I Pionieri del Calcio – La fondazione del Boca, la genovese in terra argentina

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Un gruppetto di amici accomunati dalle origini italiane e dall’amore per il pallone. Il 2 aprile 1905 Esteban Baglietto, Alfredo Scarpatti, Santiago Sana e i fratelli Teodoro e Juan Antonio Farenga decisero che era giunto il momento di fondare una loro squadra di calcio. C’era un clima di grande euforia quando si ritrovarono a casa di Baglietto per decidere il da farsi. Tale era l’entusiasmo che la madre di Esteban li cacciò di casa a causa del baccano che facevano. Decisero di aggiornarsi al giorno dopo, in Plaza Solìs.

I cinque amici vivevano a La Boca, uno dei quartieri più popolari di Buenos Aires. L’area era rimasta disabitata durante tutto il periodo coloniale – a causa delle frequenti inondazioni e della lontananza dal centro cittadino – e solo a partire dagli anni ’30 del 1800 vi si erano insediati gruppi di immigrati, provenienti per lo più dalla Liguria. Anche alla fine del secolo il linguaggio più utilizzato era il dialetto genovese, segnale della massiccia influenza italiana nel barrio.

Al momento di decidere il nome della nuova squadra furono vagliati molti nomi. Alcuni si rifacevano alle radici italiane dei fondatori: Hijos de Italia e Estrellas Italianas vennero presi in considerazione ma non convinsero i cinque ragazzi. Infatti, seppure i loro genitori e la maggior parte degli abitanti del quartiere fossero italiani, loro si sentivano argentini. E la Boca, pur essendo popolare e un po’ malfamato, era il luogo in cui erano cresciuti e di cui andavano orgogliosi.

Decisero all’unanimità che il nome della squadra avrebbe dovuto contenere il nome del loro barrio. Il complemento “Juniors” arrivò per omaggiare l’Inghilterra, paese in cui era nato il calcio, e per addolcire la cattiva reputazione che contraddistingueva La Boca. La neonata squadra esordì ufficialmente il 21 aprile 1905 contro il Club Mariano Moreno, vincendo per 4-0. In quella occasione sfoggiò una maglia rosa, un outfit ben diverso da quello che siamo abituati ad associare oggi al Boca Juniors.

L’idea di adottare la casacca blu e gialla venne presa solo due anni più tardi, nel 1907. Il presidente del club Juan Brichetto fece una proposta curiosa: i colori sociali sarebbero stati quelli della prima nave ad attraccare nel porto. E per l’appunto si trattò di una imbarcazione battente bandiera svedese. Da quel momento il Boca Juniors adottò i blu come colore predominante e il giallo come secondario. La storia degli Xeneizes (=genovesi in dialetto) poteva avere inizio.

Simone Galli
Simone Galli
Empolese e orgoglioso di esserlo, ha cominciato ad amare il calcio incantato dal mito di Van Basten. Amante dei viaggi, giocatore ed ex insegnante di tennis, attualmente collabora con pianetaempoli.it.

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