Rugby – Petrarca Padova beffata nel finale. Lo Scudetto va a Rovigo

-

Epilogo thrilling per il TOP10, il massimo campionato italiano di rugby. A decidere la finale tricolore, disputata quest’oggi allo Stadio Plebiscito di Padova, è stata infatti una meta realizzata quasi a tempo scaduto dalla Femi-Cz Rovigo nei confronti dell’Argos Petrarca Padova (23-20). Il 170° derby veneto tra rodigini e patavini sancisce lo Scudetto numero 13 per i Bersaglieri, che raggiungono nella computa dei titoli conquistati proprio i rivali.

https://twitter.com/Federugby/status/1400181396447059973

Un titolo giunto nel finale di gara in maniera rocambolesca premiando la caparbietà di una squadra, che ha messo tutto il cuore e la grinta per cercare il bersaglio grosso. Il Petrarca Padova partiva con il favore del pronostico dopo aver guidato la stagione regolare con 16 vittorie su 18 partite; una gara secca e una posta in palio così alta però nascondono insidie e tutta una stagione può sempre essere spazzata via nell’arco di 80′. Rovigo, guidata da Umberto Casellato, ha avuto il merito di ritrovare lo spirito giusto per colmare il gap con gli avversari.

https://twitter.com/Federugby/status/1400163991272448004

La prima frazione di gioco si è chiusa con i Bersaglieri avanti 16-10, trascinati dalla spinta di Antl e merito di Ruggeri che ha risposto al punto iniziale realizzato da Cugini. Alla ripresa delle ostilità il Petrarca Padova ha dato subito l’impressione di possedere una marcia in più per far rispettare in campo le gerarchie di classifica. Al 55′ il punto del sorpasso di Faiva, dieci minuti più tardi il piazzato di Lyle per il parziale 20-16. Rovigo però ha riproposto lo stesso copione visto in semifinale con Calvisano, quando nel finale di gara ha aggredito gli avversari ottenendo in extremis la vittoria. E così effettivamente è stato. Gli ospiti hanno messo sotto pressione Padova cercando ostinatamente la meta; al 75′ ci sono pure andati vicini, ma il placcaggio provvidenziale di Andrea Bettin ha negato la gioia. Il lavoro di usura delle linee avversarie è andato avanti fino al momento clou della partita, a soli due secondi dall’80’, quando Greef ha trovato la tempistica giusta per schiacciare a terra l’agognata meta scudetto. Pubblico di casa gelato, gli ospiti invece possono festeggiare, Rovigo torna sul Trono d’Italia.

Argos Petrarca v FEMI-CZ Rovigo 20-23 (pt 10-16)

Marcatori: PT 7’ m. Cugini, tr Lyle (7-0); 23’ cp Menniti Ippolito (7-3); 25’ cp Lyle (10-3); 27’ cp Menniti Ippolito (10-6); 31’ m. Ruggeri, tr. Menniti Ippolito (10-13); 40’ +3’ cp Menniti Ippolito (10-16). ST 55’ m. Faiva, tr Lyle (17-16); 66’ cp Lyle (20-16); 80’ m. Greeff, tr Menniti Ippolito (20-23).

Argos Petrarca: Lyle; Coppo, Colitti (6’ st Faiva), Broggin, Bettin; Zini, Tebaldi; Trotta (cap.), Cannone, Catelan (9’ st Panozzo); Galetto (21’ st Beccaris), Bonfiglio (9’ st Ghigo); Pavesi (14’ st Mancini Parri), Cugini (19’ pt Carnio), Borean (18’ st Braggiè). A disposizione non entrato: Navarra. All. Marcato

FEMI-CZ Rovigo: Menniti-Ippolito; Cioffi (17’ st Borin), Coronel (25’ st Cozzi), Uncini, Bacchetti; Antl, Trussardi; Ruggeri, Lubian (17’ st Greeff), Vian (57’ Sironi); Ferro (cap.), Canali; Swanepoel (6’ st Brandolini), Nicotera (25’ st Cadorini), Leccioli (25’ st Pomaro). A disposizione non entrati: Pomaro, Borin, Visentin. All. Casellato

Arb. Marius Mitrea (Udine)

Elia Modugno
Elia Modugno
Nasce a Roma il 30 maggio 1979 mentre il Nottingham Forest di Brian Clough vinceva la sua prima Coppa Campioni. Radiocronista sui campi dell’Eccellenza laziale, adora il calcio minore ed il futsal.

L’incoscienza di Zeman

Un po' di pazienza, amici della Roma. Fa niente se la vostra squadra prima vince a Milano e poi ne becca tre dal Bologna,...
error: Content is protected !!