Hamilton-Ferrari, il sogno di Senna diventa realtà
La notizia è giunta ieri quasi come un fulmine a ciel sereno. Quasi. Perché Lewis Hamilton, oltre a essere il pilota più vincente della storia della Formula 1 con 7 titoli mondiali, 103 Gran Premi vinti e 104 pole position, è un sincero appassionato del principale sport motoristico.
E quindi non ha mai ignorato che la Ferrari, competitiva o non competitiva che fosse, rimaneva, rimane e rimarrà sempre la Ferrari. Così come non ha mai ignorato i grandi campioni che hanno fatto grande la Formula 1. Uno su tutti: Ayrton Senna, l’idolo in assoluto di Hamilton, tant’è vero che l’inglese nella sua parte iniziale di carriera sfoggiava un bellissimo casco giallo proprio in onore del fuoriclasse brasiliano.
Fuoriclasse brasiliano che molto probabilmente, se non avesse trovato la morte in quel maledetto 1 maggio 1994 alla curva del Tamburello a Imola, avrebbe coronato il suo sogno di guidare una Ferrari, magari costituendo una coppia da urlo con Micheal Schumacher.
Ecco, ci piace vederla romanticamente e pensare che, andando in Ferrari, Hamilton coronerà due sogni in una volta sola: quella di guidare la Rossa e quello “postumo” di Senna.
Poi invece, vedendola praticamente, non si può non sottolineare un importante aspetto sportivo. Hamilton passò in Mercedes nel 2013, l’anno prima della rivoluzione del 2014 con il ritorno del turbo e il motore ibrido con doppia alimentazione termica ed elettrica.
Ebbene, il sette volte Campione del Mondo raggiungerà Maranello nel 2025, la stagione che precederà l’ennesima rivoluzione in Formula 1, sia dal punto di vista delle dimensioni (vetture più piccole), da quello di vista aerodinamico e da quello di vista del motore, con la potenza della parte elettrica del motore che aumenterà a scapito di quella termica e l’utilizzo di carburanti sintetici.
In vista di un cambiamento epocale, a Maranello serviva un pilota capace di portare tutta la propria esperienza nello sviluppo della nuova vettura e che abbia già alle spalle un mutamento a 360 gradi. Caratteristica che, per ovvi motivi, Leclerc non può avere.
Romanticismo da un lato, sport soprattutto dall’altro. Questo sarà Lewis Hamilton in Ferrari. Ma ricordiamoci una cosa: nel 2024 rimane un avversario tenace.