caso: è il frutto del lavoro e dell’impegno di tutti. È vero, abbiamo sofferto un po’ a centrocampo dove eravamo inferiori fisicamente: però ce l’abbiamo messa tutta per tenere il campo. Questa era una partita dove bisognava essere pronti a morire per i compagni, e anche gli episodi ci sono stati favorevoli. Ora non bisogna esaltarsi: conterà mantenere questa voglia anche nelle prossime settimane.”

Una vittoria fondamentale, quindi. Per la classifica, che si accorcia, costringendo proprio i confederati (alla terza sconfitta consecutiva in questo girone di ritorno) a guardarsi le spalle e, soprattutto, per il morale. Sono tanti gli aspetti da migliorare, per una squadra che deve sicuramente perfezionare tanti automatismi. Tuttavia, se Baumann si confermerà, la retroguardia ne guadagnerà in sicurezza, indipendentemente dal sistema di gioco, a quattro o a tre.

In mezzo al campo, bisognerà ritrovare il giusto equilibrio tra la forza fisica e la fantasia. Di sicuro, l’ingresso di Čovilo al posto di Piccinocchi (che aveva preso un colpo in bocca) ha dato un po’ di peso a un reparto che aveva sofferto proprio la fisicità degli avversari, mentre per la fantasia, come scrivevamo sopra, la prestazione di Sabbatini ha fatto la differenza. L’uruguagio, tra l’altro, è andato in gol ancora una volta: un ottimo segnale, per lui e per la squadra.

Davanti, Sadiku ha festeggiato la prima da titolare con il ritorno al successo personale, integrandosi benissimo con Gerndt. Lo svedese ha dato profondità e trovato il gol con un’azione personale, anche se ne aveva fallito uno pochi minuti prima. Junior si è sacrificato in copertura, ed è stato l’autore del passaggio decisivo per il centravanti albanese.

Ora, bisognerà dare continuità. In calendario ci sono tre sfide difficili: Young Boys a Cornaredo, Zurigo in trasferta e Basilea in Ticino. Serviranno punti: difficile, ma non impossibile. La speranza, in riva al Ceresio, è che questa sia stata la partita della svolta: i tifosi, sui social, hanno salutato con gioia questi il bottino pieno, e con loro il presidente Renzetti. Ecco le sue parole, riferite a Serena Bergomi di TeleTicino: “La vittoria mancava da tanto, e ottenerla in trasferta non era cosa scontata. Restiamo ancora sotto le aspettative, ma mi piace pensare che, con questa affermazione, la squadra abbia fatto quel passaggio di testa che ci consenta di svoltare. Questa partita mi ridà il sorriso e la fiducia per il prosieguo della stagione.” 

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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