I cambi evitano il peggio. La Fiorentina raccoglie un altro pareggio in Europa

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Fiorentina in Europa nel segno del 2-2. La fase continentale a gironi dei viola si apre con due pareggi ricchi di reti, così dopo il pareggio amaro in Belgio ne arriva uno ancora più spiacevole al “Franchi” contro il Ferencvaros di Dejan Stankovic. Una rimonta dal sapore di vittoria potrebbe obiettare qualcuno guardando il tabellino. Tirando le somme su quanto visto in campo prevale invece il rimpianto di una gestione pessima delle forze, un approccio meno grintoso rispetto alla prestazione di lunedì. Il risultato di questi fattori sono due punti lasciati per la strada, con la speranza che non risultino decisivi ai fini del passaggio del turno.

Una serata cominciata male. L’infortunio di Christensen fa saltare il turn over tra i pali obbligando Italiano a confermare Terraciano. In cabina di regia Maxime Lopez prende il posto di Arthur, ma la differenza si fa notare soprattutto in fase di possesso palla; si sente l’assenza di un punto di riferimento energico in grado di dettare tempi e ritmi. Si fatica soprattutto ad aggirare la pressione avversaria, poche idee al punto da forzare Terraciano al lancio lungo: una soluzione non proprio ideale per un portiere che possiede nei piedi il suo pezzo forte.

A destra Kayode gioca in maniera ordinata supportato da un Nico Gonzalez marcato in maniera rude da Ramirez. Discorso inverso a sinistra dove Sottil è autore dell’ennesima bocciatura, mentre l’errore di Biraghi sbilancia il reparto arretrato e dà origine alla rete del vantaggio magiaro con cui si chiude la prima frazione. Al ritorno dagli spogliatoi la Fiorentina rischia di affondare in versione Titanic. Nonostante due partite di riposo Luca Ranieri va in costante affanno, viene graziato dal fuorigioco sull’episodio da rigore (forse troppo generoso) per poi perdersi Cisse sul raddoppio ospite. Il palo di Ben Romdhane al 54’ è un segnale forte, il pubblico rumoreggia, non si può più aspettare e Italiano decide di fare la rivoluzione: dentro Arthur, Barak, Kouame e Ikone. Una scelta azzeccatissima, la Fiorentina si sveglia dal torpore, Arthur permette di riprendere lo scettro a centrocampo con il Ferencvaros a quel punto concentrato più sui minuti mancanti al triplice fischio. Il finale è puro assedio, Barak incorna di testa e riapre le speranze, Nico Gonzalez fa urlare al gol solo per qualche minuto, poi la Var annulla. L’eroe della partita è Ikone che al 93’ è puntuale in area per il pareggio: rete meritata perché in pochi minuti è riuscito a fare di più di chi in quella zona sembrava un naufrago perso nell’oceano. E nei minuti mancanti la Fiorentina ottiene altre due occasioni da rete segno di una partita potenzialmente da tre punti se affrontata con piglio diverso.

Bonaventura non è riuscito a inserire il suo nome nel tabellino, ma oggi la sua prova vale quasi un 7. Ci ha provato, è stato quello ad arrabbiarsi di più quando si è accorto che l’ago della bilancia stava girando dalla parte sbagliata, ci ha messo cuore e impegno e per uno che alla sua età ha messo in cascina così tanto minutaggio in stagione è davvero tanto. Lo ha riconosciuto anche Stankovic al punto da applaudirlo ed elogiarlo dopo la sua sostituzione. Capitolo attaccanti, Beltran ha viaggiato a lungo tra il 5 e il 6. Aleggia a Firenze l’impressione che l’argentino non sia una macchina da gol, ma un calciatore adatto a un gioco diverso. Oggi ha mostrato cose positive, però si tira indietro quando c’è da tirare in porta, preferendo il passaggio ai compagni.

Fiorentina: Terracciano 6, Kayode 6, Quarta 5.5, Ranieri 5, Biraghi 5, M. Lopez 5, Mandragora 5.5, Bonaventura 6.5, Nico Gonzalez 7, Sottil 4.5, Beltran 6. Entrati dalla panchina: Parisi 6.5, Barak 7, Arthur 6.5, Kouame 6, Ikone 7.

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Elia Modugno
Elia Modugno
Nasce a Roma il 30 maggio 1979 mentre il Nottingham Forest di Brian Clough vinceva la sua prima Coppa Campioni. Radiocronista sui campi dell’Eccellenza laziale, adora il calcio minore ed il futsal.

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