La bella Europa

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Non avrà il fascino (?) dell’Eurolega, ma la Basketball Champions League inizia davvero a raccontare storie importanti.
Si è aperta nella serata di ieri l’edizione 2017-2018 della competizione nata dalla diatriba/rottura tra FIBA ed Eurolega, difficile da sistemare in una ideale classificazione delle competizioni per ‘importanza’.

L’Eurolega, ormai fedele all’archetipo di superlega, prescinde dal merito sportivo maturato in campionato. Guarda – legittimamente, abbasso i luddisti – ad altri parametri quali appeal, bacino d’utenza, palazzi dello sport all’avanguardia e via dicendo. Ed è proprio per questo che la Champions, in qualche modo, è altro, e stuzzica al punto giusto il palato dell’appassionato di sport europeo, abituato a vedere i ‘campioni’ giocare nella competizione dei ‘campioni’ e via discorrendo.

Eccoci, allora. Alla BCL partecipano la Umana Reyer Venezia scudettata (Milano, nonostante il tonfo in semifinale, è in EL), assieme a Sidigas Avellino e Dinamo Banco di Sardegna Sassari, semifinaliste.
Nel lotto anche SikeliArchivi Capo d’Orlando, grazie al 129–161 complessivo ai russi dell’Avtodor Saratov, piegati sia in trasferta che in Sicilia.
Mi piace da matti leggerlo e scriverlo: la Sicilia, come la Sardegna da ormai qualche anno, s’affaccia alla pallacanestro continentale e lo fa dall’unica porta accessibile, dato che l’Eurolega – con le caratteristiche di cui sopra – c’è e non c’è.

Ma c’è anche dell’altro. In Eurocup, la seconda competizione ‘ribelle’ (?), gestita da Eurolega, Torino si è già portata a casa uno scalpo prezioso. Ieri sera, avuto l’accesso alla coppa come Wild Card, la FIAT ha vinto nientemeno che a Zagabria. Colpito e affondato il Cedevita, società storica del basket slavo, 4 volte campione di Croazia e vice-campione della Lega Adriatica. Incoraggiante la concretezza, competenza e maturità palesati dal gruppo di coach Banchi – che si sta rilanciando in Piemonte dopo il chiaroscuro degli anni milanesi – grazie a un secondo tempo da urlo e un pacchetto di stranieri concretissimi tabellino alla mano.

Visto il 97-92 della prima di campionato contro Sassari, Poeta e compagni possono sorridere, spinti da questo primo referto continentale del colore giusto.
Assieme al +10 di Trento in casa contro Villeurbanne, è un’Europa che sorride ai colori italiani, nonostante il ko di Reggio Emilia in Eurocup e della stessa Dinamo in Champions League.

Col fiato sospeso per Milano – sarà finalmente in grado di competere con le grandi d’Europa? Perché il campionato le è sfuggito di mano? – ma orgogliosi per gli sforzi e i risultati delle rappresentanti italiane nelle competizioni (apparentemente) meno nobili, siamo pronti a goderci un altro anno di basket europeo.
Senza dimenticare, per restare coerenti e dare a Cesare quel che è di Cesare, di Schio, Ragusa e Venezia.

La bella Europa.

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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