I Pionieri del Calcio – Dal colonnello Lemly ai fratelli Obregon: le prime partite in Colombia

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Il colonnello Lemly: il primo contatto col calcio

Il calcio arrivò in Colombia nel 1892 grazie all’iniziativa dell’allora direttore della Scuola Militare, il colonnello statunitense Henry Rown Lemly. Fu lui – con l’assistenza del Presidente della Repubblica Miguel Antonio Caro – a organizzare la prima vera partita in territorio colombiano. E a far pubblicare sulla pagine del quotidiano di Bogotà El Telegrama, il regolamento del gioco del calcio. Il match si svolse il 22 giugno 1892 presso un patio della Scuola Militare, davanti a un pubblico non molto numeroso.

Lemly nacque a Bethania, Nord Carolina, il 12 gennaio 1851. A diciassette anni, grazie ai buoni uffici dello zio I.G. Lash, eletto al Congresso con il Partito Repubblicano, entrò nell’Accademia Militare degli Stati Uniti. Lemly si laureò quattro anni più tardi, precisamente il 14 giugno 1872, e dopo un breve congedo in cui fece ritorno a casa, si unì alla Compagnia E del suo reggimento presso Fort Sanders, nel Wyoming. Nel triennio successivo partecipò a numerose spedizioni, tra cui, la più illustre, con le truppe del generale Crook. Durante una delle battaglie contro i Sioux, Lemly fu testimone diretto alla morte del gran capo indiano Cavallo Pazzo.

Nel 1880 Lemly ottenne la promozione a tenente, ma qualche mese dopo decise di congedarsi e accettare un posto come insegnante presso la National Military School di Bogotà. Qui, come detto, ebbe l’intuizione di introdurre il calcio nel proprio istituto. Inizialmente, però, c’era molto scetticismo: i colombiani avevano interessi intellettuali, musicali, artistici, ma non sportivi. Nonostante la ritrosia della gente, i cadetti della Scuola Militare continuarono a praticare il calcio. Ciò gli serviva come parte dei loro esercizi di addestramento.

I fratelli Obregon: i tempi sono maturi per l’esplosione del calcio

Nel 1899 la Colombia fu devastata da una tremenda guerra civile, denominata Guerra dei mille giorni e i cadetti della Scuola Militare imbracciarono i fucili. Tre anni più tardi, ormai quasi al termine del conflitto, un gruppo di cittadini di Bogotà si rese conto che serviva un atto di pace. Alvaro Uribe e dai fratelli Joaquin e Tomas Samper dettero vita a una società polisportiva, il Polo Club. A loro si unirono anche i fratelli José Maria e Carlos Obregon, che avevano appena terminato il loro percorso di studi in Inghilterra e che proposero di introdurre anche il calcio tra le attività praticate.

Il 20 giugno 1902, a dieci anni esatti di distanza, il quotidiano El Nuovo Tiempo pubblicò un regolamento calcistico preparato da José Maria Obregon, più specifico e dettagliato rispetto a quello di Lemly. I fratelli Obregon furono i fondatori della prima squadra di calcio colombiana, il Bogotà Football Club, e il 7 settembre dello stesso anno organizzarono la partita tra Rojos (Rossi) e Blancos (Bianchi). Secondo le cronache dell’epoca, per vincere l’intero match una squadra doveva imporsi in entrambi i tempi concordati. In caso di pareggio sarebbe stato convocato un secondo incontro e così via, fino a che una delle due squadre non avesse trionfato.

La prima partita: Rossi contro Bianchi

Il resoconto di questa storica prima partita è affidato al giornalista Teller: “Sfruttando un lancio del capitano dei bianchi, e dopo un gran numero di attacchi e difese, l’attaccante José Maria Uricoechea ha segnato il primo gol alle 10:05 del mattino. Subito dopo c’è stata una pausa di quindici minuti. Finita, è iniziata la seconda partita che è durata fino alle 10:55 senza che nessuna delle due squadre segnasse. Si è deciso quindi di rinviare la gara a domenica prossima, quando si giocheranno le restanti due partite”.

Ma nemmeno la gara successiva ebbe un esito definitivo, visto che nel primo tempo i Rossi segnarono due gol (grazie al loro capitano Gonzalez), ma non riuscirono a fare altrettanto nella ripresa, che finì 0-0. Si rese necessaria una terza partita, organizzata per la domenica successiva. Stavolta, finalmente, ci fu un vincitore: il gol vittoria lo realizzò il solito Gonzalez, che batté imparabilmente il forte portiere dei bianchi Carlos Jaramillo. Il risultato finale (2-1) permise di proclamare vincitori i Rossi.

Simone Galli
Simone Galli
Empolese e orgoglioso di esserlo, ha cominciato ad amare il calcio incantato dal mito di Van Basten. Amante dei viaggi, giocatore ed ex insegnante di tennis, attualmente collabora con pianetaempoli.it.

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