Girelli spegne il sogno del Milan. Allo Stirpe esulta la Juve

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Dicasi Campionessa: giocatrice che, aldilà del notevole bagaglio tecnico, spicca per la capacità di risultare importante nei momenti decisivi delle partite. Anche in quelle dove, magari, per lunghi tratti non riesce a incidere come vorrebbe.

Leggi una descrizione del genere e il nome di Cristiana Girelli fa capolino nella mente quasi in automatico; della maglia numero 10 della Juventus, d’altronde, non si diventa proprietari per caso. Tornando al tema d’apertura, è proprio Girelli con un grande finale di partita a far calare il sipario sulla Supercoppa Italiana Femminile andata in scena negli scorsi giorni tra il Francioni di Latina e il Benito Stirpe di Frosinone: a vincere è la Juventus, che dopo aver liquidato il Sassuolo si impone 2-1 sul Milan di Maurizio Ganz (vittorioso 2-1 sulla Roma nell’altra semifinale) in Finale.

A decidere, come detto in apertura, è Cristiana Girelli; per lunghi tratti della gara, però, il talento della fantasista juventina si vede poco e nulla sul rettangolo verde dello Stirpe e a risentirne è tutta la compagine di Montemurro; il 5-4-1 delle ragazze di Ganz chiude tutti gli spazi alla Juventus, soffocando anche il talento di stelle come Lina Hurtig e Barbara Bonansea.

Davvero encomiabile il primo tempo delle meneghine, che si concedono solo un paio di sbavature sulla quali l’ex-juventina Laura Giuliani è brava a mettere dei rammendi; con il passare dei minuti le rossonere prendono confidenza e cominciano a spaventare le Campionesse d’Italia, trovando il giusto premio nell’incornata di Grimshaw che insacca sul gong del primo tempo il gol del momentaneo 1-0.

Se il finale di primo tempo è da sogno, l’avvio di ripresa è un incubo per il Milan: uno dei primi affondi riusciti di Bonansea genera l’autorete di Bergamini, pochi minuti dopo Codina si fa espellere lasciando in 10 le sue compagne. L’uno-due potrebbe mettere al tappeto le rossonere, ma il Milan serra i ranghi riuscendo a tenere a bada a lungo le velleità di rimonta delle bianconere.

Nella freddo ma soleggiato pomeriggio dello Stirpe l’idea dei supplementari sembra farsi sempre più concreta, ma a quel punto a salire in cattedra è Cristiana Girelli: nei dieci minuti finali la numero 10 bianconera si desta dal torpore dei primi ottanta di gioco, sfiorando la rete prima di testa e poi su punizione prima dell’inzuccata nel finale che vale il trofeo per la Juventus di Montemurro.

Sorridono le Campionesse d’Italia, che fanno rispettare i pronostici della vigilia; quanta fatica, però, per le ragazze di Montemurro. Le due faticose/faticate vittorie con Sassuolo e Milan danno forse ancora più gusto al successo dell’attuale dominatrice del palcoscenico nazionale, lasciando però un monito evidente e severo alle bianconere: la concorrenza studia da grande squadra, e per Girelli e co. risulterà fondamentale evitare qualsiasi calo di tensione.

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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