Serie A – La griglia di partenza: 12° Udinese

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Terminato il mercato estivo continua l’analisi approfondita delle venti squadre di Serie A: un sondaggio interno in redazione ci ha portato a stilare la nostra griglia di partenza. Due volte al giorno, alle 8.30 e alle 16.30, scopriremo piano piano – dall’ultima piazza alla prima – tutte le formazioni che disputano la massima serie nazionale, svelandone punti forti e deboli, oltre che agli obiettivi presumibilmente raggiungibili. Oggi tocca all’Udinese, squadra che occupa la nostra 12° piazza virtuale.

Tra le più antiche società del nostro calcio, l’Udinese rappresenta da tempo un caso singolare, nel panorama nazionale e non. Non solo per la sinergia di club (Granada, in Spagna, e Watford, in Inghilterra, cui si sono aggiunti, è cosa recente, i rumeni del Rapid Bucarest) sulla quale l’UEFA dovrà prima o poi legiferare, e per essere stata più volte protagonista d’eccezione grazie all’abilità sul mercato, ma a una connaturata vocazione innovativa (sul finire degli anni Settanta, assieme al Perugia, contribuì ad aprire la strada alle sponsorizzazioni sulle divise) unita a una sorta di “condanna” a non vincere che rappresenta l’autentico cruccio sia per l’abile dirigenza Pozzo sia, soprattutto, per i tifosi.

La Serie A 2014-15 rappresenta la ventesima partecipazione consecutiva dei bianconeri al massimo campionato, filotto mai realizzato prima e che gli ottimi piazzamenti (due volte terza, quarta e quinta), sommati alle oltre dieci qualificazioni in Europa, non fanno che impreziosire il bilancio del pur criticato paròn. Da parte sua, il vecchio Gianpaolo ha concentrati gli sforzi (diplomatici e non) degli ultimi anni nella ristrutturazione dell’impianto, ora di proprietà, nella dichiarata speranza che l’inaugurazione del nuovo Stadio Friuli possa garantire un nuovo corso anche in chiave di aspirazioni sportive.

Da anni cantiere sempre aperto (nessun incedibile: le offerte serie si discutono sempre), l’Udinese si è trovata al centro d’una rivoluzione che ha portato Guidolin dietro una scrivania e Stramaccioni in panchina. L’ex tecnico interista ha due taciti mandati: cancellare il ricordo della stagione passata, segnata più dalla mediocrità che da oggettivi rischi di retrocessione, e adattarsi il più possibile alle decisioni (talvolta non cristalline) della dirigenza, senza piantar grane. L’esordio con l’Empoli ha dimostrato la plausibilità del progetto: la squadra, anche in vantaggio di due gol, ha continuato a proporre calcio sino al triplice fischio, senza ripiegare o farsi venire il braccino come nello scorso campionato; non è poco.
Altro elemento rivoluzionario, solo recentemente notato dalla stampa più accorta, riguarda le strategie di rafforzamento: non più (soltanto) giovani e giovanissimi di belle speranze (comunque presenti: HallbergLucas EvangelistaAlexis Zapata), ma anche giocatori “fatti”, da inserire presto per apportare esperienza, come l’ex nazionale spagnolo Riera, l’affidabile Théréau, il talentuoso Kone.

COSA VATotò Di Natale ha iniziato alla grande la stagione (6 reti in due partite): ciò rasserena molto gli animi; inoltre, alcuni innesti (su tutti l’ex corinthiano Guillherme) sembrano essersi già ben integrati nella struttura preesistente. Si aggiungano le attese conferme di Widmer e Bruno Fernandes, nonché un Muriel più volitivo rispetto al passato, e le prospettive potrebbero davvero farsi rosee. Le belle prove d’attitudine messe in campo sinora (non solo l’esordio in campionato, ma pure lo schiacciante successo con la Ternana in Coppa Italia) giustificano la pur sempre morigerata fiducia che si respira in terra friulana

COSA NON VA – La fase di copertura, che di necessità deve partire almeno dai mediani, è ancora da registrare, specialmente al cospetto di avversarie ben più impegnative rispetto a un’indomita, quanto inesperta, neopromossa. La prima trasferta (a Torino, sponda Juventus) assume, quindi, i contorni d’un esame di maturità per l’Udinese 2014-15. Contro l’Empoli, nel momento di massima sofferenza nella prima parte, si sono ripresentati i lanci lunghi senza costrutto, soluzione rinunciataria che puntualmente consegna palla e pallino agli avversari. Un altro potenziale problema potrebbe essere l’affollamento in rosa, giacché lo sfoltimento tanto desiderato dalla dirigenza è stato solo parziale. Quattro portieri di cui tre aspiranti titolari (l’ellenico Karnezis, tra i pali contro l’Empoli, lo scalpitante Scuffet e un Brkić giù di morale) sono troppi, specie in assenza di coppe europee. Stesso discorso per gli altri reparti, nella confessata speranza che una parte delle scommesse di Gino Pozzo ripaghi la fiducia. Una soluzione potrebbe essere rappresentata da una variazione di modulo, strada che, per adesso, Stramaccioni ha scartato, adattando a 3-5-2 l’impostazione guidoliniana e concentrandosi, piuttosto, su attitudine e mentalità.

COSA ASPETTARSI – Non è dato sapere se nello spogliatoio bianconero campeggi ancora la lavagna con il conto alla rovescia rispetto alla quota salvezza (41 punti). Di certo, il primo scopo friulano è il prolungamento del record di permanenza in A: nessuno, a Udine, vuol considerare, neppure lontanamente, l’ipotesi di inaugurare il nuovo Friuli in altra categoria. Come spesso capitato in passato, se la tranquillità venisse raggiunta con un certo anticipo, l’assalto all’Europa diverrebbe, poi, logica conseguenza. Stramaccioni ha, inoltre, l’obbligo di far giocare bene la squadra, mettendo in mostra i gioielli di famiglia, quei giocatori talentuosi che l’ampia rete di osservatori (l’Udinese è prima negli investimenti in tal senso) porta in Friuli per poi rivendere a prezzo d’oro. Si pensi ad Alexis Sanchez o al recente caso di Benatia: finché nel calcio sarà in vigore la legge del più forte (il già timido fair play finanziario è stato, di fatto, svuotato di senso), il destino d’una provinciale virtuosa come l’Udinese sarà questo e la vittoria di un titulo, fosse pure la Coppa Italia, il risultato di un imprevedibile errore di sistema.

EPISODI PRECEDENTI:

La griglia di partenza – 20° Empoli
La griglia di partenza – 19° Cesena
La griglia di partenza – 18° Palermo
La griglia di partenza – 17° ChievoVerona
La griglia di partenza – 16° Cagliari
La griglia di partenza – 15° Sassuolo
La griglia di partenza – 14° HellasVerona
La griglia di partenza – 13° Genoa

Igor Vazzaz
Igor Vazzazhttp://www.losguardodiarlecchino.it/
Viareggino di origine friulana, si occupa di teatro, sport, musica, enogastronomia. Collabora con varie testate, cartacee e web. Talvolta, pubblica libri e dischi. Tifa Udinese. Il suo cane è pazzo.

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