Rugby League, State of Origin – “Teddy” è super e New South Wales vince gara 1

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Le stelle principali di Queensland e New South Wales (State of Origin Rugby League, Australia, 2018)
Immagine Facebook @NRL

È iniziato lo State of Origin 2018, la serie che anno dopo anno mette New South Wales e Queensland l’una contro l’altra nel rugby league. Si tratta non di squadre di club ma di due team rappresentativi, che mettono assieme il meglio delle due regioni storiche del rugby a XIII australiano.
Se Queensland ha vinto 11 delle ultime 12 serie, grazie alla dinastia creata da coach Mal Meninga e da fuoriclasse come Jonathan Thurston, Cooper Cronk e Cameron Smith, quest’anno la musica sembra cambiata e, nonostante il ritorno di Greg Inglis, ora capitano, i Maroons appaiono in netta difficoltà: raramente, nonostante un certo equilibrio in termini di punteggio, hanno dato l’impressione nel game 1 di saper produrre un gioco veloce e brillante, e l’assenza di Billy Slater, fermato da un infortunio, ha reso impari la sfida nella posizione di estremo, dominata da James Tedesco (Sydney Roosters).

È proprio Teddy, n. 1 della nazionale italiana alle ultime due Rugby League World Cup, al terzo Origin di fila e fresco di passaggio dai Wests Tigers ai Roosters di coach Trent Robinson, il grande protagonista di gara 1, giocata davanti agli 87 mila del Melbourne Cricket Ground. Un impianto pazzesco, inaugurato nel lontano 1853 e sede in oltre un secolo e mezzo di eventi top in ogni sport e particolarmente nel football australiano (Aussie Rules) e cricket, degna sede di una partita emozionante e avvolgente per qualità del gioco espresso e l’intensità delle rivalità in campo.
L’estremo azzurro, ora in odore di chiamata coi Kangaroos dopo l’esperienza col Prime Minister’s XIII in Papua Nuova Guinea nel 2016 e 2017, ha semplicemente dominato in attacco come in difesa. Pazzesche le sue statistiche: 16 tackle breaks, 1 assist per la meta, 1 meta e 2 line breaks; per non parlare dei 225 metri percorsi e i tantissimi placcaggi, in una prestazione che difficilmente verrà dimenticata dalle parti del quartier generale di NSW.

Formazioni alla mano, tante le novità specialmente in casa Blues. A partire dalla guida tecnica, con l’esordio di coach Brad Fittler – l’uomo del miracolo Libano in Coppa del Mondo – al posto di Laurie Daley, nonché di 11 rugbisti, tra cui il nazionale italiano Paul Vaughan, ormai uno degli avanti più performanti della NRL coi suoi St. George Illawarra Dragons.
Dall’altra parte confermato l’allenatore Kevin Walters, prima assoluta nello State of Origin per il tallonatore Andrew McCullough (Brisbane Broncos), la seconda linea Felise Kaufusi (Melbourne Storm) e Jai Arrow, lock dei Gold Coast Titans.

James Tedesco, estremo della nazionale italiana di rugby league, all'epoca della Rugby League World Cup 2018
Per gentile concessione NRL Photos | FIRL

Dei 34 giocatori visti al MCG, ben 20 hanno già accumulato almeno 1 cap a livello di Test Football; sono scesi in campo nazionali di Australia, Italia, Samoa, Isole Cook e Galles. Alto anche il numero di giocatori convocati in passato con NSW City e Country, World e Indigenous All Stars, Prime Minister XIII e squadre rappresentative giovanili.
È Tedesco l’estremo di NSW, coadiuvato dalle ali Tom Trbojevic e Addo-Carr e i centri Mitchell e RobertsMaloney, spesso oscurato in passato dai dirimpettai avversari, è il mediano d’apertura, affiancato a Cleary. Molto competente la squadra degli avanti con Cook, Kiemmer, capitan Boyd CordnerFrizellde Belin.

Dall’altra parte ecco Morgan, schierato fullback in sostituzione di Slater, con le ali Holmes e Gagai, i centri Greg Inglis (capitano) e Chambers, i mediani Munster e Hunt. Gli avanti: McCulloughWallaceNapa (piloni), Kaufusi, CooperMcGuire.

