Cosa simboleggia lo Scudetto dell’Inter di Conte?

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Di Álvaro Logullo Neto per MondoSportivo Brasil

Antonio Conte ha conquistato matematicamente lo Scudetto con l’Inter con 4 giornate d’anticipo. L’allenatore di 51 anni ha vissuto alti e bassi, è stato eliminato dalla Champions League, ma è riuscito a cambiare radicalmente la stagione. In diverse fasi della squadra, Conte è stato coinvolto in varie polemiche con la stessa dirigenza dell’Inter, con Christian Eriksen e perfino con il presidente della Juventus, Andrea Agnelli.

Sempre seguendo il suo temperamento esplosivo, il tecnico è stato capace di correggere i problemi difensivi dei nerazzurri e a implementare un sistema di gioco abbastanza fluido. Il risultato si è visto in classifica. Ovvero, con 82 punti l’Inter ha conquistato il 19esimo Scudetto della propria storia, grazie a una vittoria contro il Crotone per 2-0 e al pareggio per 1-1 dell’Atalanta contro il Sassuolo in questa 34esima giornata.

Cosa rappresenta per Conte questo Scudetto?

Per Conte questo titolo con l’Inter rappresenta il suo quarto trofeo dentro ai confini italiani. In questo modo entra a far parte della cerchia ristretta degli allenatori più vittoriosi in Italia. Solo cinque di loro possono vantare in bacheca quattro o più trofei nella massima serie italiana:

Giovanni Trapattoni: 7

Massimiliano Allegri: 6

Marcello Lippi: 5

Fabio Capello: 4

Carlo Carcano: 4

Oltre a ciò, Conte è diventato anche uno degli unici due allenatori a vincere uno Scudetto sia con l’Inter sia con la Juventus. L’altro è Giovanni Trapattoni. L’attuale comandante dei nerazzurri è riuscito a vincere anche il suo secondo campionato con almeno due giornate d’anticipo. Il primo è stato quello con la Vecchia Signora nella stagione 2012/13.

Infine Antonio Conte può vantare uno storico incredibile sulla panchina dell’Inter. Lui è il miglior allenatore nella storia del club, tra quelli con almeno 25 partite al comando, per quanto riguarda la percentuale di vittorie. Conte ha all’attivo 48 successi, 17 pareggi e appena 6 sconfitte in 71 match. Ossia, una percentuale di vittorie del 68% circa, posizionandosi davanti a nomi come José Mourinho e Roberto Mancini.

Ma non sempre è stato così…

Guardando questo finale di stagione dell’Inter, è difficile capacitarsi come questa stessa squadra sia stata eliminata alla fase a gironi della Champions League. E peggio ancora: si è collocata all’ultimo posto, non riuscendo nemmeno a retrocedere in Europa League, dietro a Real Madrid, Shakhar Donetsk e Borussia Mönchengladbach.

Per Antonio Conte la disfatta nella competizione più importante per club al mondo avrebbe potuto costargli l’incarico all’Inter. Bisogna ricordare che nella stagione passata la squadra ha perso contro il Siviglia in finale di UEL. Durante questo periodo alcune dichiarazioni dello stesso Conte avevano fatto intuire che il rapporto non fosse molto amichevole tra lui e la dirigenza. E ciononostante Conte è rimasto.

Il presidente dell’Inter, Steven Zhang, ha poi messo a tacere tutte le voci. Il cinese aveva allora dichiarato fiducia completa nel lavoro del tecnico, garantendo la sua permanenza. Tuttavia, nessuno si aspettava un risultato così deludente in Champions. E ciononostante Conte è rimasto. La situazione finanziaria dell’Inter ha giocato un ruolo importante. Dover pagare la buonuscita a un allenatore nel bel mezzo di una pandemia? Meglio di no…

Cambio di rotta

Da quel momento in poi l’Inter ha avuto un’impennata in questa stagione. Evidentemente il calendario meno carico, vista l’eliminazione precoce dalla UCL, ha aiutato. Ponendo l’attenzione solo alla Serie A, Conte è riuscito a correggere alcuni difetti della formazione, cominciando dalla difesa. Sono stati 13 i gol subiti nelle prime 8 in campionato. Contro Benevento e Fiorentina l’Inter ha vinto, vero. Ma l’inconsistenza dietro è costata caro contro Lazio, Milan e Parma.

Per avere un’idea migliore di questa impennata, da allora a oggi, in ben 25 partite, l’Inter ha subito appena 16 gol. La quadra è passata dall’acqua al vino! In tutto ciò c’entra principalmente la postura tattica della formazione, cominciando a giocare di meno il pallone e a giocare in transizione. Con più cautela e chiusure degli spazi esistenti nel 3-5-2, in nerazzurri hanno risolto il rebus difensivo, potenziando anche il dinamismo dell’attacco.

Anche fuori dal rettangolo di gioco, in un modo o nell’altro, Conte ha fatto qualche cambio. Ha messo fine a qualsiasi problema con Eriksen. L’ex giocatore del Tottenham era considerato poco sfruttato dall’allenatore italiano, il quale sembrava non avere tanta pazienza con questo giocatore. Quindi Conte ha messo un punto alle speculazioni che vedevano il danese lontano da Milano. Poco a poco Eriksen sembra abbia ritrovato la retta via, anche se non è ancora arrivato ai livelli di Londra.

Sempre polemico…

Però, come sappiamo, Antonio Conte sempre sarà Antonio Conte. Questo l’abbiamo visto molto chiaramente durante la semifinale di Coppa Italia tra Juventus e Inter, a febbraio, quando l’allenatore nerazzurro ha mostrato il dito medio al presidente bianconero, Andrea Agnelli.

Bisogna ricordare che Conte è un grande idolo della tifoseria juventina, tanto come giocatore, quanto come allenatore. Però il rapporto con Agnelli non sembra sia dei migliori. Quel derby è finito poi 0-0, facendo avanzare in finale la Vecchia Signora. Tuttavia, anche senza la Coppa Italia, l’Inter ha comunque tanti motivi per festeggiare.

Senza ombra di dubbio, nel duello a distanza tra Conte e Agnelli, l’allenatore ne è uscito vittorioso in questa stagione. Oltre a portare in casa Inter il 19esimo Scudetto, ha interrotto la sfilza di nove successi della rivale torinese. Dall’altra parte Cristiano Ronaldo e compagni lottano per qualificarsi almeno alla Champions il prossimo anno, mentre Agnelli sta subendo pressioni per quanto riguarda il suo futuro in dirigenza dopo il fiasco della Superlega.

Energie rinnovate

Possiamo dire quindi che l’attuale stagione di Antonio Conte al comando è stata una sorta di scalinata dall’inferno… al paradiso. Dopo l’amara sconfitta dello scorso anno in UEL, il tecnico ha continuato a ricevere numerose critiche dai tifosi, sia sulla tattica sia sulla sua personalità alquanto difficile. L’eliminazione in UCL ha solo che peggiorato le cose.

In fin dei conti, focalizzarsi solo su una competizione ha aiutato Conte. Vedendo i rivali del Milan zoppicare, l’Inter senza battere ciglio ha conquistato la prima posizione, portandosi a un vantaggio ampio. Perfino con un gioco abbastanza buono. Ora l’allenatore italiano può godersi gli applausi degli interisti, tornati a vincere il campionato dopo 11 anni.

Ancora non si conosce il futuro finanziario dell’Inter, è vero. Invece d’altra parte non dovrebbero esserci grandi dubbio sul futuro del tecnico. Antonio avrà una nuova opportunità nella prossima stagione per migliorare in campo internazionale.

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