L’uomo in più

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Ogni allenatore ha i propri pallini. O pupilli, che dir si voglia. Spesso sono ragazzi dal talento mai espresso che inculcano nel proprio mister quel sentimento da crocerossina utile, solamente, a difenderli da critiche in prima pagina. Talvolta capita, invece, che non sia così. Può succedere che quel ragazzo cresciuto con l’allenatore in una piccola squadra sia veramente una stella.

Piotr Zieliński è uno dei migliori centrocampisti della Serie A. Ventidue anni ancora da compiere ed è già un pilastro del Napoli alla sua prima stagione in azzurro. Voluto fortemente da Sarri, si sta dimostrando l’uomo in più per la squadra del toscano. Dinamico, duttile, incisivo. E freddo. Non ha sentito il cambio di peso della maglia, della piazza. È arrivato e ha giocato.

Non è una sorpresa, certo. A Empoli aveva già fatto vedere di che pasta era fatto: 65 presenze e 5 gol in appena due stagioni lasciano poco spazio al caso. Un centrocampista moderno che interpreta il ruolo di mezz’ala da veterano. Però il San Paolo può intimorire, spaventare e magari tagliarti le gambe se sei un giovane di belle prospettive.

Nulla di tutto ciò. Un treno. 30 partite giocate fra Serie A, Champions e Coppa Italia con 3 reti e 6 assist all’attivo in questa stagione. E siamo a febbraio. Il gioco del Napoli lo aiuta parecchio, portandolo varie volte in zona gol ma l’equilibrio che riesce a dare al centrocampo giocando con Hamsik, Allan e, all’occorrenza Diawara, lascia basiti.

Zieliński arrivò, guarda caso, all’Udinese per circa 100.000 euro nel 2011. Dopo le prime partite in bianconero, da giovanissimo, arriva la consacrazione grazie al prestito all’Empoli e a Sarri. Da lì è solo ascesa con le prime presenze nella Nazionale polacca fino a un Europeo da convocato in panchina. Anche lì, le ossa vanno formate.

Di certo sarà interessante vederlo giocare al Bernabéu. Capire se, in un contesto del genere, saprà prendere per mano la squadra e portarla a una storica qualificazione. L’incontro col Real Madrid può essere un’opportunità per Piotr per fare un altro salto di qualità in brevissimo tempo. Gli azzurri possono sconfiggere le Merengues con pazienza e intelligenza.

Qualità che contraddistinguono l’uomo ombra dei partenopei. Caratteristiche che lo renderanno uno dei centrocampisti più forti e completi dei prossimi dieci anni.

Eugenio Cignatta
Eugenio Cignatta
Pavese d'origine, pragmatico di natura."Burrito" in campo e fuori, vive alla giornata scrivendo di futebol e basket. Nella vita in tackle come Montero, ma pur sempre romantico come un tiro sulla sirena.

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