Cronache dalla Russia: sofferenza immane, ma passano Anzhi, Zenit e Rubin

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Fatica incredibile, ma tutte e tre agli ottavi. E’ questo, in sintesi, il borsino delle tre squadre russe impegnate nelle gare di ritorno dei sedicesimi di Europa League. Se una settimana fa esaltavamo tre rotondi successi oggi, seppur non in maniera così matematica e la seguente analisi ve lo dimostrerà, ne festeggiamo l’effettiva concretizzazione. Un turno nel complesso così favorevole alle russe, che hanno eliminato tre club di un certo livello, non lo so vedeva da un pezzo.

RUBIN KAZAN-ATLETICO MADRID 0-1 84′ Falcao

A conti fatti la follia del portiere Sergio Asenjo al  Vicente Calderon ha deciso il doppio confronto. In realtà non è stato proprio così. L’ordine tattico, l’umiltà e la voglia di lottare del Rubin Kazan sono prevalse sulla qualità di un avversario della caratura dell’Atletico Madrid, campione in carica.

I tartari, dopo il risultato positivo dell’andata, potevano impostare la partita del Luzhniki proprio come piaceva a loro: difesa serrata dietro la linea del pallone, con Rondon abile ad agire da boa riciclapalloni e Karadeniz pronto a lanciarsi in velocità negli spazi.

Il gol di Falcao nel finale ha gelato quelli del rubin, che si sono comunque salvati senza grossi patemi. Da segnalare il rosso forse esagerato a Cesar Navas, capitano oggi a causa della squalifica di Sharonov e l’ammonizione al portiere Ryzhikov per perdita di tempo, già sanzionato per lo stesso motivo a Madrid.

Ora ci sarà un’ altra trasferta in Spagna. Il Levante è un avversario alla portata ma lo stesso possono dire gli iberici: con la possibilità di affrontare l’Atletico, il Rubin può considerarsi un buon sorteggio. Una bella occasione per entrambi, quindi, per un posto ai quarti di finale.

HANNOVER-ANZHI 1-1 70′ Pinto (H), 99′ Traorè

I Daghi hanno sofferto più del previsto in Germania, ma l’importante vantaggio della gara d’andata ha permesso all’Anzhi di conquistarsi la sfida con il Newcastle.

Gara condizionata dalla neve, accesasi soltanto dopo il gol di Pinto; prima, infatti, l’Anzhi aveva gestito d’autorità la partita senza soffrire più di tanti. Il gol del vantaggio ha però riaperto i conti, e i tedeschi si sono gettati in avanti creando notevoli pericoli per la porta difesa da Gabulov. Il gol a tempo ultrascaduto di Traorè vale solo per gli scommettitori e gli amanti delle statistiche.

L’Anzhi è stato bravo a togliersi da due situazioni difficili in questo doppio confronto (la prima parte di gara all’andata e i minuti finali ieri) con personalità. La forma piano piano migliorerà e gli altri dovranno cominciare a temere le velleità e le ambizioni di questa squadra.

Col Newcastle sarà una sfida affascinante, dove è probabilmente la squadra russa a partire un pelino favorita.

LIVERPOOL-ZENIT 3-1 20′ Hulk (Z), 29′ 60′ Suarez, 42′ Allen

La sfida più sofferta. Novanta minuti che sono durati il triplo. Ma la qualificazione è arrivata, ed è questo quello conta.

Come mai lo Zenit non è riuscito ad amministrare la gara, soprattutto dopo aver trovato il pesantissimo gol dell’1-o? Onore al Liverpool, combattivo fino all’ultimo. Ma alcune scelte di Spalletti sono state quantomeno opinabili. Giusto partire con un assetto più coperto (Semak invece di un attaccante, in questo caso Kerzhakov). Obbligata la sostituzione di Lombaerts. Ma perchè togliere Danny all’intervallo? Il portoghese è un giocatore fondamentale per lo Zenit, e utilizzare un altro cambio subito non è parsa una mossa azzeccata. Da non tralasciare l’eventualità di un problemino fisico per il trequartista ex Dinamo, anche se nel primo tempo non aveva dato segnali di alcun infortunio.

Il problema di fondo, comunque, è la mentalità. Le trasferte europee dello Zenit targate Spalletti sono state un fallimento fino ad ora, e la striscia continua ad allungarsi. Uscire dopo un 2-0 e un gol di vantaggio ad Anfield sarebbe stato disastroso. Fortunatamente la dea bendata, un Malafeev in gran forma e una prova altamente diligente della retroguardia hanno permesso ai ragazzi di qualificarsi.

Un piccolo appunto per Suarez: l’uruguagio si è distinto in due comportamenti antisportivi sotto gli occhi degli arbitri di porta, che come al solito si sono resi utili e…non hanno ravvisato niente. Grandissimo calciatore Luis, ma sul piano etico-morale…

Ora il Basilea, che ha eliminato gli “amici” del Dnipro. Una sfida per niente facile, che, quantomeno, si deciderà a San Pietroburgo, dove lo Zenit si trasforma.

Le scorse puntate:

28 ago 2012-La giornata del gol

3 set 2012-L’immobilità dello Zenit

18 set 2012-La polemica di Gadzhiev

19 set 2012-Spalletti e le trasferte di Champions

23 set 2012-Caos totale in casa Zenit

17 ott 2012-La concretezza di Capello

17 ott 2012-Alla scoperta della FNL (1° parte)

19 ott 2012-Alla scoperta della FNL (2° parte)

26 ott 2012-Settimana europea perfetta (o quasi)

29 ott 2012-Lo Zenit commemora Beslan

7 nov 2012-Flop Zenit, di chi è la colpa?

16 nov 2012-Il giro di boa fa le prime vittime

18 nov 2012-Il petardo a Shunin

21 nov 2012-Spartak deludente in Europa, colpa di chi?

7 dic 2012-I possibili avversari dello Zenit in Europa League

2 feb 2012-Willian, Eto’o, Traorè, l’Anzhi fa paura

12 feb 2013-E’ tempo di Europa League!

15 feb 2013-Tre rotondi successi, che inizio in Europa League!

19 Feb 2013- Anzhi, Zenit, Rubin, guai a chi esce!

Michael Braga
Michael Braga
Grande appassionato di calcio russo, tifoso dello Zenit San Pietroburgo. Estimatore del calcio giocato nei luoghi meno nobili e più nascosti, preferirebbe vedere un Torpedo-Alaniya rispetto a uno Juventus-Milan.

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