Quer pasticciaccio brutto del professionismo nel calcio femminile

-

Di professionismo nel calcio femminile si discute da anni (anche noi lo abbiamo fatto) e, dato che se ne parla da tempo, ci sarebbe tranquillamente stato tutto il tempo per operare scelte sostenibili e condivisibili anche dalle società. Ma così non è stato, almeno da quello che emerge in questi giorni.

La prima sterzata arriva nel luglio del 2020, quando la FIGC fissa una serie di norme che vengono recepite nel novembre del 2020 con l’emendamento, a firma di Tommaso Nannicini, al Decreto Rilancio, emendamento che fissava i criteri e i fondi pubblici per favorire il professionismo femminile. Ma qui cominciamo anche i primi gridi di allarme.

La prima ad accorgersi che qualcosa non va è Rebecca Corsi, presidentessa dell’Empoli Ladies, che avverte come il professionismo che è stato presentato qualche mese prima alle società femminili è totalmente insostenibile, perchè è un costo raddoppiato per le società. Nessuno però raccoglie il suo spunto di riflessione, nemmeno nella Divisione Calcio Femminile. Anzi, la FIGC accelera e vota le modifiche alle Norme Organizzative Interne che definiscono il professionismo nel calcio femminile, fissando la data del primo luglio 2022 per l’avvento del professionismo in Serie A Femminile, con il benestare della Divisione Calcio Femminile presieduta da Ludovica Mantovani.

E qui cominciano i primi scricchiolii.

Il primo arriva proprio dall’Empoli, che, dopo aver fatto una serie di ragionamenti, si rende conto che non riuscirebbe a sostenere i costi della nuova gestione economica. E, dopo aver acquistato il titolo dal Castelfranco diverse stagioni fa, cede il titolo al Parma del Presidente Kyle Krause. Certo, la notizia non è ancora ufficiale, ma la voce circola ormai da giorni sempre più insistente e la trattativa viene data universalmente come già chiusa (NdR, la trattativa si è conclusa in data 9 giugno con la conferenza stampa di Krause in cui ha espresso grande soddisfazione ed entusiasmo per la nuova avventura gialloblù). Per i parmensi è un doppio salto di categoria, dopo aver vinto sul campo la Serie B Femminile, e la nuova squadra manterrebbe in carica anche il direttore sportivo Aurelio e il tecnico Ulderici.

Subito dopo arriva la resa anche della Pink Bari, storica formazione del calcio femminile meridionale e non solo, che cede il titolo sportivo alla Ternana Women. Le motivazioni alla base della scelta del club della presidente Alessandra Signorile sarebbero anche in questo caso di tipo principalmente economico: insostenibili i costi di gestione, insufficienti i fondi ricavati dalle sponsorizzazioni, mai arrivato l’accordo con la società di calcio maschile per avviare una sinergia che portasse a inglobare le due realtà, che sia il Monopoli, il Napoli o il Bari. D’ora in poi la Pink Bari si dedicherà esclusivamente al settore giovanile dopo oltre 20 anni giocati ad alti livelli, cedendo tutto il suo staff alla Ternana, da Cristina Mitola a Roberto Cerasole, mentre Lorenzo Vergani verrà promosso a responsabile del settore giovanile femminile pugliese.

In queste ore, inoltre, si stanno facendo sempre più insistenti le voci della cessione del titolo sportivo del Pomigliano, squadra salvatasi l’ultima giornata dello scorso campionato, alla Lazio di Claudio Lotito, che cederebbe così il titolo della Lazio Women attualmente retrocessa in Serie B Femminile e ripartirebbe dalla Serie A senza colpo ferire. Ma come è possibile tutto ciò? È possibile perchè il professionismo nel calcio femminile riguarda solo la Serie A Femminile e parte dal primo luglio, quindi sulla carta Lotito non ha motivi ostativi ad una mossa del genere, visto che non è possibile la cessione di un titolo di una società sportiva a patto che sia professionista. Ovviamente dal club campano non ci sono notizie, ma l’affare sembra essere ai titoli di coda.

Ci sono voluti 50 anni per far sì che il calcio femminile ottenesse lo status professionistico. Ora, però, alla luce di quello che sta accadendo in questi giorni, siamo sicuri che siano state prese tutte le precauzioni possibili per evitare future criticità? La risposta la lasciamo ai lettori.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

MondoPallone Racconta… Ahmed Zaher e i gesti censurati

Domenica scorsa, dopo aver segnato la rete decisiva nella finale della Champions africana, il giocatore dell'Al Ahly Abdul Ahmed Zaher ha fatto il "saluto...
error: Content is protected !!