Brasile 2014, il personaggio: lo psicologo dimissionario

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Un personaggio al giorno, dentro o fuori dal rettangolo di gioco, fino al 14 luglio: durante tutti i Mondiali vi regaleremo quotidianamente la biografia compressa di giocatori e non solo. Oggi è il turno dello psicologo dei Mondiali, che ha da poco rassegnato le proprie dimissioni irrevocabili a seguito dei recenti accadimenti in Brasile.

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Cesare Prandelli, Giancarlo Abete, Alberto Zaccheroni, Sabri Lamouchi: sono solo alcuni dei personaggi del Mondiale che hanno rassegnato le proprie dimissioni al termine (per le loro Nazionali) della manifestazione iridata, a tutt’oggi in corso in Brasile.

Ma c’è un altro professionista, non ancora agli onori delle cronache, che ieri si è unito alla schiera dei dimissionari dei Mondiali 2014: è lo psicologo della manifestazione che, proprio ieri, ha lasciato il proprio incarico tenendo a precisare che (anche) le sue dimissioni sono assolutamente irrevocabili.

Nella propria lettera di abbandono specificava, con grafia incerta (pare egli stesso si stesse sottoponendo a cure a base di pesanti tranquillanti) che sì, era vero che l’avessero avvisato della delicatezza e della difficoltà dell’incarico, ma che quello che è capitato in questi campionati lui non l’aveva neanche immaginato. Pare abbia aggiunto di non aver mai neanche sentito parlare di alcune patologie incontrate al Mondiale, nel corso dei suoi lunghissimi studi.

Così il professore ha salutato tutti, nel bel mezzo della manifestazione, e non solo ha abbandonato l’incarico di responsabile psicologico di Brasile 2014, ma ha riconsegnato anche il proprio tesserino all’ordine dei medici di appartenenza, ritirandosi a vita privata.

Una persona a lui vicina ci ha raccontato di averlo sentito lamentarsi nel sonno: prima le crisi depressive degli spagnoli, con Casillas a fare anche in quel caso da porta-bandiera, poi quelle di Akinfeev, poi i disturbi di Chiellini che, in un’azione di gioco su due, veniva colto da convulsioni e si rotolava a terra senza motivo.

Ancora: gli istinti omicidi di Song contro la Croazia, le manie di persecuzione di questo o quell’allenatore o di questo o quel giocatore (Prandelli, ancora Chiellini, Capello, e chi più ne ha più ne metta) nei confronti degli arbitri, le carenze d’affetto in area di rigore quando tutti cercano costantemente un abbraccio, black-out dell’arbitro di Brasile-Croazia nella gara inaugurale, l’isteria di gruppo nello spogliatoio della Nazionale italiana.

A tutto questo il nostro professore aveva resistito, ma a un certo punto non ce l’ha fatta più e ha deciso di farla finita, per evitare un sicuro ricovero per se stesso, con tanto di camicia di forza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso di Prozac è stata, indiscutibilmente, l’ennesima immedesimazione di Luis Suárez nel conte Dracula (peraltro il suo costume era già liso per gli utilizzi passati, ma l’attaccante non ha resistito neanche stavolta) alla quale lo psicologo non ha retto.

Dopo aver a lungo assistito il centravanti della Celeste, con la collaborazione di un nutrizionista vegano, il professore ha visto vanificato il proprio lavoro e, ciò che è peggio, ha guardato davanti a sé il futuro che lo attendeva. Così ha preso la decisione di mollare tutto, per provare a salvare almeno la sua, di salute.

C’è chi giura di averlo visto uscire dal suo studio, fermare un carretto di grattachecche sulla spiaggia di Copacabana, estrarre dalla borsa una mazzetta di banconote da 500 euro e consegnarla, assieme ai suoi indumenti, al proprietario del carretto, al quale avrebbe chiesto uno scambio dei rispettivi abiti.

Ora è felice, vende grattachecche sul lungomare e, quando davanti a sé si verifica un episodio anomalo, trova ristoro infilando la testa calva (lo stress fa perdere i capelli: quando è sbarcato in Brasile aveva un’acconciatura alla David Luiz, ora sembra Lino Banfi) nel ghiaccio.

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Puntate precedenti

13 giugno – Stipe Pletikosa
14 giugno – Stefano Bizzotto
15 giugno – Gary Lewin
16 giugno – il sorteggio
17 giugno – Pepe
18 giugno – Guillermo Ochoa
19 giugno – Iker Casillas
20 giugno – Roy Hodgson
21 giugno – Giorgio Chiellini
22 giugno – Miroslav Klose
23 giugno – Fabio Capello
24 giugno – il parrucchiere (di Neymar)
25 giugno – Cesare… Maldini
26 giugno – l’esprit de l’escalier
27 giugno – Claudio Sulser

Paolo Guaragna
Paolo Guaragna
Appassionato di Juventus, fanatico di Fantacalcio e Indoor Cycling, nel “tempo libero” esercita le professioni di Dottore Commercialista & Revisore Legale dei Conti a Roma, città dove è nato nel 1983.

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