Cronache dalla Russia: è tempo di Europa League!

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Torna finalmente del calcio giocato ufficiale in Russia! Tre squadre sono impegnate per l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League, dopo due mesi di stop, dettato come sempre dal gelido freddo che ha investito come d’abitudine il paese. Andiamo ad analizzare i pericoli, gli ostacoli e le possibilità di Zenit, Anzhi e Rubin Kazan.

ZENIT-LIVERPOOL, Petrovskij Stadion, ore 18

Vietato sbagliare. Lo Zenit si gioca subito tantissimo. Il campionato è un’impresa possibile ma complicata, non tanto per il distacco comunque contenuto che separa la squadra di Spalletti dalle altre, bensì per la forza di CSKA e Anzhi, che in inverno si sono rinforzate con due campioni del calibro di Vagner Love e Willian. Ecco perchè la coppa diventa un obiettivo tutt’altro che di secondo piano (e non può mai esserlo, per principio, quando ci si va ad esporre nel vecchio continente, affrontando club di prestigio): il Liverpool era uno dei peggiori avversari possibili, ma l’urna ha deciso così. Gara esaltante, ma tremendamente dura. Ma, come si è soliti dire in questi casi, se si vuole arrivare fino in fondo bisogna battere tutti gli avversari, senza alcuna distinzione di caratura.

La squadra di San Pietroburgo è quindi già chiamata a una prova di forza. L’andata in casa non permette errori. Deve servire da monito il girone di Champions League, dove lo Zenit in 5 partite ha preso addirittura 7 gol nel primo quarto di gara, compromettendo di fatto 4 sfide e la possibilità di qualificarsi agli ottavi di Champions League e di vendicare Lisbona.

Ci si attende ovviamente molto da Hulk e Witsel, che non hanno reso come ci si attendeva in autunno e sono chiamati ad una primavera da leoni. Shirokov è apparso in formissima con la nazionale nel 2-0 rifilato all’Islanda, ma Roma è una certezza, non lo si scopre certo ora. Out Criscito, dovrebbero esserci Danny, Kerzhakov e Denisov, che hanno iniziato la preparazione con un poco di ritardo. Nell’allenamento di domenica Hubocan ha rimediato una forte contusione alla caviglia che mette in dubbio la sua partecipazione alla sfida. In preallarme Rodic, che potrebbe debuttare con la nuova casacca.

Inspiegabilmente il Liverpool ha giocato soltanto ieri la sua sfida di campionato. Il confronto col Wba, a ridosso dell’Europa League, avrà ripercussioni sulla trasferta di San Pietroburgo?

ANZHI-HANNOVER, Luzhniki Stadion, ore 18

L’urna è stata sicuramente benevole con la squadra del Daghestan: l’Anzhi non era teste di serie, e poteva capitare di peggio. Guai però a sottovalutare l’Hannover: i tedeschi vantano i quarti di finale raggiunti l’anno scorso e contano tra le loro fila giocatori di discreta qualità. Su tutti Szabolcs Hustzi. L’ungherese non ha mai trovato grande spazio a San Pietroburgo, e la sua decisione di tornare in Germania si è rivelata fortunata: in 19 partite sette gol e un quantitativo innumerevole di assist.

L’arrivo di Willian alza ovviamente il livello di una squadra che può contare su una linea offensiva fuori dal comune. Sarà interessante vedere come reagirà il reparto difensivo, indebolito dalla cessione del suo pilastro Samba al Qpr. Probabile che Diarra e Akhmedov riceveranno dettami più difensivi da Hiddink. Traorè è squalificato, mentre Eto’o sarà in dubbio fino all’ultimo per via di qualche problemino alla schiena.

L’Anzhi arriva a questo confronto con uno score straordinario per una debuttante. Escludendo il 3-1 patito a Berna con lo Young Boys, a qualificazione già acquisita, l’Anzhi ha vinto nove partite, pareggiata una e persa una. 21 gol fatti e 2 subiti. Segno che Hiddink ha saputo trovare l’equilibrio giusto per una squadra, sulla carta, troppo sbilanciata sul piano della qualità offensiva. L’Hannover arriva a questa sfida dopo aver vinto il gruppo L, davanti al Levante.

ATLETICO MADRID-RUBIN KAZAN, Estadio Vicente Calderon, ore 21:05

Arrivare primi nel girone e incontrare l’Atletico Madrid. Poteva capitare di meglio, per usare un eufemismo. Per il Rubin Kazan c’è una montagna da scalare, c’è quell’Atletico che nelle ultime tre edizioni ha vinto per ben due volte il trofeo.

In Spagna, in casa di una delle squadre più forte de La Liga, i tartari dovranno pensare soprattutto a limitare i danni, conquistando un risultato che può essere utile in virtù del ritorno in Russia. L’arrivo del tignoso centrocampista M’Vila dal Rennes può dare grossa manforte alla fase difensiva della squadra di Berdyev, allenatore abile a preparare la sua retroguardia.

Il Rubin però ormai può vantare un’esperienza in campo europeo abbastanza consolidata (è dal 2009 che disputa frequentemente le coppe europee) e giocatori come Kasaev, Ryazantsev, Karadeniz e Rondon possono permettere ai granata di fare quel salto di qualità tanto atteso.

E’ altrettanto vero che il Rubin ha dominato il suo girone, relegando alla seconda piazza i quotati italiani dell’Internazionale. Il resto del girone, Partizan e Neftchi, non poteva rappresentare insidie, ma Berdyev e soci hanno sbrigato la pratica con un’autorità imbarazzante.

Dubbi sull’ubicazione della sfida di ritorno. A causa delle Universiadi e del gelo che copre la Repubblica del Tatarstan probabilmente si giocherà a Grozny, come la prima sfida di campionato (il 10 marzo) con lo Zenit San Pietroburgo.

Le scorse puntate:

28 ago 2012-La giornata del gol

3 set 2012-L’immobilità dello Zenit

18 set 2012-La polemica di Gadzhiev

19 set 2012-Spalletti e le trasferte di Champions

23 set 2012-Caos totale in casa Zenit

17 ott 2012-La concretezza di Capello

17 ott 2012-Alla scoperta della FNL (1° parte)

19 ott 2012-Alla scoperta della FNL (2° parte)

26 ott 2012-Settimana europea perfetta (o quasi)

29 ott 2012-Lo Zenit commemora Beslan

7 nov 2012-Flop Zenit, di chi è la colpa?

16 nov 2012-Il giro di boa fa le prime vittime

18 nov 2012-Il petardo a Shunin

21 nov 2012-Spartak deludente in Europa, colpa di chi?

7 dic 2012-I possibili avversari dello Zenit in Europa League

2 feb 2012-Willian, Eto’o, Traorè, l’Anzhi fa paura

Michael Braga
Michael Braga
Grande appassionato di calcio russo, tifoso dello Zenit San Pietroburgo. Estimatore del calcio giocato nei luoghi meno nobili e più nascosti, preferirebbe vedere un Torpedo-Alaniya rispetto a uno Juventus-Milan.

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