A Bata in campo la Tunisia e i padroni di casa della Guinea Equatoriale nel secondo quarto di finale di questa Coppa d’Africa 2015. Dopo un primo tempo soporifero, la squadra allenata da Leekens trova il vantaggio al 70′ con Akaïchi, ma al 92′ l’arbitro concede un più che dubbio rigore alla Guinea Equatoriale, che viene trasformato da Balboa. Nei supplementari un magnifico gol ancora di Balboa su calcio di punizione regala agli ecuatoguineani una storica semifinale.
Nella prima fase le due squadre si studiano e di fatto non succede nulla fino al 30′ quando la Tunisia si fa vedere in avanti, ma Sassi spreca tutto mettendo a lato di testa in tuffo. La prima opportunità per la Guinea Equatoriale arriva al 41′ con Balboa che viene però anticipato dall’uscita con i pugni di Aymen Mathlouthi, prima che ci pensi poi Abdennour a spazzare lontano il pallone. Si chiude senza reti un primo tempo avaro di emozioni da entrambe le parti. Le due squadre dovranno osare di più per cercare di sbloccare il risultato nei secondi quarantacinque minuti di gioco.
Al 51′ ecco che si vede la prima conclusione in porta dell’incontro: Akaïchi tira dal limite dell’area di potenza e Ovono mette in angolo parando in tuffo con la mano di richiamo. L’occasione resta però un caso isolato e le due squadre sembrano quasi aver paura di scoprirsi attaccando; solo Khazri sembra essere l’unico giocatore in grado si sbloccare il risultarono una giocata individuale. Al 70′ però i centrali della difesa ecuatoguineana si perdono Akaïchi sul traversone dalla destra di Mathlouthi e l’attaccante dell’Espérance può così realizzare quasi indisturbato il vantaggio per la Tunisia segnando il suo terzo gil in questa Coppa d’Africa. La Guinea Equatoriale si butta in attacco alla ricerca del pareggio, che viene però evitato da Mathlouthi con una parata superba sul tiro a botta sicura di Nsue. Al 91′, quando sembrava ormai fatta per la Tunisia, ecco l’episodio che cambia tutto: l’arbitro concede (sbagliando) un calcio di rigore alla Guinea Equatoriale facendosi ingannare da un tuffo in area di Bolado. Dagli undici metri Balboa non sbaglia e la partita si prolunga così ai tempi supplementari tra le vibranti proteste delle “Aquile di Cartagine”.
Nel primo tempo supplementare tanti calci e poco calcio, con i giocatori tunisini ancora inviperiti per il rigore concesso alla Guinea Equatoriale nel finale dei tempi regolamentari. Al 102′ però Balboa diventa l’eroe di tutto il popolo ecuatogineano quando calciando magistralmente un calcio di punizione batte un incolpevole Mathlouthi portando la sua squadra sul 2-1. Anche in questo caso sono tante le proteste dei giocatori della Tunisia, convinti che il fallo concesso fosse inesistente.
La Tunisia ci prova confusamente, ma Ovono si oppone bloccando i poco convinti attacchi dei magrebini. L’opportunità più importante arriva al 119′ con Msakni, ma Rui si oppone alla conclusione dell’ultimo giocatore subentrato mettendo in calcio d’angolo. La partita si chiude con la festa dei giocatori e dei tifosi della Guinea Equatoriale, che ora affronterà in semifinale la vincente di Ghana-Guinea, e con le proteste di tutti i tunisini.
TUNISIA-GUINEA EQUATORIALE 1-2 DTS (1-1 ST, 0-0 PT)
Tunisia (3-5-2): A. Mathlouthi 6; Yacoubi 6 (104′ Msakni), Ben Youssef 6.5, Abdennour 6.5; H. Mathlouthi 6, Ragued 5.5, Sassi 5, Maâloul 6; Akaïchi 6.5 (84′ Chermiti sv), Khazri 6 (84′ Moncer sv), Chikhaoui 5. A disp.: Ben Moustapha, Ben Cherifia, Nater, Moncer, Younés, Mohsni, Bedoui, Rajaibi, Chermiti, Saihi, Ben Djemia. All.: Leekens 5.5.
