Champions, l’urna non sorride: quante insidie per le italiane in Coppa

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Il dado è tratto: in quel di Istanbul ha preso forma la Fase a Gironi della Champions League 2022/2023, con l’Italia rappresentata da Milan, Inter, Juventus e Napoli. Ebbene, l’urna dell’UEFA non è stata esattamente benevola con il nostro calcio, oggetto di un sorteggio che spazia dall’interessante all’impervio.

Dopo il girone infernale dello scorso anno, il Milan trae giovamento dal posizionamento in Pot 1 e si trova sorteggiato nel Gruppo E con Chelsea, Salisburgo e Dinamo Zagabria; in Europa e soprattutto in Champions League non esistono partite vinte per grazia ricevuta, ma quantomeno il 2/o posto alle spalle del Chelsea sembra essere alla portata del Diavolo. Interessante sarà osservare come il Milan di Pioli, che molto basa sull’aggressività e intensità del proprio calcio, riuscirà a gestire il doppio impegno; dall’altra parte il Chelsea non necessità di particolari presentazioni e, nonostante un avvio così e così in Premier, è la favorita del Girone. Fondamentale per la riuscita della missione “Ottavi di Finale” sarà forse, più della doppia sfida con il Chelsea, non concedere punti a Salisburgo e Dinamo Zagabria: austriaci e balcanici sono ostacoli abbordabili che, però, hanno una storia europea recente fatta di sgambetti illustri.

Se il Girone di ferro della scorsa Champions League toccò al Diavolo, è l’Inter a ricevere questo “onore” nel 2022/2023: Bayern Monaco, Barcellona, Viktoria Plzeň sono le compagne di viaggio dei ragazzi di Inzaghi nel gruppo C. A Inzaghi non resta che appellarsi a un pizzico di fortuna in campo e, ancor prima, alla migliore Inter possibile; perché le avversarie di urna 1 e 2 fanno paura, ma come insegna la scorsa Champions League i nerazzurri possono dire la loro. Tornano alla mente la sfortunata sfida di esordio della scorsa stagione con il Real Madrid o l’Ottavo con un Liverpool che si meritò la qualificazione ma dovette sudare le proverbiali sette camicie.

Il Bayern di Julian Nagelsmann parte un gradino avanti alla concorrenza, il Barcellona di Xavi è la squadra più accreditata per il 2/o posto ma è sui catalani che l’Inter deve presumibilmente porre il mirino: i blaugrana non saranno quelli squinternati dello scorso inizio di stagione ma restano sulla carta “più giocabili” dei bavaresi. I cechi del Viktoria Plzeň la Champions la ritrovano dopo quattro anni (anche all’ora nel gruppo con una spagnola e un’italiana, Roma e Real), e pur non cullando ambizioni di qualificazione tenderanno trappole da cui guardarsi, in particolare sul proprio campo.

Antenne dritte in casa Juventus, finita nel gruppo H nel gruppo con Paris Saint-Germain, Benfica e Maccabi Haifa. Interessante la sfida con i transalpini, che dall’avvento degli sceicchi con i bianconeri non si erano mai incontrati; vien da sé che il club della capitale parigina porta con sé i galloni da favorita, soprattutto perché la Juventus sembra dover ancora trovare una propria quadratura.

Proprio per questo motivo, in questo momento è sul Benfica che Allegri e co. debbono riporre la massima attenzione: i lusitani avranno perso Darwin Núñez, ma sono una squadra esperta e scorbutica. Il classico esempio di squadra non impossibile da affrontare ma nemmeno facile da eliminare, tanto che l’anno scorso i portoghesi raccolsero lo scalpo del Barcellona. La storia recente della Juventus, poi, di amarezze in salsa lusitana ne ha raccolte già un paio (Benfica in semifinale di Europa League nel 2014, Porto agli Ottavi di Champions sotto la gestione Pirlo) e dunque, come detto in apertura, sarà fondamentale arrivare al massimo della condizione alla doppia sfida con i portoghesi. Chiudono il girone gli israeliani del Maccabi che, curiosamente, trovarono la Juventus anche nel 2009/2010 alla loro ultima apparizione in Champions.

Girone tosto anche per il Napoli, inserito nel Girone A: Ajax, Liverpool e Glasgow Rangers. Il gruppo è equilibrato e impegnativo, forse anche per la presenza della squadra più insidiosa tra quelle nella Pot 4, i Rangers finalisti della scorsa Europa League; uno sguardo più approfondito, però, rivela come gli Azzurri abbiano più chances di quanto non faccia immaginare la lettura dei nomi delle avversarie.

L’Ajax ha salutato ten Hag e nonostante un Bergwijn in più ha perso Haller, Gravenberch, Tagliafico, Onana, Mazraoui e Lisandro Martínez. I Lancieri rimangono la solita macchina da gol, ma possiamo osservare come dopo l’exploit del 2019 non si siano più ripetuti su quei livelli (due eliminazione ai Gironi, una agli Ottavi); il Liverpool di Klopp è la squadra più accreditata per la vittoria del Girone nonostante l’infelice avvio di stagione, anche se i Reds sono usciti k.o. due volte dal San Paolo di recente (2018 e 2019) e la speranza è che non ci sia due senza tre. I Rangers di van Bronckhorst erano tra le più scorbutiche da pescare in fascia quattro e in ottica qualificazione sarà fondamentale non concedere punti agli scozzesi, cosa affatto scontata per tutte e tre le avversarie.

Dando uno sguardo agli altri gironi, le rimanenti teste di serie pescano gironi abbordabili: sia per il Real (gruppo F con Lipsia, Shakthar e Celtic) che per il City (gruppo G con Siviglia, Borussia Dortmund e Copenaghen) la strada per gli Ottavi sembra spianata. Interessante il Gruppo B, dove l’Atlético di Simeone e il Porto si fanno preferire a Leverkusen e Club Bruges, mentre nel gruppo D il Tottenham di Conte è favorito ma deve fare attenzione ad avversarie del calibro di Eintracht Francoforte, Sporting Lisbona e Olimpique Marsiglia.

Al capitolo “carrambate”, destano interesse ed emozione alcuni grandi ritorni: quello di Lewandowski, che torna a Monaco con la camiseta culè del Barcellona dopo una trattativa estiva tra Bayern e Barca affatto semplice; meno complicato l’affaire che portò Haaland al City, con il norvegese che in autunno a Dortmund tornerà per la prima volta da ex. Doppia, addirittura, la carrambata per Ángel Di María: il Fideo, infatti, farà visita sia ai recenti compagni del Paris Saint-Germain che a quel Benfica che nel 2007 per primo investì sul suo talento portandolo nel Vecchio Continente.

Alla voce “Ancora tu?”, invece, alcuni incroci che negli ultimi anni si sono rivelati della classiche: detto di Liverpool-Napoli (al 3/o incrocio negli ultimi 5 anni), Atlético e Porto si incrociano per il 2/o anno consecutivo ai Gironi di Champions. Una classica è anche Bayern-Barcellona, con i bavaresi che demolirono i baschi sia nei gironi della scorsa Champions League (3-0 e 3-0) che nel 2020 nella Final Four di Lisbona con lo storico 8-2; terzo sfida consecutiva ai Gironi tra Shakthar e Real Madrid, con gli ucraini che fecero proprie le due partite due stagioni fa e gli spagnoli che si vendicarono con sei punti la scorsa stagione.

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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