Parte la maratona

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Inizia ufficialmente oggi la stagione 2017-2018 del basket italiano. E se l’Europeo è finito non ieri ma quasi, non c’è che da ringraziare: ci lecchiamo i baffi in poltrona davanti alla tv, ci spelliamo le mani ad applaudire al palazzetto.
Però…C’è un però: si gioca tanto basket. Forse troppo: giocatori poco lucidi, non esattamente pronti e al top della forma nella fase cruciale della stagione. Anche perché i club italiani (Milano a parte…?) una rosa da 12-15 elementi di qualità non se la possono permettere e i migliori, alla fine, finisce che li devi spremere per forza.

Puoi parlare, in prestagione, di gestione del gruppo e delle forze, ampie rotazioni, coinvolgimento dei giovani. È che poi viene il verdetto del campo: il campionato – con l’ansia di fare subito bene, per non perdere il treno Coppa Italia a fine girone d’andata) – ma anche le coppe chiamano.

Una vera e propria maratona, che parte oggi.
Le 4 regine della pallacanestro italiana si ritrovano al PalaGalassi/PalaCredito di Romagna (ex PalaFiera) di Forlì. Impianto da quasi 6 mila posti a sedere, presso il quale sono di casa la Coppa Italia FIP e altre prestigiose manifestazioni: diverse le finali della coppa nazionale di basket e pallavolo ospitate dalla struttura, per non parlare della paradossale (per la categoria) bellezza (per le interpreti) del sold-out di Fortitudo Bologna-Mens Sana Siena delle finali di B Dilettanti 2014-2015.
L’altro record di Forlì invoca ancora la Fortitudo. È il 16 giugno 2010 quando la Effe vi affronta la Fulgor Libertas: una serie vinta con beffa, l’inizio di un calvario.

Ma se la Fortitudo – al pari di altre grandi come Siena, Treviso e Virtus Roma – si deve accontentare della cadetteria (A2 di lusso, ma pur sempre A2!), oggi e domani a Forlì ci gioca chi oggi è al top per davvero.
Eccoci subito con Milano-Trento alle 17:30, gara tra due squadre dalla storia ma anche il presente diversi; ma in campo non vanno i 27 scudetti e l’Aquila si presenta in Supercoppa dopo la finale scudetto persa in 6 gare con Venezia. Una finale raggiunta eliminando proprio l’Olimpia – ferita in un’Eurolega per lei troppo grande, incapace di dominare in una Serie A apparentemente orticello di casa – col lusso delle 2 vittorie di fila al Forum. Milano (Assago) terra di nessuno all’epoca e Olimpia chiamata ora a dare qualche risposta, dopo aver azzerato l’ennesimo progetto tecnico (Repeša) e celebrato un contestato sposalizio con Simone Pianigiani.

Trento è diventata, dopo la semifinale di maggio, la nuova Sassari.
Nel senso che delle gerarchie se ne frega e, anzi, gode a stupire. Ma è anche il presente della stessa Dinamo, convocata alla Supercoppa in quanto finalista di Coppa Italia, a interessarci: Federico Pasquini coach e allo stesso tempo general manager – Sir Alex dei canestri – è un esperimento sinora non promosso né bocciato. Ha contro la Reyer scudettata e per questo favorita, checché ne dicano ingaggi, numeri e precampionato, per il trofeo in palio oggi e domani a Forlì.
Siamo lontani, lo ammettiamo, dai livelli raggiunti da EuroBasket con Slovenia-Serbia e un’Italia quasi contenta di perdere ci fa un male cane.
Ma queste 4 squadre c’erano mancate, ammettiamo anche questo.

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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