Verso la Russian Premier League 2014-2015: l’Amkar Perm

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A pochi giorni dall’inizio del campionato russo di calcio Mondopallone vi offre le dettagliate analisi di tutte le sedici squadre: oggi parliamo dell’Amkar Perm.

UNA CERTEZZA SUI MONTI URALI-L’Amkar nel corso degli anni ha saputo conquistarsi un posto fisso tra le squadre più solide e meglio organizzate del torneo, conquistando costantemente la salvezza con largo anticipo. Un luogo dove la crescita e la maturazione dei giovani è abituale, ed è attraverso questi processi che la squadra raggiunge i suoi obiettivi, togliendo anche tanti punti alle big quando arrivano allo stadio Zvezda. Ma non solo: curiosamente a Perm si è instaurata con gli anni una colonia polacco-bulgara che ha mantenuto il club in equilibrio, consentendo all’Amkar di arrivare addirittura quarta nel 2008, raggiungendo quindi l’Europa League. Fu il Fulham, l’anno successivo, a estromettere i rossoneri, che si tolsero comunque lo sfizio di sconfiggere in Russia i Cottagers, con un gol dell’esperto centravanti Kushev, guarda caso di nazionalità bulgara.

Lo Stadio Zvezda, casa dell'Amkar.
Lo Stadio Zvezda, casa dell’Amkar.

OBIETTIVO SALVEZZA ANTICIPATA-A Perm, come detto, si può lavorare bene, e a Muslin viene chiesta una salvezza senza grossi patemi, come negli scorsi anni sotto Cherchesov e Rakhimov. Sul sintetico dello Zvezda si dovranno fare tanti punti, con qualche sgambetto alle grandi, esaltando la gente di Perm, cittadina ormai ampiamente inserita nell’elite del calcio russo. In ogni caso, con quattro neopromosse, appare davvero improbabile una retrocessione dell’Amkar.

LA DIFESA: VOTO 6,5-Nel complesso un reparto affidabile. Narubin tra i pali è una certezza, al contrario di Gerus che nel corso degli anni ne ha combinate di cotte e di crude in giro per la Russia. In mezzo alla difesa, dopo il ritiro del mitico Popov, Belorukov ha raccolto l’eredità della fascia e del comando del reparto; accanto a lui ci sono i fedelissimi Cherenchinkov e Sirakov, da una vita a Perm, con il giovane Nikitin che scalpita per una maglia da titolare. Occhio a Fibel, il francese, mentre i commentatori delle gare dell’Amkar si augurano che i polacchi Zbozhen e soprattutto Vavzhinyak giochino il meno possibile.

IL CENTROCAMPO: VOTO 6,5-La colonia bulgara del centrocampo alza di livello il reparto. Blago e Peev, due giocatori di caratteristiche contrastanti, sono il fiore all’occhiello dell’Amkar: il primo è un gran lottatore, che conquista molti palloni e aiuta la difesa; il secondo è un abile incursore capace di creare costantemente pericolo nell’area avversaria. Kolomejtsev è una buonissima alternativa sulla fascia, in un centrocampo che può fare anche affidamento sul polacco Gol e sul nigeriano Ogude.

L’ATTACCO: VOTO 6-Il reparto offensivo, oltre che su Peev, verte in maniera preponderante su Martin Jabubko, Attaccante molto esperto lo slovacco, che ha girato numerose piazze in Russia ed è molto amato dai tifosi. Segna, ma soprattutto è capace di fare reparto da solo. Un calciatore indispensabile per una squadra come quella rossonera. Lo affiancano in attacco Pikushak, moldavo ex Krasnodar, e Solomatin, interessante prospetto arrivato dalla Dinamo. Peserà, quasi sicuramente, l’assenza di un giocatore duttile come Kanunnikov, che lo scorso anno si era davvero ben disimpegnato in cima agli Urali.

Martin Jakubko, centravanti della nazionale slovacca
Martin Jakubko, centravanti della nazionale slovacca

LA STELLA: MARTIN JAKUBKO-E’ lo Spartak Gogniev dell’Amkar (vedi la presentazione dell’Ural). Ci troviamo sempre sui monti Urali, confine fisico tra Europa e Asia, e abbiamo di fronte un altro attaccante trascinatore: segna, ma fa reparto. Con il suo lavoro sporco l’Amkar sfrutta gli inserimenti dei suoi centrocampisti, trovando quindi diverse alternative per quanto riguarda la fase offensiva. Jakubko poi conosce benissimo il torneo, nonostante sia slovacco; in Russia ha vestito numerose maglie, tra Saturn, Fc Mosca e Dinamo.

IL CAPITANO: DMITRY BELORUKOV-Con il ritiro dello storico bulgaro Aleksej Popov la fascia di capitano è passata a lui, altro pilastro della difesa dell’Amkar. A Perm dal 2005, è il leader della retroguardia rossonera: molto forte sulle palle alte, abbina un buon senso della posizione a grande fisicità.

L’ALLENATORE: SLAVOLYUB MUSLIN-L’allenatore serbo pare essere il migliore tecnico possibile in questo momento per l’Amkar. A Krasnodar non aveva affatto sfigurato e a Perm la realtà calcistica non è così differente. Con i rossoneri può fare un buonissimo torneo, togliere qualche punto alle grandi che arrivano allo stadio Zvezda, mostrare un buon calcio e far crescere qualche giovane. Come per Cherchesov l’aria di Perm può essere un toccasana per la carriera di Muslin.

Muslin, allenatore serbo dell'Amkar Perm
Muslin, allenatore serbo dell’Amkar Perm

LA FORMAZIONE TIPO-Folta colonia bulgara, con Peev, Blago e Sirakov nel pozzetto titolare. Kolomejtsev dovrebbe avere un posto da titolare, così come Gol.

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Le puntate precedenti:

16 Luglio-FK KRASNODAR

17 Luglio-CSKA MOSCA

18 Luglio-TEREK GROZNY

19 Luglio-SPARTAK MOSCA

20 Luglio-ROSTOV

22 Luglio-FK UFA

24 Luglio-ZENIT SAN PIETROBURGO

26 Luglio-KUBAN KRASNODAR

27 Luglio-URAL EKATERINENBURG

29 Luglio-ARSENAL TULA

31 Luglio-DINAMO MOSCA

31 Luglio-RUBIN KAZAN

Michael Braga
Michael Braga
Grande appassionato di calcio russo, tifoso dello Zenit San Pietroburgo. Estimatore del calcio giocato nei luoghi meno nobili e più nascosti, preferirebbe vedere un Torpedo-Alaniya rispetto a uno Juventus-Milan.

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