Rugby League, Inghilterra: 4 regine e Old Trafford da conquistare

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Old Trafford, Greater Manchester, Inghilterra nord-occidentale. Non uno stadio qualunque, aperto il 19 febbraio del 1910 e luogo, oltre alle partite di calcio della società proprietaria della struttura, di rugby league da tempi non sospetti.

La finale di Challenge Cup a Londra e quella di campionato a Manchester sono un abitudine del rugby a 13. Spesso e volentieri, il cammino verso la Grand-Final (termine coniato nel XIX secolo e ancora in voga negli sport australiani, oltre che in Super League) è tortuoso e ricco di sorprese. A volte le queste durano un po’ prima di ristabilire le gerarchie. Sembra il caso di quest’anno.

Nel dettaglio, la regular season aveva visto Huddersfield dominare non senza maturità. Forti del league leader shield, i Giants si presentavano ai playoff con i ranghi di favoriti assoluti, vuoi per lo stato di forma di Danny Brough, vuoi per il progetto serio e progressivamente ambizioso della franchigia. Nel primo match di post-season, tuttavia, Wigan aveva dato una lezione pesante ai Giants, mostrando cosa realmente fosse il football dei playoff, cosa significasse vivere una partita con lo sguardo verso la finale.

Foto Huddersfield Giants
Foto Huddersfield Giants

In qualche modo, la sconfitta del 12 settembre al John Smith’s Stadium aveva obbligato Cudjoe e soci a un severo bagno di realismo, nel lavoro in settimana al motto di nulla è perduto e sentimenti simili. Avrebbe potuto esserlo, in effetti, perché quando le certezze costruite in un campionato intero ti crollano tutte in una sera il crollo psicologico è dietro l’angolo. Un premio va a Paul Anderson, nazionale inglese e britannico da giocatore: ha ricompattato la squadra, l’ha rimessa in piedi fino a schiantare Hull FC 76-18 nella Preliminary Semi-final di questo venerdì, davanti a un pubblico che di spostarsi in massa verso Manchester il 5 ottobre avrebbe proprio voglia.

Una gara a senso unico, con i Black&Whites inferiori in ogni fase di gioco e costretti a lunghi digiuni dalla difesa di casa. Le 5 posizioni di classifica di differenza si sono viste tutte, con i Giants fortificati dal rotondo punteggio e dalle 4 mete di Luke Robinson.

Nella seconda sfida di spareggio, Leeds e St Helens hanno dato vita a un incontro spettacolare ed equilibrato, con un finale sul filo del rasoio degno della storia di questi due club.

21 titoli nazionali sommati, sul terreno di quel tempio del tifo che è Headingley: Rhinos presenti ma poco autoritari nel primo tempo, Saints ancora in partita all’intervallo. Vero che nella prima frazione gli ospiti, reduci dal quinto posto in stagione e dal successo su Hull KR, rimangono incollati anche perché Sinfield sbaglia una conversione e Leeds in generale non piazza quando dovrebbe, ma la veemenza delle reazione ospite nella ripresa è degna di lode, con sugli scudi quella vecchia volpe di Willie Manu. Non un giocatore qualunque, il nazionale tongano: lunga carriera fra Wests, Souths, St. George Illawarra, Castleford e Hull, due mete quando conta davvero.

Foto Leeds Rhinos
Foto Leeds Rhinos

A match riequilibrato, il 10-10 de momenti finali faceva vibrare le corde vocali dei sostenitori dei Rhinos, sempre presenti e caldi il giusto. Un po’ è anche merito loro se, causa l’abnegazione difensiva del XIII di Brian McDermott, Jon Wilkin sbaglia il drop della vittoria mentre McGuire no: tifo, canti, difesa, schemi e giocate individuali valgono la semifinale.

Sì, perché tutto ruota (come sempre) attorno a Kevin Sinfield, altra vecchia volpe di questo codice, dotato di un’intelligenza rugbistica fuori dal comune. Come altro giudicare quanto successo a tempo pressoché scaduto? Drop appena sbagliato da St Helens, set of six a favore di Leeds, occhi puntati sul capitano. 12 mila persone in un sabato sera di settembre, in una non banale partita di rugby: quando la linea dei Saints sale e va verso lo skipper di casa, ecco lo scarico a  destra su Danny McGuire, fulmineo nel calcio in mezzo ai pali, per l’11-10 dell’80’. Un finale da romanzo, per una partita che è stata un po’ come un buon giallo. E l’assassino che pensavano tutti ha fatto solo da complice, un coup de théâtre.

Huddersfield e Leeds vanno dunque in semifinale, quella vera: giocheranno rispettivamente contro Warrington e Wigan, per effetto della Club Call, quella regola per cui chi fra i top team si qualifica direttamente in semifinale e ha avuto la classifica migliore in campionato si sceglie l’avversario, fra le altre semifinaliste passate per il secondo turno. Bizzarro che i Wolves abbiano scelto i primi della classe, sintomatico della paura che Leeds ai playoff può fare, storia recente alla mano.

Appuntamento per il prossimo fine settimane, il week 3 dei playoff di Super League. Warrington-Huddersfield e Wigan-Leeds valgono Old Trafford. Il “teatro dei sogni”, come il finale di un bellissimo libro.

Super League – Preliminary Semi-finals

Huddersfield Giants-Hull FC 76-18
Leeds Rhinos-St Helens 11-10

Semifinali – 26/27 settembre 2013

Warrington Wolves-Huddersfield Giants
Wigan Warriors-Leeds Rhinos

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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