I Pionieri del Calcio – Charles Miller, il capostipite del calcio brasiliano

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Molti si chiederanno: e il Brasile? Qual è stato il momento storico in cui questa nazione ha incontrato per prima volta il calcio, fino a farlo diventare una vera e propria religione? Anche qui, come negli altri paesi del Sud America, veniva inizialmente praticato dai marinai che attraccavano nei vari porti e attendevano di essere imbarcati nuovamente. Ma quando se ne andavano si portavano letteralmente via il pallone. Ecco perché si ritiene che l’introduzione del calcio in Brasile si debba a un ragazzo del posto. Questi si trasferì per qualche anno in Inghilterra per studiare ed ebbe l’opportunità di appassionarsi a questo nuovo sport: una volta tornato, ne riportò i rudimenti alla popolazione locale. Quel ragazzo era Charles Miller.

Nato a San Paolo nel 1874, da padre scozzese e madre brasiliana di origini britanniche, a soli nove anni Charles partì alla volta di Southampton per studiare alla prestigiosa Banister Court School. Oltre a ben comportarsi a scuola, imparò a giocare calcio (oltre al cricket) e divenne in poco tempo uno dei calciatori più talentuosi del suo liceo. “È il nostro miglior attaccante. Dribbling meravigliosamente veloce e tiro brillante. Segna con grande frequenza” riportava il giornale della scuola. Nel 1892 giocò per i mitici Corinthian, il club che si riproponeva di attuare un calcio corretto e che divenne fonte di ispirazione per molti. Poi, l’anno successivo, passò al St. Mary’s, l’antenata dell’attuale Southampton, con cui disputò diversi incontri.

Quando nel 1894, ormai ventenne e diplomato, tornò in Brasile, aveva un bagaglio di esperienza notevole e poté esportare quel nuovo sport che ancora nessuno conosceva approfonditamente. Dall’Inghilterra si era portato via due palloni, una camera d’aria, un ago e due divise. Ciò gli permise di mostrare praticamente ciò di cui era capace. Non ebbe difficoltà a convincere il club cittadino, il São Paulo Athletic Club, ad annoverare anche il calcio tra le discipline praticate. Il nuovo sport prese piede facilmente e il 15 aprile 1895 venne giocata la prima partita in territorio brasiliano. Nel giro di qualche anno venne organizzato il primo torneo ufficiale della storia (il Campionato Paulista del 1902), in cui Miller si contraddistinse risultando il capocannoniere della competizione con dieci gol.

In carriera Miller giocò anche da portiere, ma non andò benissimo: nell’unica partita disputata fu battuto per ben nove volte dagli attaccanti dello Sport Club Internacional-SP. Parallelamente all’attività di calciatore, Charles lavorò per la São Paulo Railway Company, la locale società ferroviaria, e successivamente ricoprì l’incarico di vice-console. Ma rimase sempre a stretto contatto con il mondo dello sport, divenendo arbitro di calcio e fondando la São Paulo Tennis Association. Morì nel 1953: il Brasile non era ancora una superpotenza del calcio mondiale ma si accingeva ad esserlo, di lì a pochi anni. Anche grazie all’opera instancabile di Charles Miller.

Simone Galli
Simone Galli
Empolese e orgoglioso di esserlo, ha cominciato ad amare il calcio incantato dal mito di Van Basten. Amante dei viaggi, giocatore ed ex insegnante di tennis, attualmente collabora con pianetaempoli.it.

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