Dopo lo 0-0 di Genova che ha fatto sbuffare Maurizio Sarri più per le cattive condizioni del campo che per l’organizzazione di gioco del Genoa, il Napoli affronta la quarta tappa del suo viaggio europeo sin’ora immacolato. In partite come queste l’avversario principale diventa se stessi poiché è particolarmente facile sottovalutare le potenzialità degli avversari.
QUI NAPOLI – Gli azzurri vogliono chiudere il discorso qualificazione con un poker di vittorie e i relativi dodici punti: per farlo, Sarri pianifica un robusto numero di rotazioni, sicuramente di più rispetto a quanto ci ha fatto vedere sin’ora. Rivoluzionato il centrocampo che sarà guidato dai piedi e dal pensiero veloce di Valdifiori, dalla capacità d’inserimento di El Kaddouri e dall’interdizione di David López: in attacco spazio a Manolo Gabbiadini con Callejón e Insigne ai suoi fianchi nel 4-3-3 di paternalità presidenziale (come di recentemente rivendicata).
Napoli (4-3-3): Reina; Maggio, Chiriches, Koulibaly, Strinic; López, Valdifiori, El Kaddouri; Callejón, Gabbiadini, Insigne. All. Sarri
QUI MIDTJYLLAND – Discorso diverso per il club più impronunciabile di questa Europa League. I danesi non vincono dal 16 ottobre scorso, ultimo trionfo di un filotto nazionale durato cinque gare: poi il Napoli sbanca la MCH Arena e da lì solo delusioni, tre sconfitte (con tantissimi gol subiti) e l’eliminazione dai sedicesimi della Coppa di Danimarca. Il Midtjylland può passare il turno se vince al San Paolo e nell’altra sfida del girone il segno in schedina recita “X”.
Midtjylland (4-4-2): Andersen; Novak, Sviatchenko, Hansen, Rømer; Duelund, Sparv, Poulsen, Royer; Pušić, Rasmussen. All. Thorup
