Lugano, Croci-Torti: “Questa è una squadra che dà tutto, e spero che tanti tornino a vederci”

-

Dal nostro inviato a Lugano (CH)

Incontriamo, come di consueto, Mattia Croci-Torti, al termine della partita vittoriosa contro il Servette. Il tecnico è stato accompagnato, in questa occasione, da Marić.

Il Crus ha fatto per prima cosa i complimenti ai suoi: “Ho chiesto ai ragazzi di dimenticarsi dello Young Boys, di ricordarsi invece che in campionato venivamo da due sconfitte, e loro mi hanno ascoltato. Abbiamo fatto una partita più offensiva, ma sempre cercando di fare le cose nel miglior modo possibile, e il risultato ci ha dato ragione.”

“Tutte le partite contro di loro finiscono con un possesso di palla maggiore a favore del Servette, ma non questa volta. Ci hanno messo in difficoltà in alcune occasioni, per esempio quando abbiamo preso il gol. Però nel primo tempo la squadra non mi è dispiaciuta, anche se dovremo mettere a posto qualcosa, proprio per non subire queste situazioni. Ora, la mia speranza è che queste due partite convincano la gente, che ci ha seguiti in gran numero in queste occasioni, che vale la pena venirci a vedere: per noi il sostegno del pubblico è importante, soprattutto quando siamo in difficoltà. E sentirer il pubblico che ci sosteneva è stato importantissimo.”

Abbiamo chiesto al Crus cosa ha penato della buona partita anche degli avversari“Loro hanno fatto una buona partita. Quando ho visto Roullier tra i convocati, mi sono reso conto che non avrebbero fatto la solita partita offensiva, ma avrebbero cercato di contenerci, e così è stato. Questa volta però, a differenza di mercoledì sera, sapevo che la differenza l’avrebbero fatta i cambi, e che avevo una panchina migliore, e così è stato: Custodio, Amoura e lo stesso Facchinetti ci hanno dato la spinta per arrrivare ai tre punti.” 

Miat Marić ci ha raccontato del rigore: I rigoristi siamo io, Ziegler, Celar, e anche Lovrić li tira molto bene. ieri ci siamo fermati sul campo a calciare, Celar mi ha chiesto se poteva tirare lui, e io l’ho lasciato calciare: non lo conoscono, era carico il giusto, ed è andata bene. Sulla partita, posso dire una cosa: negli anni scorsi, il Servette veniva qua e non ci faceva vedere il pallone. Oggi, invece, si sono messi dietro, e ci hanno aspettato. Domenica a Basilea abbiamo fatto oltre il 60% di possesso palla, mai accaduto prima. Le cose stanno cambiando, ci vedono in modo diverso. Certo, dobbiamo ancora crescere molto, ma questo rispetto nei nostri confronti non è casuale, e fa ben sperare per il futuro.” 

 

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

I dieci incubi del tifoso dell’Inter

La propria squadra del cuore, si sa, oltre alle gioie provocate per un gol o una vittoria, riesce a regalare ai propri tifosi anche...
error: Content is protected !!