L’avvio è avaro di punti ma non di emozioni. NSW e Queensland ci mettono tanto a muovere il tabellone del MCG, tanto che ci vuole una scelta insolitacalciare una penalità – per sbloccare: al 18′ Maloney scrive 2-0 e rompe l’equilibrio, almeno momentaneamente. In generale i Blues producono più gioco, spinti dalla verve di Teddy e dalla creatività dei mediani, mentre QLD è costretto sulla difensiva. Ed è proprio l’estremo azzurro, al 22′, ad arrotondare: ottima combinazione con Cook (Souths) così come la corsa verso la linea di meta. Bucata la difesa dei Maroons e 6-0. Ancora Maloney trasforma dalla piazzola, portando il punteggio sul 8-0, con QLD costretto a riorganizzarci e leccarsi le ferite.

Ma la riscossa è dietro l’angolo e nasce da un intercetto di Valentine Holmes, ala-estremo dei Cronulla Sharks, nativo proprio di Townsville, Queensland (!). L’uomo delle 4 mete in una sola gara ai Mondiali contro Samoa, l’uomo che ha battuto il suo stesso record in semifinale contro le Fiji segnandone addirittura 6, una scheggia imprendibile: accorciate le distanze e campioni in carica nuovamente in corsa.

Non bene la conversione – quanto manca JT! – e al riposo si va sull’8-6, punteggio che sta stretto al XIII di Fittler.

Al rientro, Gagai, un altro campione del mondo, mette freccia per il sorpasso Queensland: è il 43′ quando l’ex Newcastle buca la difesa avversaria e porta i suoi per la prima volta in vantaggio. Eppure si risponde colpo su colpo, tackle su tackle: Mitchell al 48′ rimette avanti NSW, Tom Trbojevic gli fa eco per l’allungo decisivo. Nello State of Origin c’è poco da rilassarsi ma Maloney e compagni, compatti e maturi nonostante i tanti esordienti, controllano le operazioni aiutati nel finale dalla marcatura pesante di Addo-Carr, per il definitivo 22-12.

Tedesco Man of the Match, hanno arbitrato Gerard Sutton e Ashley Klein.
Appuntamento ora per domenica 24 giugno all’ANZ Stadium di Sydney con gara 2. New South Wales giocherà in casa e gode già di un match point. Il sogno è bissare il successo del 2014 (2-1 nella serie) e tornare a vincere dopo 3 anni di astinenza. Ma QLD, nonostante gli addii eccellenti, ha già dato nella sua storia recente prova di saper risalire la china quando tutto sembra compromesso.

NEW SOUTH WALESQUEENSLAND 22-12 (8-6)

New South Wales

FB 1 James Tedesco
WG 2 Tom Trbojevic
CE 3 Latrell Mitchell
CE 4 James Roberts
WG 5 Josh Addo-Carr
FE 6 James Maloney
HB 7 Nathan Cleary
PR 8 Reagan Campbell-Gillard
HK 9 Damien Cook
PR 10 David Klemmer
SR 11 Boyd Cordner | Capitano
SR 12 Tyson Frizell
LK 13 Jack de Belin
Subentrati:
IC 14 Paul Vaughan
IC 15 Jake Trbojevic
IC 16 Angus Crichton
IC 17 Tyrone Peachey
All.: Brad Fittler

Queensland Maroons

FB 14 Michael Morgan
WG 2 Valentine Holmes
CE 3 Greg Inglis | Capitano
CE 4 Will Chambers
WG 5 Dane Gagai
FE 6 Cameron Munster
HB 7 Ben Hunt
PR 8 Dylan Napa
HK 9 Andrew McCullough
PR 10 Jarrod Wallace
SR 11 Gavin Cooper
SR 12 Felise Kaufusi 
LK 13 Josh McGuire 
Subentrati:
IC 15 Josh Papalii 
IC 16 Coen Hess
IC 17 Jai Arrow
IC 19 Anthony Milford
All.: Kevin Walters

Arbitri: Gerard Sutton, Ashley Klein.
NoteSpettatori: 87.122


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Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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