Guinea Equatoriale (4-4-2): F. Ovono 6.5; Randy 6 (79′ Bolado sv), Mbele 5, Rui 5.5, Sipo 6 (85′ Belima sv); Kike Seno 6.5, Doualla 5.5, Zarandona 6, Balboa 7.5; Nsue 6, Fabiani 5.5 (61′ Ibán 6). A disp.: Embela, Mosibe, Dani Evuy, Engonga, Charly, Juvenal, Rubén Dário, Ganet. All.: Becker 6.
Arbitro: Seechurn (Mauritius).
Marcatori: 70′ Akaïchi (T), 90’+3 Balboa (G), 102′ Balboa (G).
Note – Ammoniti: 9′ Ragued, 62′ Yacoubi, 66′ Akaïchi, 85′ Chermiti (T); 90’+5 Ibán (G).
Primo è “Msakni” non “Msakno” e già qui capiamo la serietà e la professionalità dell’articolo da lei scritto. Secondo bisogna essere cechi e sordi o semplicemente non aver visto la partita per non portare alla luce la più grande truffa del calcio Africano la feccia lo schifo di un calcio politico e corrotto, è scandaloso ciò che è successo nei tempi supplementari se non di stampo mafioso. Qualcosa deve essere stato detto agli auricolari di un arbitro che non si può commentare, tutti i falli, rimesse, calci d’angolo erano a favore della squadra organizzatrice, tutto a loro favore tutto, si è rovinata la bellezza di una partita di calcio. L’Africa non arriverà mai ai livelli europei o livelli alti del calcio per colpa di gente potente. Tanto per fare un po d’informazione, dopo il match un giocatore tunisino Ali Moncer dichiara <> e sempre per fare informazione dopo il Match l’arbitro è stato scortato daipoliziotti in assetto antisommossa negli spogliatoi, perché rischiava il linciaggio. Una squadra oggi ha vinto sul campo l’altra ha passato il turno.
Grazie per la segnalazione, abbiamo corretto il refuso (che fosse un semplice refuso era evidente dal fatto che nel tabellino il nome era scritto correttamente; nella tastiera del computer, poi, “i” e “o” sono affiancate, pertanto l’autore ha scritto di fretta e digitato un tasto invece dell’altro: gli è sfuggita l’imprecisione: cose che capitano quando si segue una partita in diretta, specialmente con un epilogo così convulso).
Per quanto riguarda le Sue considerazioni sulla gara: più che scrivere che il rigore fosse inesistente e che ci sono forti dubbi sulla punizione decisiva cosa si poteva fare in sede di cronaca?
Approfondiremo le notizie che Lei ha riportato ma non siamo usi parlare di cospirazioni internazionali quando non ne abbiamo le prove; preferiamo attenerci a quanto visto sul campo e parlare di inadeguatezza del direttore di gara.
Ali Moncer dichiara ” Ho sentito l’arbitro dire ai giocatori di casa di cadere e che ci avrebbe pensato lui a fischiare”.*
Ha perfettamente ragione. Preso dall’Ira del post gara forse mi sono accanito su un blog che da sua parte ha scritto meglio di certi articoli di Gazzetta &company, ed ho sbagliato. Il fatto è che le prove di qui lei parla le ha avute davanti ai suoi occhi chiunque abbia visto la partita, ed un’amante del calcio non può tollerare episodi palesemente fuorvianti e discriminatori di questo tipo, la Fifa dovrà far chiarezza.
Il Marocco si ritira un mese prima, la CAF commissiona alla Guinea equatoriale la coppa senza il tempo ne di organizzarsi ne di prepararsi, e tutto a spese del medesimo stato. Qualcosa doveva pur dargli in cambio.