Barak uomo della Provvidenza. La Fiorentina torna dall’Ungheria con una preziosa vittoria

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Girandola di emozioni e di reti sotto la pioggia di Budapest. La Fiorentina raddrizza una partita messa male e si aggiudica il primo round della sfida con il Maccabi. La decide Barak, ancora una volta uomo della provvidenza in campo europeo, come fu a maggio con quel gol a Basilea che portò i viola in finale di Conference.

Fiorentina gioia e dolori. La squadra di Italiano vince in trasferta, ma è una soddisfazione con riserva. Contro un avversario di caratura non elevata si sono registrate troppe disattenzioni difensive; una partita ampiamente alla portata, da ipotecare già da stasera, invece toccherà sudare ancora 90’ consapevoli però di giocare a Firenze con un prezioso gol di vantaggio.

Una partita dei gigliati dall’andamento altalenante. Dopo soli due minuti la sbloccano con Nzola lesto a impattare di testa il preciso assist di Kayode. La sensazione di una serata di autentica tranquillità si sbriciola pochi minuti dopo. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo (viziato in precedenza da una posizione irregolare non segnalata) Milenkovic fatica a tenere a bada Seck e quest’ultimo riporta la parità. Il primo tempo mostra una Fiorentina flebile, un continuo giro palla reso più complicato dal campo pesante e dalla pressione a tratti degli avversari; in attacco c’è tanta voglia ma anche tante distrazioni, si fatica a sfondare per vie centrali e ci si affida principalmente ai cross degli esterni Kayode e Biraghi. A colpire alla fine è il Maccabi: Ali Mohamed punge come un’ape come il suo più celebre quasi omonimo, si prende l’eccessiva libertà concessa da Duncan e serve la profondità vincente a Kinda, sfuggito a Kayode.

Italiano evita di pescare dalla panchina e mantiene la fiducia negli undici titolari in campo: questi lo ripagano della giusta moneta. Passo dopo passo la Fiorentina germoglia, ritrova la sua zona comfort e ottiene il pareggio grazie a Beltran: il vichingo argentino nella sua nuova posizione ha una identità nuova, si costruisce il gol utilizzando la sponda di Nzola e punendo l’estremo difensore avversario con una puntata da futsal. Nel momento migliore però il terzo gol del Maccabi è una doccia fredda: Khalaili salta agevolmente Ranieri e batte Terracciano con una conclusione verso il palo più lontano. Dal punto di vista psicologico rappresenta una brutta botta. Tutto ciò che avevi costruito crolla, devi ripartire e il tempo si restringe, questa squadra non ha nessuna voglia di uscire sconfitta e sull’asse Biraghi-Gonzalez-Mandragora arriva la rete del 3-3 per riportare il sole in una serata plumbea. Si impara dagli errori, stavolta la Fiorentina non concede altri regali dal reparto arretrato, gioca più concentrata e l’espulsione di Show le regala un finale in superiorità numerica. Un chiaro invito ad assediare l’area di rigore del Maccabi per sfruttare al meglio il bonus. Il finale, come già anticipato, è un remake di quanto visto a maggio in Svizzera, Barak dall’altezza del dischetto inventa il tiro della provvidenza per cancellare i malumori e riportare qualche sorriso.

Fiorentina: Terracciano 5.5, Kayode 6, Milenkovic 5.5, Ranieri 5, Biraghi 6, Mandragora 6.5, Duncan 5.5, Ikone 6, Gonzalez 6, Beltran 6.5, Nzola 6. Dalla panchina: Bonaventura 6, Belotti 5.5, Barak 7, Sottil sv.

Elia Modugno
Elia Modugno
Nasce a Roma il 30 maggio 1979 mentre il Nottingham Forest di Brian Clough vinceva la sua prima Coppa Campioni. Radiocronista sui campi dell’Eccellenza laziale, adora il calcio minore ed il futsal.

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